Giocare prima delle dirette concorrenti salvezza “conta, ma conta poco”. Lo ha sottolineato Thiago Motta alla vigilia della delicata sfida col Torino, squadra in grande affanno e con Belotti non al top. Il Grifone ritrova il Ferraris dopo quasi un mese di assenza: l’ultima gara casalinga era stata la sconfitta per 1-3 contro l’Udinese.

I rossoblu sono reduci da due pareggi consecutivi e affronteranno la gara da terzultimi in classifica, alla ricerca di punti e gol, oltre che di conferme sul buon gioco mostrato sotto la guida Thiago Motta. Mazzarri, dal canto suo, deve rimediare alla pesante sconfitta interna rimediata con l’Inter. Sui granata pesa anche un inizio stagione non conforme alle aspettative, con quattordici punti e un distacco di otto punti dalla zona Europa.


NOTIZIARIO

Quattordici gradi avvolgeranno la sfida del Ferraris, secondo anticipo della 14esima giornata dopo la sconfitta del Brescia nel derby contro l’Atalanta. Il terreno di gioco è in ottime condizioni, gli spalti sono colorati di rossoblu ad eccezione della Gradinata Nord. “Benvenuto Leonardo, forza Roby Scotto” lo striscione esposto nei Distinti e firmato dai Figgi dö Zena. Arbitrerà la sfida del Ferraris l’arbitro Massa della sezione di Imperia. Saranno 360 i tifosi granata presenti a Genova: prima dell’inizio della gara intoneranno “meritiamo di più” rivolgendosi ai calciatori impegnati durante il riscaldamento. Una buona cornice di pubblico presente per la sfida del Ferraris. “Vicini al popolo albanese” quello esposto dalla Gradinata Nord in corso di gara per commemorare le vittime del sisma con epicentro a Durazzo.


FORMAZIONI UFFICIALI 

GENOA (4-3-3): Radu; Ghiglione, Romero, Biraschi, Pajac; Cassata, Schöne, Sturaro; Pandev, Favilli, Agudelo. A disposizione: Marchetti, Jandrei, Ankersen, Goldaniga, Criscito, Jagiello, Barreca, Radovanovic, Gumus, Pinamonti, Cleonise, Saponara. Allenatore: Thiago Motta.

TORINO (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Baselli, Rincon, Lukic, Ansaldi; Verdi,  Berenguer. A disposizione: Rosati, Ujkani, Aina, Bonifazi, Buongiorno, Djidji, Laxalt, Meitè, Parigini, Edera, Millico, Zaza. Allenatore: Walter Mazzarri.


PARTITA

Squadre in campo puntuali: Genoa in tenuta rossoblu, Torino di colore bianco. Sturaro sarà il capitano del Grifone in assenza di Criscito. Si attaccherà subito sotto la Nord.

Mazzarri parte subito all’attacco dopo aver predisposto Lukic in posizione più avanzata a supporto di Berenguer e Verdi. Della punta improvvisata si prende cura Romero. Genoa che contiene con ordine il pressing avversario. Primi cinque giri d’orologio particolarmente frizzanti, con tanti duelli fisici ed errori a centrocampo. Da uno di questi nascerà un duro fallo di Sturaro su Verdi al minuto 6′ che restituisce il possesso ai granata.

Il Gena fioca col consueto 4-3-3, con Agudelo che spesso ripiega per dare una mano ai centrocampisti. Torino con un atipico 3-4-1-2, con Lukic ago della bilancia.

Al minuto 11′ Cassata rimane a terra nel cerchio di centrocampo dopo essere entrato a contatto con Rincon: una leggera spinta lo fa cadere a terra, ma per Massa e VAR non c’è nulla. Partita che, superato il quarto d’ora, resta in equilibrio sullo 0-0 e avara di emozioni.

Al 17′ chiede il cambio Ghiglione – o perlomeno lo richiedono i compagni – dopo che il numero 18 rossoblu è andato a contrasto con Rincon. Riuscirà a proseguire. Così come proseguirà con un copione ricchissimo di errori anche la gara del Ferraris, coi rossoblu poco lucidi nella metà campo avversaria e nello svariare sugli esterni. Al 20′ di gioco primo angolo della partita a favore della formazione ospite.

Il Genoa risponde al 22′ dalla bandierina è la testa di Romero ad essere pescata da un cross di Pajac. Pallone che prolunga la sua traiettoria, terminando sul fondo dalla parte opposta del campo. Rossoblu ne riconquisteranno un secondo al minuto 25′ su tocco di De Silvestri.

Al 29′ di gioco Torino pericoloso su cross dalla destra: il taglio di Ansaldi elude la marcatura di Sturaro e l’ex rossoblu conclude sul fondo sfiorando il palo alla sinistra di Radu. Prima vera occasione della gara.

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Al 35′ di gioco secondo tiro dalla bandierina anche per il Torino dopo una buona chiusura di Biraschi su Berenguer. I granata proveranno lo schema per Ansaldi, ma la difesa rossoblu farà muro. Richiesto anche un tocco di mano di Ghiglione (che non c’è, la colpisce con la schiena). Al 37′ risponde il Grifone conquistando il corner numero tre.

Al 38′ buon calcio piazzato per il Genoa dai 28/30 metri per un atterramento ai danni di Ghiglione. Schöne scodella in area, Massa ravvisa una spinta ai danni di Izzo. Possesso pallone che torna a favore granata.

Il quarto angolo arriva al 40′ e ancora dalla sinistra, con battuta a rientrare di Schöne. Sugli sviluppi dell’azione arriverà un tentativo mancino di Sturaro dall’interno dell’area, ancora una volta deviato dalla difesa granata in calcio d’angolo. Sarà l’ultimo sussulto di un primo tempo accresciuto da un solo minuto di recupero culminato coi fischi del pubblico al ritorno delle squadre negli spogliatoi.

Nell’intervallo si scalda Ankersen, che subentra a Ghiglione, il quale aveva mostrato qualche difficoltà già nella prima frazione. Rossoblu che attaccheranno con la spinta della Nord alle spalle. Al 48′ è di marca granata la prima chance della ripresa, nuovamente con Ansaldi che in inserimento colpisce di destro spedendo sul fondo.

Al 51′ occasione sul fronte opposto per il Genoa, che si distende bene sull’asse Pajac-Agudelo-Pandev, ma un passaggio di troppo a ridosso della porta avversaria alla ricerca di Favilli permetterà al Torino di liberare dal pericolo. In tribuna anche il successivo di Schöne sul disimpegno granata.

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Al minuto 55′ traversa di Agudelo, che tenta l’azione personale e conclude col destro. Sirigu è battuto, ma il pallone impatta sulla traversa e termina sul fondo. Un minuto più tardi, su suggerimento verticale di Pandev, Favilli colpisce col destro e vede la sua conclusione, forse anche leggermente deviata da Sirigu, impattare sul palo e carambolare in campo sui piedi della difesa granata. Al 57′ primo cartellino della gara per Bremer.

Il Genoa, scoccata ormai l’ora di gioco, cerca di spingere alla ricerca del gol del vantaggio. Al 63′ prima sostituzione anche per Mazzarri: fuori Baselli, dentro Meitè. Thiago Motta risponde togliendo Favilli e inserendo Pinamonti (65′).

Al 67′ arriva la prima parata della gara ed è di Sirigu, che chiude lo specchio sulla conclusione di Cassata giunta al termine di un’uscita nello stretto del Genoa dalla propria metà campo. Nel frattempo, Mazzarri esegue il secondo cambio togliendo Ansaldi e dando spazio ad un altro ex rossoblu, Laxalt.

Al minuto 71′ primo angolo della ripresa in favore del Grifone. Si opta nuovamente per uno schema a cercare Pajac, che crossa col sinistro trovando preparata la difesa avversaria. Sul prosieguo dell’azione Pandev verrà atterrato una rea di rigore e chiederà una spinta: per Massa e VAR non c’è nulla. Al 75′ di gioco ammonizione ai danni di Sturaro.

Al 76′, sul primo calcio d’angolo granata del secondo tempo, arriverà la rete di Bremer. Un colpo di testa in terzo tempo, tutto solo in mezzo all’area di rigore, che batte Radu e porta avanti il Torino.

Il Grifone prova a reagire e ne avrebbe l’opportunità al 78′ con Agudelo, che per tre volte prova a liberarsi all’altezza del dischetto dl rigore trovando solamente l’opposizione granata e perdendo il tempo di battuta.

All’80esimo, mentre il Torio si appresa a battere il suo secondo angolo della ripresa, Sturaro lascia il posto a Gumus tra gli applausi del Ferraris. All’87esimo dentro Edera al posto di Verdi.

Al minuto 88′ scatta la contestazione non solamente contro la presidenza rossoblu, ma anche contro la squadra. L’invito è a tirare fuori gli attributi. Al minuto 89′ ammonito Edera, che bisserà il giallo al 93′ e verrà allontanato dal campo. Non servono a nulla i 4′ di recupero concessi da Massa: il Genoa non riuscirà a pareggiare i conti e uscirà pesantemente contestato dalla tifoseria.

Al triplice fischio, il Genoa fa la conta dei danni. Dopo quasi un mese di latitanza dal Ferraris, l’occasione di tornare a fare bottino pieno col Torino era troppo ghiotta ed è sfuggita di mano. Un palleggio fine a se stesso per larga parte della partita non mette paura al Torino, che incassa soltanto quando il Genoa esce rapidamente in verticale e colpisce una traversa (su azione personale di Agudelo) e un palo con Favilli. Poi la rete su calcio d’angolo con la squadra schiacciata a ridosso del portiere e Bremer liberissimo di piazzarsi e saltare per colpire. Domani le altre gare, che potrebbero ulteriormente compilare la classifica rossoblu in vista della delicata sfida in trasferta contro il Lecce. Martedì la coppa Italia con l’Ascoli. 

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