L’allenatore del Genoa Primavera, Luca Chiappino, è intervenuto ai microfoni di Buon Calcio a Tutti al termine del derby contro la Sampdoria, portato a casa dalla formazione di Cottafava con un calcio di rigore (clicca QUI per leggere la cronaca testuale e fotografica).


 

Partita combattuta, decisa da un rigore. E voi avevate anche qualche assenza

Sì, è stata come al solito una partita giocata su un campo infame, dove non si può giocare a calcio perché non si sta in piedi. È un peccato far disputare una partita così importante su un campo del genere. Questa non è una scusante perché si è perso la partita, anche perché era così anche per gli avversari. La partita è stata determinata da un episodio concesso alla Sampdoria e non concesso a noi, perché su Conti, a dieci minuti dalla fine, c’era un rigore grosso come una casa.

Purtroppo queste partite si vivono sugli episodi. Su una palla buttata in avanti da loro è venuta fuori la palla del gol, dove siamo stati disattenti. Questo è il calcio, queste sono sono cose che devono farci crescere. È qualche tempo che non abbiamo giocatori importanti, ma quelli che ci sono in rosa li abbiamo ritenuti all’altezza di poter partecipare ad un campionato del genere. Gli infortuni fanno parte del gioco, non devono diventare né un alibi né una scusa per nessuno.

Recriminazioni arbitrali? No, semplicemente a noi è mancato l’episodio che loro hanno avuto. Se guardo la partita, il nostro portiere ha fatto due buone buone parate così come il loro. La partita è stata brutta perché non si riusciva a giocare, perciò diventava complicato buttare la palla in avanti e sperare in qualcosa: a loro è andata bene, mentre a noi non è andata bene.  Da parte loro forse c’è stata più determinazione nell’andare a ricercare l’episodio, noi nella situazione del rigore contro siamo stati un po’ leggeri. Non recrimino mai sull’operato di nessuno. Sono abituato a guardare a casa mia, all’atteggiamento che abbiamo noi. Le partite si possono perdere, ma quando c’è l’atteggiamento corretto si deve partire sempre da valutare in maniera oggettiva e con razionalità dell’operato dei ragazzi”.

In mezzo al campo oggi ha rispolverato Vasco Da Cunha, come ai tempi di Sabatini. Qualche assenza oggi vi pesa. E forse la Sampdoria ci ha messo un po’ più cuore

È quello che ho detto ai nostri ragazzi, a fine partita loro hanno vinto perché hanno avuto un po’ più di determinazione e di cuore nell’episodio, non nell’arco generale della partita. A noi ci mancano giocatori importanti e tutti nello stesso reparto e non ti danno l’opportunità di muovere qualcosa. Stiamo tirando il collo a quei poveri ragazzi che giocano davanti perché sono rimasti solamente loro. Oggi abbiamo messo dentro un 2003, stiamo poi cercando di fare giocare con più continuità qualche 2002. Se avessimo avuto Bianchi, Kallon e via di seguito saremmo stati ovviamente più contenti, ma non dobbiamo dare modo ai ragazzi di attaccarsi a queste cose. Si deve fare con quello che si ha. E fra l’altro tutti i nostri ragazzi lavorano bene ogni giorno: poi le partite si possono perdere, ma con un atteggiamento differente. Leggendo le situazioni, cosa che oggi non abbiamo fatto in alcuni frangenti”. 

Potete subito rifarvi come atteggiamento a Firenze, in Coppa Italia. Che gara si aspetta?

“Ogni volta che scendiamo in campo, anche se giochiamo in amichevole o contro l’Under 18, ci andiamo per vincere. Non dobbiamo perdere determinate prerogative, che in queste ultime due gare abbiamo un po’ perso. Questo non va bene. Prima ci siamo guadagnati tanti punti, ora ne stiamo disperdendo qualcuno. Potevamo avere una classifica nettamente diversa e potevamo avere 4/5 in più. Il discorso è semplice: tu vai in campo, fai le cose per bene e perdi? Va bene. Si continua. Ma quando ci sono situazioni dove non c’è massima attenzione, non riesci a leggere al meglio le situazioni che la gara ti prospetta, allora vuol dire che non hai ancora il grado di maturità giusto per pensare di fare qualcosina in più”.


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