Partire col piede giusto è da sempre nelle corde di mister Ballardini. Al Genoa innanzitutto, dove su tre esordi non ha mai perso (2 vittorie e un pareggio), ma anche lontano dalla Liguria, dove l’unica sconfitta matura contro l’Udinese, quando nella stagione 2007/08 il tecnico ravennate subentra a Sonetti sulla panchina del Cagliari. Per il resto si parla di cinque vittorie e quattro pareggi. Oltre a corroborare questi dati, la vittoria dello “Scida” è importante anche per un’altra serie di fattori: intanto perché evidenzia che le pause di campionato, di ricarico ma anche di riflessione tattica e di spogliatoio, fanno bene al Genoa e alla compattezza di squadra e meno bene ad altre squadre, specialmente se lanciate come il Crotone. Poi perché mette in luce che si è avuto un primo assaggio di quello che Ballardini predica da sempre: giocatori che si supportino l’uno con l’altro in ogni zona del campo per fare la differenza prima ancora dei numeri o dei moduli.

LE PRIME VOLTE DI BALLARDINI IN SERIE A

  • stagione 2005/06, Cagliari: pareggio col Messina;
  • stagione 2007/08, Cagliari: sconfitta con l’Udinese;
  • stagione 2008/09, Palermo: vince contro la Roma;
  • stagione 2009/10, Lazio: vince contro l’Atalanta;
  • stagione 2010/11, Genoa: vince contro il Bologna;
  • stagione 2011/12, Cagliari: vince contro la Roma;
  • stagione 2012/13, Genoa: pareggia contro la Juventus;
  • stagione 2013/14, Bologna: pareggia contro la Lazio;
  • stagione 2015/16, Palermo: pareggia contro la Lazio (poi ritorna ad aprile e perde in casa della Juventus, ma non la si conteggia come sconfitta);
  • stagione 2017/18, Genoa: vince contro il Crotone (sostituisce Juric);

I NUMERI DELLA VITTORIA COL CROTONE – Prima Cagliari, poi Crotone: che fosse con Juric o con Ballardini, il ritorno dalla pausa nazionale porta sempre in dote tre punti con la comune ed impazzita variabile del vincere di misura, senza chiudere le gare in anticipo. Diversa l’interpretazione della partita, con il tecnico di Spalato che preferiva che la squadra avesse elasticità ed esplosività nell’allargarsi e nello stringersi rapidamente quando attaccata o in possesso della sfera e con Ballardini che invece ha giocato fin dall’inizio con almeno nove uomini dietro la linea del pallone, i tre centrali molto vicini tra loro ad ingabbiare Spolli e un lavoro in pressing ordinato con 31 palloni recuperati, di cui pressoché un terzo (10) dalla triade difensiva Izzo-Spolli-Zukanovic. Fare meno la partita, ma essere disponibili e attenti a colpire quando necessario.

Non a caso ieri per ogni pallone recuperato (il Crotone ne avrebbe persi 34) corrispondeva un pallone lanciato in verticale (saranno 8 le ripartenze da recupero per il Genoa, ndr), in un paio di occasioni con lanci lunghi (35) che hanno sorpreso la retroguardia pitagorica, avvezza a fare lo stesso tipo di gioco quando faticava nell’impostazione rasoterra. Il Crotone ha esercitato la massima pressione sul Genoa nei primi venti minuti della seconda frazione, quando anche il possesso pallone (60%-40% per i padroni di casa) era incrementato, e con esso i tiri verso la porta di un Perin mai impegnato in tuffi o parate più impegnative di una presa bassa o al petto. Lo ha fatto abbassando leggermente Stoian, togliendo Martella non al meglio e cercando di inserire più di un centravanti. Ma il Genoa ha sempre retto senza particolari patemi.

Da qualunque ottica la si voglia vedere, quella di ieri è stata comunque una gara che ha messo di fronte un Genoa ad armi pari a una diretta concorrente per la salvezza, reduce da due successi consecutivi. Ne consegue che, per atteggiamento e voglia di portare a casa il risultato, sono tre punti d’oro. A voler trovare per forza un pelo nell’uovo, vi è tra le note negative quel 9 alla voce “occasioni da gol” che ha permesso di portare a casa soltanto uno 0-1 quando probabilmente un risultato più rotondo non avrebbe scomodato nessuno. Ma c’è davanti un’altra settimana per lavorare su tutti i diversi aspetti. Senza dubbio – ed è dato che gratifica – serve ritrovare un Genoa affamato di punti anche al “Ferraris”, dove ad oggi soltanto un pareggio ha fatto smuovere la classifica rossoblu. In trasferta invece il trend è molto positivo: 8 punti in sette gare, Ballardini che ha riannodato i fili col suo predecessore e Grifone che, attendendo anche il Bologna, è terza migliore difesa in solitaria fuori casa con cinque reti subite (una ogni 126′).

 

I NUMERI DEL GENOA (aggiornati alla 13° giornata)

  • GOL FATTI: 11
  • GOL FATTI IN CASA: 7
  • GOL FATTI FUORI CASA: 4
  • GOL SUBITI: 19
  • GOL SUBITI IN CASA: 14
  • GOL SUBITI FUORI CASA: 5
  • RIGORI A FAVORE: 1
  • RIGORI CONTRO: 2
  • VITTORIE: 2
  • SCONFITTE: 8
  • PAREGGI: 3