Stefano Capozucca, direttore sportivo col quale il Genoa aveva iniziato questa stagione sportiva e già ds rossoblu in tre differenti parentesi tra 2004 e 2019, ha raccontato questa sera, nell’undicesima puntata della nostra rubrica “La Buonanotte col Sorriso“, alcuni aneddoti che lo legano alle trattative che più gli sono rimaste nella memoria. Due riguardano da vicino il Genoa: l’acquisto di Diego Milito, che doveva essere destinato alla Ternana, e quello “mancato” di Robert Lewandowski. “Saltò tutto: un vero motivo ancora non l’ho capito…”

“In questo periodo in cui siamo tutti a casa per via del coronavirus viene chiesto – soprattutto a chi fa il lavoro che svolgo io – di raccontare magari qual è stato l’acquisto migliore fatto in carriera o una curiosità di mercato, specialmente nel Genoa dove per tanti anni ho fatto il direttore sportivo.

Il miglior giocatore che penso di aver preso nella mia carriera è senza dubbio Diego Milito: un giocatore fantastico, cosa dimostrata anche vincendo il Triplete con l’Inter dove è stato fondamentale per raggiungere quei trofei. L’acquisto di Milito nacque innanniztuto con una casualità: in quel periodo ero alla Ternana ed eravamo al primo posto in classifica (parlo del mese di novembre), ma il nostro centravanti, Borgobello, venne richiesto dalla Fiorentina. Quindi io dovetti sostituire Borgobello, feci un’indagine in giro e Luciano Moggi mi fece parlare con Ceravolo, il suo scouting, che mi diede delle cassette dove c’erano alcuni giocatori. Tra questi giocatori anche Diego Milito del Racing Avellaneda.

Fu un giocatore che mi colpì subito, anche se per certi versi ero perplesso. Mi aveva ad ogni modo ispirato, quindi chiesi informazioni apprendendo quelle che erano le caratteristiche di questo ragazzo e iniziai una trattativa. Era rappresentato da Pablo Cosentino e da Alessandro Moggi, figlio di Luciano. Però nel frattempo io ero stato accostato a Preziosi per andare al Genoa: non andai a gennaio ma avevo già firmato per il club. In quel frangente feci una scorrettezza nei confronti della Ternana: Milito avrei dovuto prenderlo per la Ternana, ma avendo firmato per il Genoa lo indirizzai lì.

Qui cominciò la storia rossoblu di Diego Milito, ma non iniziò bene perché non ebbe inizialmente un approccio importante. Preziosi non era molto contento, poi dopo iniziò a far bene e chiuse la stagione di Serie B con 12 gol. L’anno dopo approdai al Genoa e fece un campionato straordinario con 21 gol. Fu un campionato che vincemmo, ma ci fu quella situazione (Genoa-Venezia, ndr) che abbiamo patito un po’ tutti, specialmente i tifosi, e retrocedemmo in Serie C. Diego quindi andò al Real Zaragoza, anche se poi l’amore tra lui e il Genoa non finì perché vi fece ritorno nel 2008, anno in cui si consacrò: quella fu una stagione trionfale, con all’attivo 24 gol e soprattutto, cosa che i tifosi ricordano in particolar modo, una tripletta nel derby. Questo fu il mio migliore acquisto”.

“Per quanto riguarda le curiosità di mercato ce ne sono tante: da alcuni giocatori che furono dei veri flop, ad altri importanti come Diego. Ho del rammarico per alcuni giocatori che poi si sono rivelati dei campioni, e fra questi Lewandowski, tanto è di dominio pubblico.

Il suo nome mi fu suggerito dal suo procuratore, Sergio Berti: io ero a Bergamo insieme a Taldo, allora osservatore del Genoa, a vedere Atalanta-Chievo di Serie A. Sergio Berti mi segnalò questo ragazzo del Lech Poznań, come sempre mi incuriosii e cominciai a guardare alcuni filmati, mandai lo stesso Taldo a vedere in Polonia il giocatore, poi mandai Calligaris, un osservatore, dopodiché andai io stesso, lo feci vedere anche a Gasperini che diede il suo assenso. In quel periodo Fabrizio Preziosi faceva il direttore generale, ne parlai con lui che fu convinto delle qualità di questo ragazzo, quindi decidemmo di procedere all’acquisto. Venne qui in Italia r mi ricordo che noi dovevamo giocare il derby. Allora in ritiro alloggiavamo all’hotel Sheraton: prima della partita lo presentammo personalmente a Gasperini. Era qui per le visite mediche e per le firme, però saltò tutto: un vero motivo ancora non l’ho capito. Fu un grande rammarico perché poi è diventato uno dei migliori centravanti al mondo”.


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