Questa mattina abbiamo commentato l’ultimo mese di calciomercato assieme all’ex direttore sportivo del Genoa, Stefano Capozucca. Ecco quanto ci ha raccontato.
Stamattina sui quotidiani sportivi si è letto di tanti accordi differiti, di prestiti e “pagherò”. Che calciomercato è stato e che giudizio darebbe?
“È stato un calciomercato di riparazione un po’ anomalo, ma era immaginabile che a seguito di una crisi finanziaria potesse essere una finestra fatta di scambi, di prestiti, magari con qualche obbligo di riscatto, ma con poca circolazione di denaro e pochi colpi. Soprattutto sono mancati i grandi colpi delle grandi squadre, Inter e Juventus per fare un esempio. A parte Milan e Atalanta che hanno fatto qualcosina. Questo la dice lunga sulla situazione attuale della crisi che il Covid ha portato nel mondo e nel calcio”.
Chi si è rinforzato di più e chi meno, secondo lei, nella sessione di mercato invernale?
“Hanno cercato di operare le squadre che lottano per non retrocedere, perché come sappiamo una retrocessione porterebbe un danno economico non indifferente. C’è uno squilibrio notevole a livello finanziario, di diritti televisivi e quant’altro: c’è tanto squilibrio. A parte lo Spezia, che ha preso Saponara ma non ha fatto grandi movimenti, tutte le altre squadre hanno preso giocatori per potersi rinforzare. Il Genoa ha fatto due grandi acquisti: uno è quello di Strootman e l’altro, ancora migliore, è quello di Ballardini, una garanzia che ha dato compattezza a questa squadra. Una squadra che ora naviga in posizioni un pochino più tranquille. Il Parma ha cercato di fare molto, ha speso molto – forse è quella che ha investito più di tutti – però mi sembra ci sia stata un po’ di confusione. Lo stesso Torino, con Mandragora e Sanabria, ha cercato di mettere due pezze importanti. Il Cagliari non dimentichiamo che aveva già preso Nainggolan. Poi ha preso Duncan, Rugani e può darsi che ci sia il colpo dell’ultimo momento con lo svincolato Schöne. Diciamo che le squadre che sono in difficoltà e che vogliono non retrocedere sono quelle ad essersi distinte un po’ di più”.
C’è bagarre ovunque in classifica. Sarà un campionato un po’ anomalo anche nel girone di ritorno?
“Per ora è un campionato diverso dagli altri, difficile. Se vediamo la classifica, c’è una grande lotta fra chi sta in alto: dall’Atalanta in poi ci sono 7 squadre a giocarsi se non lo Scudetto quantomeno la Champions League. In basso vedo il Crotone nettamente in difficoltà, ma il resto è bagarre molto aperta. Ci sono tante squadre. Questo credo sia dovuto all’equilibrio ma anche al fatto che non ci sia stato un pre-campionato, che non ci sia stata la possibilità di provare pur nelle mille difficoltà e anche questo susseguirsi di partite nel giro di tre giorni non ha dato continuità a certe squadre provocando anche qualche sorpresa a livello di risultati. Secondo me, anche nel girone di ritorno, si può prevedere un campionato molto incerto in cui tutti tutti, specialmente nei bassifondi della classifica, devono stare attenti perché può succedere davvero di tutto”.
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