Il “Dall’Ara” accoglieva l’esordio in Nations League dell’Italia del ct Roberto Mancini. L’avversaria era la Polonia di Piatek e del nuovo allenatore Jerzy Brzęczek. In realtà, per il centravanti del Genoa, così come per Criscito, non ci sarebbe stato spazio nell’arco dei novanta minuti: il primo chiuso dal capitano Lewandowski e dal 4-4-1-1 con cui la Polonia si andava a disporre per il campo; il secondo bloccato da qualche lieve fastidio muscolare su cui aveva rassicurato ieri Mancini, che avrebbe preferito non rischiare l’ex Zenit avvicendandolo con Biraghi, esordiente in Nazionale (“ho saputo stamattina che avrei giocato. Abbiamo sofferto l’atteggiamento della Polonia, trovare spazi contro squadre che dietro si chiudono così non è mai facile. Dobbiamo palleggiare di più e con maggiore tranquillità“).

Per l’Italia è un 4-3-3 la strategia tattica per andare a fare male alla Polonia, che tuttavia disputa una prima frazione molto ordinata, con buone coperture e ripartenza rapide orchestra soprattutto da Zielinski. Lo stesso centrocampista che, dopo un errore Jorginho al 39’ e un pallone recuperato da Klich, viene servito da Lewandowski e in corsa, in inserimento, scarica di destro alle spalle di Donnarumma. Il portiere del Milan era stato decisivo a inizio gara sempre su quel Zielinski col quale ha rinnovato fin da subito il duello di qualche settimana fa in campionato, quando il polacco segnò una doppietta.

Non sarebbe stato certo soddisfatto il tecnico azzurro all’intervallo, che nel secondo tempo riparte con Bonaventura al posto di Pellegrini. Il calciatore rossonero diventa mezzala sinistra e diventa il primo di tre cambi offensivi che avrebbero portato alla sostituzione di Insigne e di un inconsistente Balotelli, non supportato dalla condizione fisica, con successivo inserimento di Belotti e Chiesa. Proprio quest’ultimo, all’apice di una seconda frazione condotta per la maggior parte del tempo nella metà campo polacca, si procurerà al minuto 75’ un preziosi calcio di rigore. Błaszczykowski è irruento nell’intervenire su Chiesa pur avendo colpito il pallone prima del giocatore azzurro classe ’97. Per l’arbitro Zwayer non ci sono dubbi. Dagli undici metri andrà Jorginho che spiazzerà Fabianski.

LE PAROLE DI ROBERTO MANCINI – “Era la prima partia importante, purtoppo qualche errore ci può stare, nel complesso i ragazzi hanno fatto bene. Quando uscivamo dalla difesa abbiamo commesso troppi errori e gli abbiamo permesso di usare il contropiede, proprio quello che non volevamo concedergli. Comunque nel secondo tempo abbiamo fatto benissimo e sono contento della reazione della squadra. Balotelli deve trovare la condizione, ma è un giocatore di spessore internazionale. Tutti i ragazzi meritano delle chance per il futuro, lo hanno dimostrato nella seconda frazione”.

LE PAROLE DI JORGINHO – “Non ho avuto paura nel calciare il rigore, sapevo che la squadra aveva bisogno di pareggiare la partita. Ero convinto di fare gol. Perché tanti errori nel primo tempo? Credo non siamo riusciti a trovare le linee di passaggio e dare ritmo alle nostre giocate. Personalmente ho sbagliato parecchio, ma resto fiducioso: questa squadra cerca di vincere sempre giocando a calcio. Penso sia un aspetto assai importante. Oggi ho cercato di fare spazio per i miei compagni perché avevo sempre un avversario concentrato su di me: in queste condizioni non posso essere egoista e volere il pallone. Devo cercare piuttosto di creare spazi per il resto della squadra”.

I NAZIONALI DEL GENOA FOTOGRAFATI DA TANOPRESS ALLO STADIO DALL’ARA


Radu vola e regala l’impresa alla Romania Under-21