I padroni del  calcio nazionale, europei e mondiali, hanno filosofeggiato per almeno due settimane finché il Virus non li ha colpiti. Che figura! I calciatori e i dirigenti italiani colpiti da Covid-19 – anche se non c’è la certezza – sono andati KO dopo i recuperi di domenica scorsa a porte chiuse, in ballo fino all’ultimo momento.

Tutti hanno filosofeggiato sulla verità dell’epidemia non curanti dei numeri dei contagi che aumentavano giorno dopo giorno e tutti hanno dovuto fare passi da gambero. Tutto il mondo del calcio al comando ha dimostrato che nella vita di tutti i giorni è indietro pensando solo agli affari del futuro e perciò non ci si stupirà che in questa occasione abbia camminato all’indietro.

L’espressione nel mondo calcistico mondiale del “dobbiamo guardare avanti” non esiste e  difficilmente si cerca il passato in cui ringiovanire. Tutto quello che si poteva preventivare nella giornata di Venerdì 13 è successo.

Alla fine UEFA e FIFA hanno deciso di fermare le competizioni di club e nazionali, le Leghe di tutto il mondo invece hanno chiesto di portare a termine i campionati entro la fine di giugno, giorno in cui scadranno i contratti dei calciatori. Che figura far giocare competizioni europee a porte chiuse e a porte aperte! Come risarciranno le squadre che sono finite e finiranno in quarantena?

Il problema della UEFA è come spostare il Campionato Europeo. A settembre con slittamento dell’inizio dei campionati o al prossimo anno annullando la competizione della Coppa dei Campioni Mondiale e non facendo passare in secondo piano l’Europeo Under 21 e quel calcioello femminile, avendo già venduti i diritti Tv e pubblicitari? Tutto si deciderà martedì prossimo quando la stessa UEFA riunirà le 55 federazioni. Tutto si deciderà cercando di limitare al massimo le conseguenze sportive, ma in particolare finanziarie.

Per quanto riguarda Champions ed Europa League probabile il Format di Final Four per la Champions a Istanbul, sede della finale preventivata, mentre per l’Europa League la sede  dipenderà dalle squadre che si qualificheranno. Il problema dell’Europea League che riunisce tutte e 55 le leghe calcistiche europee è come portare a termine i campionati entro la fine dei giugno 2020.

L’Italia navigherà a vista e la programmazione dipenderà dall’andamento dell’epidemia. Le soluzioni del “si gioca” o “non si gioca” saranno già su tavolo il 23 Marzo. Obiettivo minino ripartire a Maggio (le squadre non possono entrare in campo subito senza un minimo di ripresa di preparazione per non procurarsi danni fisici) per avere il margine di disputare i recuperi, le dodici giornate mancanti e mettersi al riparo dalle richieste danni delle televisioni in caso di meno di 304 gare giocate su 380. Ad oggi se ne sono disputate 250, conseguenza economica che preoccupa di più che non giocare.

Se il Coronavirus non mollerà la presa, due  ipotesi. La prima ipotesi prevederebbe playoff e playout senza assegnare lo scudetto e consegnare all’Uefa come nel 2006, ai tempi di Calciopoli, i nomi delle squadre che giocheranno in Europa; la seconda ipotesi congelare la classifica al momento dello stop con assegnazione del  titolo di Campioni  d’Italia e retrocessioni.

Soluzioni molto difficili da trovare considerato quello che è successo nelle altre riunioni di Lega quando c’erano da trovare altre soluzione su altri argomenti.Per di più in questo momento non è solo una suddivisione di euro, ma una questione di da tenere conto del volere dei tifosi, che non saranno spettatori assenti.

In Europa ad oggi sono 19 i campionati fermi, in 8 si gioca a porte chiuse, mentre al Nord è stato posticipato l’inizio della seconda fase dopo la sosta invernale. In Russia, per ora fuori  dalla pandemia, si andrà in campo con un numero limitato di spettatori.

Ieri dopo un tiramolla veramente da Circo sono stati sospesi i campionati in Germania, Francia e Spagna dopo che arrivavano notizie di calciatori e dirigenti colpiti dal Covid-19. La più goffa figura è stata fatta dalla Premier League dopo che il governo presieduto da Boris Johnson si era detto contrario alla sospensione di tutti gli eventi sportivi.

Che figura! La Premier ha sconfessato il Governo inglese immune per merito di Brexit e Coronavirus “vaccinato” e difeso dai capelli biondi del Leader, così come aveva fatto Trump in precedenza.