Il campionato italiano 2019/2020 conferma che contano le idee più dei numeri dei moduli. Idee che quando sono buone riescono ad imporsi dentro gli spogliatoi.

Il Cagliari di Maran ne è la prova più convincente grazie alla classifica da Champions, riuscendo a trasformare il pianto di inizio stagione per l’assenza di Pavoletti in un vantaggio giocando senza riferimenti con le incursioni dei centrocampisti nelle aree avversarie vincenti.

L’altro allenatore che a causa degli infortuni ha sviluppato una idea è stato Fonseca della Roma, anche se a Parma è stato punito dalla stanchezza di Europa League: Mancini un terzino davanti alla difesa a coprire la difesa e permettere a Zaniolo, Veretout e soprattutto Pastore di ritornare a fare sfracelli nella metà campo avversaria sentendosi coperti.

Se si parla di idee sul gradino più alto potrebbe esserci Thiago Motta che continua nel portarle avanti pur dovendo ogni giorno confrontarsi con la classifica. L’idea è semplice: avere una squadra che difenda aggredendo e non arretrando, ma avanzando con undici giocatori sempre posizione attiva. Squadra padrona del gioco in casa e in trasferta. Gli spettatori meno conservatori guardano Thiago con interesse.

La dodicesima giornata è iniziata venerdì scorso con Sassuolo-Bologna nel derby del tortellino. La firma è stata messa da Caputo con una doppietta. Partita con gioco aperto che ha premiato il Sassol e ha permesso agli uomini di De Zerbi di superare in classifica il Bologna al palo da tre giornate.

Al sabato pomeriggio il debutto quasi raccapricciante  del “mundial”  Fabio Grosso fresco di panchina del Brescia contro il Torino di Mazzarri che ne approfitta facendo 4 reti, due su rigore e due con l’uomo in più nelle praterie bresciane, dopo quattro trasferte a vuoto. Quattro reti in scioltezza: due rigori di Belotti e due gol di Berenguer.

All’ora dell’aperitivo l’Inter di Conte, non con Lukaku e Lautaro, ribalta il Verona di Juric andato in vantaggio. Lo show più che sul campo dei nerazzurri è stato quello del tecnico Conte posseduto dal ballo di San Vito. Juric con marcature ad uomo dopo il gol si è chiuso in difesa per conservare il vantaggio, dispiaciuto perché il suo muro è crollato per un super gol di Barella.

Alla sera notte da incubi per il Napoli tra fischi e tanti meriti al Genoa di Thiago Motta. I problemi napoletani di costruzione della rosa, la convivenza nello spogliatoio sono nodi arrivati al pettine. De Laurentis non si dà pace per aver speso molto di più degli anni precedenti, i giocatori si ammutinano e farne le spese è Ancelotti che non sa che pesci prendere in una situazione mai vissuta da un tecnico vincente e carismatico.

Come può uscire dalla crisi il Ciuccio, mai una classifica così deficitaria da lungo tempo?  Semplicemente cercando di affrontare i problemi non nel silenzio stampa tra allenatore, giocatori e Presidente. Ancelotti non è saltato perché si chiama Ancelotti. Sul Genoa e su Thiago già espresso il pensiero su questo 0 a 0 che non dovrebbe muovere solo la classifica.

Spettacolo del Cagliari e di “Ninja” Nainggolan, gol e assist, contro una Fiorentina e un Montella abbattuti e umiliati. 5 reti incassate dalla Viola e il meno responsabile è il portiere Dragowski. Cagliari al terzo posto in classifica, nuova realtà del campionato. Sette vittorie su dodici partite fanno sognare la Sardegna. Crollo della Fiorentina che arrivava alla Sardegna Arena dopo una serie di quattro gare positive.

A Parma, intanto, Fonseca doveva riscattare la beffa di Europa League e difendere la terza posizione in classifica, invece è  venuto meno. Il Parma ha vinto con merito e i tifosi dei ducali si chiedono dei risultati positivi contro Inter, Fiorentina e Roma e del cedimento con  il  Verona al Tardini. La Roma non è riuscita a fare gol nei primi 45’ e dopo è crollata: colpa dell’Europa League?

La Lazio si dimentica dell’Europa League e batte i salentini. Troppa Lazio per gli uomini di  Liverani? Probabilmente no  se Babacar non avesse fallito il rigore del 2 a 2. Con la realizzazione della massima punizione Liverani avrebbe potuto raggiungere il quinto pareggio consecutivo Continua a fare gol Immobile anche se su rigore, ma in particolare Lapadula, autore di una doppietta con un gol annullato per questione di centimetri (non di fuorigioco) per essere entrato prima in area in occasione del rigore fallito: altro omicidio del VAR.

Niente gol e due pareggi nelle altre due gare in programma.  In Udinese-Spal si sprecano gol e una Spal troppo timida spreca un rigore con Petagna ottenendo il primo punto in trasferta. Gotti, l’allenatore che non vuole allenare, in due giornate lascia le zebre dell’est con 4 punti in classifica .

Pareggio a reti bianche anche tra Sampdoria e Atalanta. La Samp ha quasi giocato meglio della Dea spenta  e non pungente per l’assenza  importante  di Ilicic. Le fatiche di Champions si sentono per Gasperini. Ranieri continua a muovere la classifica anche se Quagliarella continua a rimanere a secco anche in 11 contro 10 per una ventina di minuti di partita.

Juventus-Milan l’ultima partita. Milan castigato dalla Joya appena entrato. Sarri ha i cambi, Pioli no. Il Diavolo a tratti ha giocato meglio della Signora ma la panchina ha fatto la differenza con Douaglas Costa e Dybala. Protagonista è stato il portiere bianconero. Piatek ha sprecato facendo altra gara anonima e viene sostituito dopo 65’ di gioco. Sarri fa uscire per la seconda volta Cristiano Ronaldo e CR7 non gradisce.

VAR altra giornata di rigori e rigorini. L’area di rigore è diventata terra di conquista della massima punizione con falli di mano considerati congrui e cadute da circo. Altra giornata nera dei piemontesi Manganiello e Pairetto al Var: anche se sponsorizzati da Trentalange dimostrano di non essere direttori da serie A.

L’errore principale è nell’annullamento del secondo gol di Lapadula in occasione del rigore parato a Babacar.  Lapadula le immagini rallentate dimostrano che entra qualche secondo e centimetro prima in area di rigore. Giusto annullare il gol, più giusto sarebbe stato farlo ripetere considerato che prima di Lapa in area erano entrati almeno 4 calciatori laziali.