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Guarda un po’ c’è sempre di mezzo il Vecchio Balordo – e più che la squadra i suoi tifosi – per la decisione di anticipare Genoa-Milan alle 15 di Lunedì 21 gennaio. Tifosi  che avranno pagato un abbonamento e che per vedere Genoa-Milan dovranno prendersi un giorno di ferie, aprire negozi in ritardo perché per Salvini non si deve giocare al buio vista la tragica storia di Vincenzo Spagnolo del 1995.

Salvini non conta mai fino a tre prima di parlare oppure non fa mai un conferenza informativa su quello che deve esternare, non solo con il calcio: è un tuttologo e non ne avrà bisogno, considerato che tratta e dirime un argomento diverso ad ogni intervista.

Genoa-Milan dal 1995 il 70% delle volte si è sempre giocata di sera. Il Ministro non ha tenuto conto che a Genova, durante i giorni feriali, non si può giocare di giorno per una delibera regionale e comunale volta a garantire la viabilità dopo la caduta del Ponte Morandi. Era stato un appello del Consiglio Comunale, evidentemente finito nel dimenticatoio. Attenzione anche alla protesta che fu del tifo blucerchiato quando il recupero della gara con la Fiorentina venne fissato alle ore 17 di un mercoledì 19 settembre. Anche lì fu stridore di denti.

Tutta la patata bollente di Genoa-Milan è passata all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale, organismo che fa sempre capo a Salvini che non si è messo contro il Capo e ha deciso di spostare la gara alle 15 di lunedì 21. Anche se, in verità, sarebbe bastato vietare la trasferta ai tifosi rossoneri e mantenere invariato l’orario. Come accaduto per Milan-Napoli del prossimo 26 gennaio, coi tifosi napoletani residenti in Campania a cui sarà interdetta la trasferta, come stamane riportato dall’edizione de Il Mattino.

Se avesse avuto la volontà o i palloni di non far giocare Genoa-Milan di sera, Salvini avrebbe dovuto avere un pensiero di riguardo per la città, il Genoa, i tifosi rossoblu scontrandosi con Sky e anticipando la gara alle 15 di domenica 20 gennaio. Da buon ultra rossonero ha invece ascoltato e fatto ascoltare le lamentele del Diavolo, reduce dalla trasferta di Supercoppa e sette ore di aereo tra mercoledì e giovedì. Altra buffonata perché quando giocano in Champions al mercoledì giocano tranquillamente alla domenica in serata.

La presa di posizione del Ministro degli Interni di non far giocare Genoa-Milan di sera ma alle 15 è stata digerita anche dalla FIGC e dalla Lega, volendo mediare quello che potrebbe succedere per tutte le altre gare serali già programmate.

A Salvini non interessa come la pensano le TV, alla Lega calcio  in particolare sì. Sky se dovesse cambiare il calendario dei posticipi e far giocare le gare in notturna tra squadre di seconda fascia in stadi non appetibili dallo share potrebbe chiedere se Lega e FIGC accettassero il diktat  del Ministro di rivedere il contratto siglato lo scorso giugno con tanta fatica e tante carte bollate .

Genoa-Milan, dunque, si giocherà Lunedì 21 alle 15? Non è finita qui, si aspettano prese di posizione da parte del Comune, della Regione Liguria, del Prefetto e del Questore, anche se questi ultimi si spera siano stati informati prima che l’Osservatorio prendesse l’assurda decisione.

Altro che calciomercato! Cortocircuito tra Lega, Figc e società di calcio con resistenza non prossima a zero, dopo le parole di Salvini di “non chiudere gli Stadi per cori razzisti, non fermare le partite”. Corto circuito sono solo per i “buu” beceri degli stadi italiani,  ma anche per le gare che si dovranno giocare in notturna prossimamente. A guidare la rivolta contro il Salvini pensiero è Carlo Ancelotti, il Napoli spalleggiato dal Presidente De Laurentis.

Ancelotti dopo aver vissuto tanti anni all’estero fra Londra, Parigi e Monaco di Baviera, luoghi dove è tutto diverso sui campi di gioco e non si sentono ripetutamente cori discriminatori, è stato chiaro: “se nessuno ferma le gare davanti a manifestazioni del genere, vorrà dire che ci fermeremo da soli“.

Questo per il calcio italiano non è come non far sbarcare i migranti, non aprendo i porti, ma potrebbe scatenare uno stop di gare con qualcuno o più di uno che se ne potrebbe approfittare in caso di risultati negativi, non solo contro il Napoli.

La FIGC come sempre per adesso ascolta, anche se al ritorno del campionato mancano solo otto giorni e quasi tutti i calciatori di tutte le squadre sono d’accordo con Ancelotti e il Napoli. Se la FIGC gestirà questa patata bollente come i calendari e il format della serie B non ci sarà da divertirsi a partire dal giorno 19 gennaio.

La FIGC per adesso si appiglia al suo protocollo che ricorda di sospendere le gare sotto il rovescio prolungato di “buu” e in caso di razzismo il protocollo prevede la sospensione delle gare facendosi forte anche dell’estrema ferma posizione da parte della UEFA.

Oltre i buu razzisti, nelle partite serali Salvini vuole ritornare ai treni speciali per tifosi piuttosto che le trasferte “fai da te” che si stanno rilevando un rimedio peggiore del male. Parole del Ministro degli Interni. Anche su questo argomento nessun briefing del Ministro dell’Interno, il quale si è dimenticato che per Decreto nel 1999 il Ministro Jervolino vietò i treni speciali.

Se continuerà questa linea del Governo, non come le Ferrovie dello Stato nell’anno 1999, Trenitalia non rottamerà  i vagoni considerato che era scontata la devastazione. Rispetto al passato Trenitalia, che non è più dello Stato, potrebbe anche starci pronta a contrattare i prezzi  con vigilanza compresa  e assicurazione.

Salvini vorrà che i Treni- charter siano predisposti dalle tifoserie organizzate che pagherebbero un forfait per l’affitto dei Treni e sarebbero responsabili di incidenti e devastazioni. Tutto è stato confermato dal sottosegretario Giorgetti riferendosi a quello che accade in Olanda in occasione delle trasferte dei tifosi. Trasferte dove, oltre il biglietto del treno, viene anche pagato il ticket per entrare allo Stadio tutto sotto la responsabilità delle organizzazioni dei tifosi.

Dispiace che quando tutti aprono bocca cercando di scimmiottare la Premier e gli altri campionati non tengano mai conto dell’efficienza dei loro stadi e non li paragonino mai   coi nostri. Sono saliti a ventitrè intanto gli indagati per la morte del Boxing Day, con ipotesi di omicidio volontario per tutti.

Tafferugli  alla Festa dei 119 anni della Lazio. Sul quotidiano di Roma il Messaggero si legge che “è stato un messaggio di risposta che arriva forte chiaro dopo le parole di Salvini sulla lotta alla violenza dentro e fuori degli stadi”. Chiara anche la risposta della Digos romana: “non ci stanno gli ultras. Rispondono sul campo, come hanno sottolineato in diretta alla Voce della Nord: bisogna fare quello che il nemico non vuole” .

Altro che calciomercato! FIGC e Lega, quello portato dalla Befana in questa settimana non è solo Carbone, ma sono bombe da disinnescare subito!  


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