La ventunesima giornata di campionato va in archivio con piccole e medie imprese e il lavoro di allenatori (Ballardini, Nicola, Italiano) e calciatori ha come al solito poca vetrina.

Siamo alla seconda giornata di ritorno del campionato e bisognerà tenere conto che la stagione 2020/2021 sarà liquida e qualsiasi risultato contro qualsiasi avversario potrebbe scaturire in ogni giornata di campionato. Anche in testa al campionato hanno rispolverato il vecchio ritornello “prima non prenderle”.

Alla lunga succede alle squadre più titolate d’Europa di giocare ogni tre giorni ed essere  logore non solo nei muscoli, ma anche nella testa, e se succede a Liverpool, Real Madrid, Barcellona figurarsi alle italiane, anche da censo di alta classifica.

La ventunesima giornata ha confermato che la stagione continua coi piedi gol degli over 30: Ibra, CR7, Pandev. La notizia della scorsa settimana è che la Lega Calcio non “lega” tra tutte le sue anime nel vendere il 10% ai fondi CVC-ADVENT-FSI. I club avrebbero avuto 400 milioni di anticipo, ma i Presidenti hanno litigato e hanno fatto slittare la decisione. Nel pomeriggio la risoluzione finale?

L’investimento da 1,7 miliardi euro per il 10% delle quote fa gola a tutte le società, i 400 milioni subito e i 250 per 5 anni ancor di più,  ossigeno puro per le casse di tutte le squadre visto  l’ultimo calciomercato, in seria difficoltà per la mancanza di ricavi causati non solo dal Virus, ma anche dalla troppa bulimia e avidità di calcio televisivo. Sky invece non paga il calcio italiano ma ha firmato un contratto per avere  i diritti televisivi di Champions League e Europa League dei prossimi tre anni.

Sky gioca al ribasso anche sul rinnovo del contratto del campionato italiano per il prossimo triennio  perché vorrebbe gestire il Canale della Lega avendone i mezzi tecnici e mettere in piedi un altro business per fare pagare ai tifosi due abbonamenti: Champions, Europa League e campionato italiano.

Lo sport italiano, dopo aver passato la pandemia con il Ministro Spadafora che al termine del suo mandato ha ammesso di non conoscere o aver dovuto a fare qualcosa con lo sport non solo italiano (nulla di trascendentale per come vengono scelti i Ministri in Italia) ha visto aggiungere candidamente dal suo ministro: “non conoscevo nulla“. Tutti lo avevano capito, “ma un bel tacere non fu mai scritto“.

La prima partita della settimana è stata Fiorentina Inter 0 a 2. Fiorentina troppo sbiadita per una Inter che insegue il Milan. Conte ci crede in mezzo ai patemidella società in vendita da parte dei cinesi, Commisso l’americano non crede più agli alibi  di Prandelli. Tre gare per Prandelli per uscire dalla crisi, tre scontri non più diretti visti gli ultimi risultati: Sampdoria, Spezia, Udinese e a Firenze sono convinti che per salvarsi sia meglio far ritornare Iachini.

Sassuolo-Spezia 1 a 2. Tornano al successo gli aquilotti, non vince più il Sassuolo di De Zerbi. Italiano non ha giocato alla De Zerbi, ha vinto e giocato  erché  insegna non solo  tiki-taka ai suoi uomini, ma anche il pressing che ha fatto sballare il gioco emiliano.

Atalanta-Torino 3 a 3. La Dea con troppi alti e bassi. Solo colpa del giocare ogni tre giorni o la mancanza di un Leader? Dopo aver fatto 3 gol in venti minuti scatta l’onnipotenza del G&G e si stacca la spina. È un campionato nel quale non possono giocare sempre gli stessi su tre fronti e lo ammette anche Gasperini. Il Toro ha rimesso le corna alla Nicola che per adesso ha agguantato dal suo arrivo tre pareggi non solo con la grinta, ma anche con il carattere inculcato, altrimenti è difficile fare tre rimonte di fila.

Genoa-Napoli 2 a 1. Il giorno dopo contano solo i gol di Pandev, le parate di Perin e le disgrazie del Napoli e di Gattuso. Nessuno calcola che con Ballardini il Vecchio Balordo non è più la Croce Rossoblù del campionato. Leggendo le cronache del giorno dopo manca solo che il Genoa abbia rubato la partita. Ma nel campionato italiano non si fanno strisce di 5 risultati positivi e non si vincono 3 gare consecutive per caso. Ballardini sempre di febbraio lo ha fatto nel 2018. Senza dimenticarsi che Ballardini ha sempre portato attaccanti in doppia cifra. Tutte le gare giocate con Ballardini non solo con giocatori che non erano scarsi individualmente, ma avevano solo bisogno di giocare in un calcio collettivo da squadra non possono essere sempre e solamente collocate nello scetticismo.

Napoli ultimatum a Gattuso se non passa il turno di Coppa Italia e buca quella di  campionato con la Juventus. Ringhio per riuscirci dovrà rivolgersi a San Gennaro viste le assenze per infortunio e per Covid, i convalescenti di lungo corso in panchina, mettendo anche in conto che qualche giocatore partenopeo è  nella lista dei fine contratto a giugno e potrebbe firmare per altra squadra in qualsiasi momento. Allora sicuri che tutte le colpe siano di Gattuso? Presidente De Laurentis nel calcio le scene non si possono rifare come nel Cinema e non ci sono gli stuntman o le controfigure.

Juventus-Roma 2 a 0. Nessuno ha scritto, diversamente dal Genoa, che la Signora è cinica. Piace anche quando gioca male, guarda giocare bene gli avversari – anche la Roma – e poi la punisce. Sono sei le vittorie di Pirlo arrivate con questo trend. La Roma ha giocato e creato, la Juventus ha fatto gol. La formazione bianconera ha alzato il muro difensivo aiutata dall’attacco romanista troppo leggero con Mayoral dall’inizio e Dzeko in panchina, i bianconeri quando attaccavano hanno fatto paura con CR7 in agguato sull’errore altrui. La fotocopia della gara giocata al Ferraris del Genoa contro il Napoli, non è vero, basta leggere il  giudizio della critica .

Benevento-Sampdoria 1 a 1 all’ora di pranzo. Pari agitato al Vigorito di Benevento. Lapadula spreca nel secondo tempo, il Marinaretto genovese cerca di fare partita nel primo tempo ma non punge con Quagliarella, il terrore delle Streghe con 6 reti in 7 gare mandato in panchina, e deve patire fino a 10’ dal termine per raggiungere il pareggio dopo la rivoluzione dei cambi di Ranieri. In gol l’ex Caprari. Ranieri arrabbiato per l’ubriacatura allo Strega della squadra: dovrà pensarci anche lui sulla squadra mandata in campo nel primo tempo.

Udinese-Verona 2 a 0. Partita molle per 15’ di gioco e l’arbitro esordiente in A Santoro non ci crede fischiando due falli nei primi 20’ di gioco. I friulani dopo essersi resi conto che Juric e la squadra erano rimasti in riva all’Adige hanno bombardato il portiere Silvestri pronto a fare straordinari, salvo poi aver commesso la papera decisiva dell’incontro. Juric ci prova con i cambi, ma la gara è continuata come nelle favole “c’era una volta il Verona“ e il Lupo cattivo Deulofeu si è mangiato la difesa scaligera con Lasagna, l’ex richiamato in panchina dal Pirata per la gioia dei Pozzo nell’averlo venduto.

Parma-Bologna 0 a 3. Nel derby del tortellino affoga il Parma sempre più in fondo alla classifica. Il mercato di riparazione  milionario dei ducali e il cambio di allenatore non hanno  avuto effetto. Il Bologna ha fatto una mangiata quasi in allegria al Tardini. Mihajilovic cambia ruolo a Musa Barrow trasformandolo in prima punta e viene servito da due reti, tanti meriti dell’attaccante gambiano che ha preso il posto di Palacio in panchina, tanti i demeriti della difesa di Alves e compagnia. D’Aversa abiura il suo 4-3-3, passa alla difesa a tre giocando praticamente a 5 per tutta la partita con il Bologna protagonista assoluto.

Lazio-Cagliari 1 a 0. Decide come sempre Immobile che sale in testa alla classifica cannonieri. Sesto successo di fila per l’Aquila. I sardi non vincono dal 7 novembre 2020, cercano di reggere l’urto laziale di inizio gara prima che il baricentro arretri, Di Francesco non trova la quadra tattica e Pavoletti e compagnia sprecano gol fatti.