Il campionato spagnolo trascorrerà la terza sosta per le nazionali con una classifica mai così aperta. Se Alaves ed Espanyol stanno pian piano mettendosi le vesti di squadre cuscinetto fra Barcellona e Real Madrid, la presenza di Atletico e Siviglia al secondo posto non è affatto una novità. Faticano – e non poco – tre nobili di Spagna come Athletic Bilbao, Valencia e Villarreal. I baschi stanno vivendo un pericoloso periodo di magra, tanto di vittorie quanto di certezze: alle porte un cambio ai vertici della presidenza , la stella Iker Muniain in scadenza ormai da mesi e la partenza di Kepa Arrizabalaga. Il tutto, unito a un calendario proibitivo e qualche sconfitta rocambolesca, ha contribuito a lasciare il Bilbao in piena zona retrocessione. Alle porte della zona rossa anche Villarreal e Valencia, entrambe impegnate in Europa e impelagate in campionato. Il Submarino Amarillo non vince in Liga da settembre, il Valencia vive di pareggi ma ha conquistato tre punti nell’ultimo turno grazie al rigore trasformato da capitan Parejo.

BALOMPIÉ – La palma d’oro di settimana, per aver saputo contribuire a mantenere così brevi le distanze dalla vetta, va per distacco al Betis Siviglia di Setièn Solar, ancora incerto in campionato ma capace di punire la capolista Barcellona al Camp Nou con una prestazione da antologia e con il rientrante Leo Messi in campo. Una sola anima, certe volte, non conta.

QUATTRO SU QUATTRO – Il futuro di Santiago Solari sulla panchina del Real Madrid sarebbe inevitabilmente passato dalle sfide contro Melilla, Viktoria Plzen, Valladolid e Celta Vigo. Quattro vittorie in altrettante partite hanno convinto Florentino Perez: l’uomo nato a Rosario, cresciuto a Madrid e formatosi come allenatore nelle giovanili del Real, è quanto basta e quel che serve per traghettare i “Galacticos un po’ meno galattici” fino al termine di una stagione macchiata già in estate dal peccato originale del doppio addio Ronaldo-Zidane. Il cursus honorum di Solari, partito dalle giovanili del Real fino a conquistarsi una nomina ad interim nel maestoso Santiago Bernabeu, assomiglia fin troppo a quello del vincente predecessore, oggi accostato con forza alla panchina del Bayern Monaco.

La suggestione Mourinho, il tira e molla per Antonio Conte, forse architettato dallo stesso Florentino per spiazzare lo spogliatoio (Sergio Ramos e Thibaut Courtois su tutti), per il momento possono restare in un cassetto. Se poi dovesse riaprirsi quello con la scritta Zizou sull’etichetta, magari per segnalarne l’approdo in un’altra squadra altrettanto titolata, chi meglio del Principito Solari potrebbe far ben sperare in un nuovo ciclo vincente a poche settimane dall’onta di una manita incassata dal Barça senza Messi. Dalla cantera alle stelle, come il suo predecessore.