Sassuolo-Genoa finisce 2 a 1. “Realtà romanzesca” al Mapei Stadium perché al gioco orizzontale degli emiliani il Genoa ha contrapposto nel primo tempo un gioco verticale che meritava qualcosa in più dello zero a zero.

Il VAR ed anche i replay non esistono per il Vecchio Balordo e se il regolamento non è cambiato le spinte alle spalle mentre qualcuno gioca il pallone dovrebbero essere punite. Da rivedere il palo colpito da Scamacca, sbilanciato, e il colpo di testa sempre di Scamacca a colpo sicuro sbagliato perché anticipato da una spinta del difensore Ferrari.

Tutto il gioco di Ballardini, quello di approfittare dello sbilanciamento emiliano con terzini e centrocampisti nella metà campo del Grifone, sarebbe probabilmente continuato anche nella seconda parte; invece con il Vecchio Balordo di mezzo – e non è un paradosso ma neanche una logica da umoristi – la difesa rossoblu a quarti si è ricordata che fosse il giorno della Befana.

Prendere il primo gol al 51’ come avrebbe voluto farlo Ballardini, con un lancio di 50 metri da destra a sinistra e Boga solitario sulla linea laterale opposta, con Zappacosta in ritardo e il coloured pronto a saltare in velocità Masiello (non tutte le colpe sono le sue considerato che era già ammonito e un’entrata dura al limite dell’area avrebbe lasciato il Grifone in 10) e infilare Perin, farà molto arrabbiare il tecnico rossoblu.

Balla non si è perso d’animo, ha subito cambiato strategia tattica facendo tre cambi: fuori Masiello, l’unico che non avrei tolto a meno che sia stato causato dalla paura del secondo giallo, Czyborra e Badelj per Ghiglione, Pjaca e Rovella. Genoa a trazione anteriore che, dopo alcuni minuti, viene premiato dal gol di Eldor e dal piede assist caldo di Ghiglione.

Anche De Zerbi ha fatto dei cambi importanti sconfessando il DNA calcistico predicato, facendo uscire attaccanti e immettendo centrocampisti. La contromossa di Ballardini, raggiunto il pareggio dopo 7/8 minuti, è stata immediata: dentro Goldaniga per Scamacca.

Va da sé che il sistema di gioco, tornato al 3-5-2, di Ballardini può concedere solo un piccolo margine d’errore, ma prendere il secondo gol è stato oro, incenso e mirra per il Sassol, felice con Raspadori solo davanti a Perin di centrare di testa la porta. Due gol del Sassuolo che Zio Balla non ci starà a digerire alla svelta.

Peccato per la prima sconfitta dell’era Ballardini IV che non sarà “prendi e porta a casa”, ma oggetto di verifiche già stamattina davanti alla Tv, prima o dopo essersi allenati visto e considerato che il tempo a disposizione è poco e si giocherà nuovamente sabato 9 gennaio alle ore 18 al Ferraris.

Arriva il Bologna e nessuno si fascerà la testa in anticipo. Altra gara da Grifoni come quella di Sassuolo, preparata bene prima e durante, anche se le analisi post-partita faranno le pulci alle sostituzioni di Ballardini e elogeranno quelle di De Zerbi, che non ha vinto da Sassuolo attraverso un gioco bene imbrigliato e reso inoffensivo dal Vecchio Balordo.

Complimenti a Shomurodov, bravo tecnicamente e tatticamente, spalla ideale di ogni centravanti e complemento giusto con la sua corsa di ogni fase difensiva. L’unico tra i 32 calciatori schierati al Mapei ad aver risentito poco del fatto di giocare questo calcio pazzo ogni 3 giorni e che in ogni partita della giornata abbandona giocatori sul prato verde alle prese con dolori muscolari.