Il derby di Genova che si giocherà domenica sarà interessante, oltre che per la rivalità e il calore di entrambe le tifoserie, anche per il carattere differente delle due squadre: la Sampdoria è una squadra propositiva e con l’attuale Quagliarella, rispetto al passato, ha meno difficoltà realizzative, mentre il Genoa di Prandelli è alla ricerca di una identità di gioco, che però quando ingrana al di là dei numeri tattici mette in difficoltà qualsiasi avversario.

Le motivazioni possono e saranno tante e dovranno essere i vecchi del gruppo, quelli che conoscono la stracittadina, a trasmetterle. Per la Samp dopo aver perso o coltivato meno le speranze europee, c’è di mezzo la superiorità cittadina. Per il Genoa le motivazioni sono più alte perché è l’ultima speranza di dare un cioccolatino ai tifosi dopo un campionato non da grifoni.

Come dicono gli analisti del calcio vicini alla filosofia (e nel calcio la filosofia ha questo di buono: serve a consolarci della sua inutilità), Preziosi è il presidente della società più incoerente d’Italia. Ha scelto Prandelli, uno che della coerenza ha fatto la su bandiera, e con un risultato positivo nel derby potrebbe installarsi per il futuro un matrimonio strano, che potrebbe funzionare.

Altra motivazione non da poco per i rossoblu a quarti: dopo la vittoria sulla Juventus, è arrivata la ciliegina sulla torta con la prestazione contro il Napoli, perciò giocarsi una stracittadina con l’obiettivo di conquistare quasi una matematica salvezza dovrebbe fare la differenza ed essere un motivo non da poco.

La garanzia della Samp, da quando è arrivato a Bogliasco, è Mister Giampaolo. L’allenatore doriano insegna calcio e per lui rispetto a tanti altri colleghi è importante farlo, anche se ha perso pezzi importanti e con una rosa di nuovi e qualche sconosciuto. La bravura del tecnico doriano è quella di saper valorizzare gli uomini a disposizione.

La garanzia del Grifone, anche se negli alti e bassi delle prestazioni, è Prandelli, perché la sua esperienza senza la zavorra della salvezza può dare risultati. Vincere il derby per il Cesare genoano vuol dire programmare un futuro in anticipo sui binari della sua coerenza.

La Sampdoria è una squadra che non cambia mai. Gioca con il 4-3-1-2 da parecchio tempo e quando i giocatori lo assimilano diventa pericoloso per gli avversari e bello per i suoi tifosi. Comincia a palleggiare dal basso, crea densità in mezzo al campo con il rombo e calciatori che sanno lavorare con il pallone e le mezzali che si inseriscono. Le due punte sono molti mobili, vengono incontro e vanno in profondità. Lasciano spazio al trequartista e ai centrocampisti, non danno punti di riferimento. In fase di non possesso difendono guardando il pallone, una fase difensiva che ha letture particolari: fare pressione sui portatori di pallone avversari, tenere la linea difensiva molto alta, scalare sugli esterni con le due mezzali per dare una mano agli esterni di difesa.

Il Genoa, al di là del numero di modulo, dovrà essere bravo a cambiare velocemente gioco con la velocità di circolazione del pallone. Se cambi gioco velocemente puoi trovare l’esterno offensivo che può creare la superiorità numerica. Se il Vecchio Balordo farà girare velocemente il pallone sulle corsie esterne potrà trovare spazio, cosa più difficile al centro dove la Samp con il rombo a centrocampo crea molta intensità e densità.

Considerato che la Doria ha un’arma importante nei tagli dei centrocampisti, il Genoa dovrà mettere molta corsa in mediana e fare attenzione alla fase difensiva. La formazione rossoblu dovrà seguire coi due centrocampisti centrali e stringere sugli esterni. Importante sarà il lavoro di quelli che giocano davanti, che non dovranno mai lasciare in inferiorità numerica i centrocampisti rossoblu.

Per tali motivi, probabilmente Prandelli sceglierà di giocare nuovamente con il 3-5-2 scegliendo un giocatore che detti i tempi di gioco (Veloso) e due mediani di gamba, corsa, per cercare di ristabilire l’equilibrio nella zona centrale e non lasciare alla Samp un calciatore in più.

La Samp giocherà come al solito, con la linea molto alta, e si potrebbero creare tanti spazi nella metà campo doriana. Questa potrebbe essere una chance di vedere domenica pomeriggio la coppia Kouame-Pandev: il primo con la velocità e il secondo con la qualità e classe potrebbero fare male al marinaio blucerchiato. Per Pandev sarebbe come giocare una gara con la sua nazionale.

Ci sono altre opzioni che Prandelli potrebbe far vedere in corso di partita, abilità che ha già fatto vedere. Per una stracittadina cambiando l’ordine dei fattori rispetto al passato: prima attaccare, cercare di fare il risultato e dopo blindarlo, anche con un verrou (chiavistello) davanti a Radu.

Nel 4-3-1-2 di Giampaolo potrebbe fornire problematiche in particolare colui che gioca alle spalle dei due attaccanti. La Samp in fase di possesso o di attacco in realtà è simile ad un albero di Natale, con la seconda punta che accorcia molto sul centrocampo, posizionandosi di fatto sulla stessa linea del trequartista.

Il Vecchio Balordo in fase propositiva avrà una chiave importante da giocarsi, allargare molto il gioco effettuare cambi di gioco per far spendere il più possibile energie ai centrocampisti doriani e anche a quelli davanti, sempre in aiuto della seconda e terza linea sampdoriana. Fra l’altro anche candidamente nel turno delle tre gare giocate Giampaolo ha ammesso che la Samp è stanca.

Importante per il Genoa, una volta perso il pallone, fare molta attenzione alle coperture preventive per non dare la profondità a Quagliarella, sempre più bravo non solo a fare gol, ma anche a trovare la posizione per andare via. La Samp farà la sua partita e il Genoa dovrà essere arrabbiato come visto in occasione delle brillanti prestazioni e vittorie della gestione Prandelli.

Il derby n.118 fa presagire che sarà intenso e combattuto tra una squadra desiderosa di imporre il proprio gioco e un’altra che fa della reazione la propria bandiera. Dopo, come sempre, nel passare dalle parole alla tattica e ai moduli, come in tante altre stracittadine potrebbe essere un episodio a creare qualcosa non previsto da nessuno.

Sampdoria-Genoa sarà diretta da Calvarese Giampaolo di Terni, 43 anni e 120 gare in Serie A 33 espulsi e 33 rigori in carriera. Quindici gare in stagione (0 rossi sventolati, 6 rigori). Una gara per la Samp, la vittoria ad Empoli per 4 a 2. Nessuna con il Genoa. La prima gara in serie A l’ha diretta nel maggio del 2009. Alla Can A dal Luglio 2012. Con la Sampdoria vanta 15 gare (7 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte), mentre con il Genoa sono otto (1 vittoria, 3 pareggi, 4 sconfitte).

Giampaolo Calvarese è diventato arbitro per colpa di un infortunio che non gli permise più di giocare in Eccellenza. L’ingegnere di Teramo in questo campionato è uscito dall’anonimato e ha arbitrato le gare dei big, mentre nelle scorse stagioni veniva utilizzato per gare senza particolari acuti. Calvarese andò sulle cronache arbitrali per un errore clamoroso di un rigore non concesso in Cagliari-Juventus e non aver dato retta al VAR, per aver rifiutato un regalo da parte della Lazio e per essersi rotto il tendine di Achille alla prima del campionato 2017/2018.

In questa stagione Calvarese, dopo aver spento il VAR nella stagione precedente per fare una buona stagione e non fare arrabbiare il designatore, è ricorso alla tecnologia andando a rivedere le immagini. Probabilmente perché a 43 anni, pur essendo al suo penultimo anno , il teramano rischia di andare a casa il prossimo giugno. Tutto potrebbe dipendere dalle deroghe che saranno date ai tre internazionali in uscita.

Primo assistente sarà Peretti di Verona, secondo Carbone di Napoli, quarto uomo Abbattista di Molfetta. VAR Orsato di Schio, AVAR Mondin di Treviso.

Diffidati Sampdoria: Audero, Bereszynski, Gabbiadini. Diffidati Genoa: Koaumè, Pandev.