Editoriale di Lino Marmorato e Alessio Semino

Il Genoa, a sei giornate dal termine, non respira più bene ed è in piena lotta salvezza, anche se i punti di vantaggio e gli scontri diretti lasciati in eredità da Ballardini contro Bologna, Empoli e Frosinone alla fine potrebbero fare la differenza.

Il Grifone, nelle ultime 5 partite di campionato, tutto prevedibile come nel girone di andata, non ha evitato di cadere in zona retrocessione nelle graduatorie di punti, gol fatti e subiti. Dall’addio di Piatek, coinciso con l’inizio del girone di ritorno, il Genoa ha segnato solamente 10 reti (meno solo il Chievo, ndr), è la terza peggiore difesa della Serie A e si avvicina pericolosamente ad una media sotto il punto conquistato a partita (attualmente è 1,06). Preoccupa il periodo di astinenza del Vecchio Balordo: un solo punto nelle ultime quattro gare non fa certo stare tranquilli. Da gennaio, peraltro, ai rossoblu sono stati rosicchiati punti da quasi tutte le dirette concorrenti: 4 da Bologna e Spal, 3 dal Cagliari. Praticamente lo stesso andamento del Genoa, fermo a 14 punti conquistati nel girone di ritorno, lo hanno avuto Frosinone ed Empoli (13). Peggio ha fatto soltanto il Parma (10).

Nella foto, l’andamento del Genoa da inizio stagione (fonte Transfermarkt)

L’illusione delle vittorie con Atalanta, Lazio e Juventus si è inevitabilmente assottigliata giornata dopo giornata. Negli ultimi cinque turni bisogna aggiungere anche i risultati un po’ a sorpresa delle squadre che, ad oggi, si possono considerare tranquille, quelle che hanno superato quota 35. E le altre, quelle che inseguono, hanno la carica da salvezza.

Il campionato adesso in fondo si è infiammato e saranno sei giornate di fuoco anche per il Grifone. Guai a parlare di posizione di vantaggio o di forza guardando i numeri della classifica e gli scontri diretti giocati. Non è una posizione di sicurezza e di forza, anche se questo è un particolare non da poco.

Sono uscite dalla zona rossa, o manca loro l’ultimo sforzo, Cagliari e Sassuolo a 37 punti, mentre Spal e Parma a 35 punti non possono ritenersi tranquille. Chi si potrebbe salvare con anticipo, Cagliari, Sassuolo, Parma e Spal, ovvero sia le squadre sempre sotto appaiate in classifica prima del trittico di gare del Genoa, ha attuato una scelta vincente: non ha mai cambiato allenatore, neppure nelle difficoltà. Non come quelle che attualmente si giocano la retrocessione.

La continuità di allenatore e il consolidamento del gioco attraverso un’identità contano – eccome se contano – e dare fiducia non vuol dire andare controtendenza con l’andamento delle cose del calcio. Chi lotta per non retrocedere ha subito licenziamenti assurdi di allenatori che poco hanno a che vedere con il calcio giocato. Il Genoa, come noto, ha cambiato tre allenatori. Ballardini resta ancora quello con la media punti più alta (1,7), Prandelli ad oggi ne ha raccolti 19 in 18 partite.

A Bologna c’è stata la svolta serba di Mihajlovic: 16 punti in 11 partite e una rincorsa al quartultimo posto premiata alla distanza visto il molto terreno da colmare. All’Udinese la conduzione tecnica di Nicola è stata avvicendata da quella croata di Tudor, che qualcosa di meglio ha fatto. Sono arrivati 7 punti nelle prime cinque partite. Per entrambe le squadre, Bologna e Udinese, le rincorse alla fine potrebbero logorare e non portare risultati e punti.

A Bologna c’è una mentalità nuova, Mihajlovic è ottimista con un Palacio e un Destro in più. Il problema dei felsinei sono i cali d’intensità in quasi tutti i secondi tempi. Nell’Udinese il morale è alto, anche se i due ultimi risultati non sono incoraggianti. Le due sconfitte consecutive con Roma e Lazio, in gare terminate senza reti, hanno risollevato un problema inevitabilmente da risolvere: i friulani sono infatti il terzo peggiore attacco della Serie A assieme alla Spal (30 gol). Oltre blindare la difesa, Tudor crede di avere in Pussetto e De Paul la qualità per salvare i friulani. Il problema è a centrocampo e come saranno assorbite le tre gare in questa settimana.

Nell’Empoli funziona Caputo, goleador di un attacco che funziona. L’identità di gioco precisa  dai tempi di Sarri continua con Andreazzoli, che deve però ancora trovare la prima vittoria toscana in trasferta in questa stagione (0,31 è la media punti, la più bassa del campionato) e dovrà farlo in tre complicate trasferte che prevedono Bologna (34°), Sampdoria (36°) e Inter (38°). Migliorata anche la difesa: se sbandi dietro, poi rischi troppo.

Potrebbero essere gli scontri diretti (almeno 6 da qui a fine stagione) e le partite con chi si gioca l’Europa a decidere la salvezza. Come si evince dal calendario appena proposto, Milan, Roma, Sampdoria, Torino Lazio, Atalanta e Inter avranno almeno sedici scontri diretti in programma da qui a fine campionato con chi, ad oggi, gravita dai 35 punti in giù. Dopo di che saranno i rapporti e le pubbliche relazioni fra società a dare il loro contributo. Chiamiamole così alcune gare. Non sarà un finale scontato e tutte proveranno a fare delle imprese grazie ai lasciapassare di chi non ha più nulla da chiedere al campionato 2018/2019.

L’unica evidenza che la Signora, dopo essere stata presa a pallonate dai Lancieri olandesi, non potrà più regalare formazioni e punti. Peccato per la sconfitta juventina, Allegri poteva pensarci prima nel fare turnover e non portare la squadra ai minimi termini all’appuntamento europeo per infortuni e fiato. Le lezioni del passato al calcio italiano non servono. Il campionato lo avrebbe vinto anche con le riserve, pazienza se non avesse fatto 100 punti.

In fondo alla classifica non è ancora fatta per nessuno e la salvezza non sarà semplice nonostante facili entusiasmi: i risultati inaspettati degli avversari manterranno in apprensione tutti gli ambienti. In tal senso, il Genoa ha il proprio futuro in mano, ma dovrà ripetere prestazioni come quelle offerte nelle gare in cui ha vinto. La strada è quella. Non dovrà contare sui risultati degli avversari, che appaiono più attrezzati mentalmente  alla corsa salvezza. Occorre fare punti: pazienza se si vedranno autobus davanti alla porta di Radu. Il Genoa sino alla 32esima giornata di campionato è sempre stato fuori dalla zona retrocessione: psicologicamente dovrà essere un vantaggio e non uno svantaggio.

Cosa conta per una squadra che deve salvarsi? L’organizzazione, la solidità e la compattezza dell’ambiente. Difficile in questo momento nel mondo Genoa. Ma se il Vecchio Balordo si salverà sarà un’altra impresa, non solo della squadra ma pure del suo popolo che giustamente il 26 maggio alle ore 17 vorrà fare i conti con il passato per non rivedere il buio e il fantasma calcistico nel futuro. Verso la salvezza.


Chiudiamo segnalando alcune curiosità legate al calendario salvezza e alle squadre che ne fanno parte:

  • il Cagliari, vicinissimo al traguardo, è la squadra ad aver sfruttato maggiormente il fattore casa, oltre ad essere quella ad aver segnato più reti di testa grazie a Pavoletti: al prossimo turno arriverà in Sardegna il Frosinone;
  • il Parma, fatale a Ballardini in tempi non sospetti, è la formazione ad avere costruito la maggior percentuale della sua classifica fuori casa, dove la media punti è 1,13 a partita. Se non avesse giocato le gare fuori, solamente coi punti fatti al Tardini (17), la formazione emiliana sarebbe terzultima dopo Frosinone e Chievo;
  • il Bologna è atteso dalle sfide casalinghe contro Sampdoria ed Empoli, unica squadra impegnata nella lotta retrocessione a godere di un doppio impegno consecutivo di fronte al proprio pubblico e di 4 sfide su 6 al Dall’Ara;
  • l’Empoli non ha ancora vinto lontano dal Castellani e ha la media punti più bassa del campionato in trasferta (0,31), addirittura peggiore rispetto al Chievo (0,38).

SASSUOLO

  • media punti: 1,16
  • media punti casa: 1,35
  • media punti trasferta: 0,93

CAGLIARI 

  • media punti: 1,16
  • media punti casa: 1,69
  • media punti trasferta: 0,63

SPAL

  • media punti: 1,09
  • media punti casa: 1,31
  • media punti trasferta: 0,88

PARMA

  • media punti: 1,09
  • media punti casa: 1,06
  • media punti trasferta: 1,13

GENOA

  • media punti: 1,06
  • media punti casa: 1,50
  • media punti trasferta: 0,63

UDINESE

  • media punti: 1
  • media punti casa: 1,50
  • media punti trasferta: 0,50

BOLOGNA

  • media punti: 0,97
  • media punti casa: 1,27
  • media punti trasferta: 0,71

EMPOLI 

  • media punti: 0,91
  • media punti casa: 1,50
  • media punti trasferta: 0,31

FROSINONE

  • media punti: 0,72
  • media punti casa: 0,50
  • media punti trasferta: 0,94