Perché no? Se la Macedonia di Pandev ha battuto la Germania, il Genoa può battere la Juventus a domicilio.

Perché  no?  Se ci è riuscito il Benevento  battere la Signora tra le mura amiche alla 28° giornata di campionato dopo che la gara precedente aveva preso 4 pappine dalla Fiorentina in Campania.

Perché no? Non è la Juventus di Sivori, Platini, anche se ha CR7 che però non riesce più  a vincere le partite da solo e appare interessato solo alla classifica cannonieri: 25 gare, 25 gol di cui 5 rigori. C’è anche Dybala assente per infortunio dall’undici gennaio 2021, 80 giorni di stop, 18 gare perse, rientrato mercoledì scorso con il Napoli, in campo per 20’, subito in gol. Va bene che è la Juventus, ma il ritmo partita dopo un lungo stop per loro non esiste?

Perché no? Perché Pirlo è in confusione tattica e ha disposizione giocatori fuori ruolo nel cuore del gioco se non sceglie il 4-4-2.

Visto il Derby con il Torino di Nicola, la Signora ha iniziato bene partendo di gran carriera con una formazione strana nel cuore del gioco con un solo centrocampista di ruolo, Bentancur, con vicino difensori avanzati e attaccanti arretrati. Tutto è funzionato fino a quando Chiesa e Morata hanno portato il pressing (non era pressing ultra offensivo collettivo, ma pressione singola), appena hanno rifiatato Nicola a centrocampo ha fatto emergere l’inferiorità numerica avversaria nel cuore del gioco con un Toro che scappava da tutte le parti. La furia scomposta delle zebre al galoppo nell’ultima mezz’ora ha prodotto il pareggio al VAR di CR7.

La partita spareggio per la Champions nel recupero di campionato contro il Napoli ha fatto vedere che Gattuso ha fatto un gioco, Pirlo si è affidato alle folate sulle corsie laterali con Cuadrado e Chiesa, un 4-4-2 elementare che diventa sfarzoso solo per la dabbenaggine della difesa partenopea saltata come fosse fatta di birilli da Chiesa in occasione del gol di CR7 e della “pennellata” da fermo di Dybala. Signora in apnea nel secondo tempo quando Chiesa e Cuadrado  dopo una cinquantina di scatti a tutto campo hanno finito la benzina e Pirlo come in altre gare  è andato in difficoltà nel fare i cambi.  Chi subentra non è in grado di ripetere scatti a ripetizione ed è poco portato al 4-4-2.

Curiosità per domani: la Signora come farà gioco contro il muro di Ballardini? Se Scamacca e Destro indovineranno la giornata se ne vedranno delle belle. Dybala in tre giorni ha svegliato la bella addormentata del campionato italiano, letti i commenti con vista Genoa dimenticandosi di quello scritto tre giorni prima del Napoli. Da armata Brancaleone a Rambo. Domenica alle 17 vedremo?    

Pirlo non avrà esperienza ma non tutte le colpe sono sue. Difficile con una squadra che avrebbe dovuto vincere il decimo scudetto giocare  con un buco a centrocampo, con un solo play Arthur e quattro uomini di centrocampo tutti con caratteristiche diverse e solo un mediano di rottura, ossia Bentancur. Paradossalmente il disordine tattico del centrocampo ha salvato la fase difensiva e alla 30° giornata di campionato i bianconeri hanno ancora la miglior difesa del campionato per merito degli esterni Cuadrado, Chiesa, Alex Sandro e Frabotta, quando impiegato, senza dimenticarsi del numero uno Szczesny, appannato ultimamente e contro il Napoli in panchina. Tutto questo è andato a discapito del produrre gioco e fare gol eccetto con Ronaldo. Pirlo, piuttosto, prima di ogni partita è apparso in difficoltà nel fare la formazione e leggere quella avversaria.

Probabilmente neanche Allegri di nuovo “tacchinato da  Agnellii” ci riuscirebbe, ha vinto tanti scudetti perché ha sempre avuto una linea di riferimento di una squadra base. Undici titolari quasi inamovibili  e le riserve abbastanza forti.

Alla fine di questo pezzo abbiamo parlato più di Juventus, non per tirare e tirarsi su di morale per la gara di domani, ma abbiamo fatto solo il lavoro di cronista che deve provare a raccontare e  leggere le partite non solo in base al risultato, ai gol e agli errori.

Il Genoa di Ballardini è un libro stampato senza figurine. Allo Stadium senza tradurre nuovamente il gioco di Ballardini in campo i tre principi del tecnico: Genoa ad battaglia, partire da un buon 0 a 0, provare davanti con la velocità ad impensierire la difesa bianconera. Il pallone portato lento non crea gioco. Più il pallone gira veloce, più si è incisivi. È naturale tutelarsi se non si è in possesso del pallone, meno farlo se si manovra.

Ballardini ha dato un’anima al Vecchio Balordo, ha dato una identità in campo ad una squadra alla quale tutto era mancato per 13 giornate di campionato e non solo per colpa del tecnico che lo ha preceduto.

Contro Pirlo si potrebbe rivedere la rigida attuazione della difesa della porta di Perin che non ha solo lo scopo di non far giocare gli avversari, ma anche quello di recuperare subito il pallone. Tutto ciò potrà accadere se saranno fatti bene raddoppi di marcatura, pressing e l’utilizzo di un giocatore con le funzioni di “libero in movimento e mobile“ pronto a raddoppiare sul compagno in contesa o in difficoltà contro un avversario.

Contro la Juventus 10 meno bravi che stanno alle regole del tecnico che due bravissimi senza regole. E dopo quanto scritto, perché non crederci Vecchio Balordo.

Le formazioni. Pirlo di nuovo in campo con il 4-4-2 elementare o studierà qualcosa per affrontare Fort Balla? Per il Genoa ad oggi c’è solo da decidere chi sostituirà Strootman squalificato: Behrami, Rovella o una sorpresa. L’altra decisione, con Zappacosta intoccabile chi giocherà sulla corsia opposta, se un esterno o un difensore con licenza più di difendere che attaccare. Alle 14 di domenica le formazioni.

Arbitro Di Bello di Brindisi, classe 1981, bancario, arbitro dal 2000, esordio in A nel 2012, nel luglio 2014 promosso alla Can A, dal Gennaio 2018 internazionale. Dall’arbitro Di Bello si continuano a cercare miglioramenti sotto l’aspetto tecnico e di personalità.

Poco utilizzato a livello europeo, mercoledì è stato chiamato a fare il Var in Porto-Chelsea, quarti di finale di Champions League. Vanta 142 gare in serie A nel curriculum del brindisino con 42 rigori e 32 espulsi. In stagione In stagione 14 gare in A e tre in B . In serie A 7 rigori assegnati di cui due contro il Genoa nella gara di andata contro la Juventus, tra i rigori c’è il terzo rigore realizzato da Ronaldo in casa della Roma.

Nel tabellino con i bianconeri 11 gare dirette vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta con il Genoa (quella del 17 marzo 2019 per 2-0 in gol Sturaro e Pandev allenatore Prandelli). Coi rossoblù 9 gare con 3 vittorie e sei sconfitte (tre con la Juventus).

Primo assistente Passeri di Gubbio, secondo Tolfo di Pordenone, quarto uomo Giua di Olbia, VAR Giacomelli di Trieste, AVAR Vivenzi di Brescia. Diffidati Juventus: nessuno. Diffidati Genoa: Criscito, Ghiglione, Pandev , Radovanovic, Zajc