Juric a porte chiuse in questi tre giorni avrà impersonato la parte del Generale Russel Crowe ne “Il Gladiatore”: al mio segnale scatenate l’inferno!

Indipendentemente da chi e con quale strategia tattica giocherà contro la Juve, sarà importante che il Pirata trasmetta alla squadra il suo carattere da “duro” che deve essere trasformato in decisione e applicazione da tutto il collettivo. Juric anche in panchina “balli con i lupi”. La sua carica servirà. Contro la Juventus bisognerà chiudere tutti i corridoi con qualsiasi tattica e modulo e non abbassarsi troppo dando enorme libertà a Dybala.

Rispetto alla partita contro il Sassuolo, Juric potrebbe cambiare poco e giocarsi la carta dell’ultimo arrivato: magari concedendo uno spezzone di partita a quelli che dovrebbero fare la differenza. L’avversario domani sera è di spessore diverso e bisognerà migliorare ancor di più rispetto al debutto con il Sassuolo le distanze tra i reparti, aumentando anche l’approccio alla gara visto al Mapei Stadium. Juric dovrà sfruttare anche la condizione atletica dei suoi uomini, migliore di quella delle zebre bianconere viste nella Super Coppa e contro il Cagliari.

L’abito tattico del croato contro la Juve dovrebbe non cambiare molto: un 3-4-3 pronto a trasformarsi in una difesa a 4/5 in fase di non possesso. Il tecnico rossoblu potrebbe lanciarsi però in un modulo e in una tattica di peso e corsa cercando di bloccare tutte le iniziative bianconere sul nascere con aggressione sulle fonti di gioco, con uomo contro uomo, operazione vista nella partita vittoriosa dello scorso anno con Veloso e Pavoletti ai box.

Difficile sapere domani pomeriggio, alle 18, che cosa uscirà dentro il Tempio, stabilimento di voci e tamburi. Solamente una cosa è certa: se tutti saranno uniti, tra campo e spalti, qualcosa potrebbe succedere. Il Popolo rossoblu serri i ranghi e quando le squadre inizieranno il riscaldamento scateni l’Inferno!

Testa alla partita con la Juventus, ma il nome nuovo in mediana sarebbe quello di Filip Bradaric, mediano del Rijeka. Vi terremo aggiornati

Capitolo Juventus. La squadra di Allegri in una settimana è passata dall’esagerata depressione per la perdita della Super Coppa italiana al pacato ottimismo per la vittoria alla prima di campionato contro il Cagliari e il VAR. Chi non farà voli pindarici sarà proprio Allegri, il quale ha sperimentato il 4-3-3 rischiando molto. Situazioni a rischio in difesa: con altre prime punte al posto di Faragò e Cop del Cagliari, visto che Borriello era già scappato dall’isola, avrebbe faticato.

Avranno lasciato perplesso Allegri alcune esitazioni nel cuore del gioco – non colpa solo della difesa ma degli equilibri globali – che avevano portato la Signora a vincere scudetti consecutivi. La forza del tecnico livornese in tutti gli scudetti vinti è stata quella di aver trovato gli equilibri dopo un quarto di campionato e quando il gioco si è fatto duro le zebre hanno incominciato a correre.

Bonucci non si può scordare nelle prime giornate di campionato. Allegri deve trovare il sostituto in fase di protezione e di impostazione. Difficile, avendolo visto giocare in Europa, che Matuidi possa sostituirlo. Allegri già con il Genoa dovrà studiare dunque delle contromosse. Anche se ancora al sole isolano, il Cagliari ha messo in crisi l’apparato juventino andando ad aggredire il portatore di pallone bianconero, Pjanic nell’occasione, e il giro pallone è stato ad alto rischio. All’attuale Juventus manca il play di ruolo e l’assenza di Bonucci si è sentita non solo con la Lazio, bensì anche allo Stadium con i sardi: Bonucci proteggeva la coppia di mediani che non dovevanocostruire dal basso l’azione e difetto, in fase di possesso, creava un centrocampo a tre.

La Juve ha faticato contro il modesto Cagliari fino a che Manduzkic non lo ha infilato. In seguito  negli spazi Dybala ha esaltato la maglia numero 10 e Mandzukic ha svolto il ruolo di tre calciatori.

Dopo il raddoppio di Dybala e la tripletta di Higuain, Allegri ha incominciato a sperimentare: fuori Marchisio e Higuain, dentro Khedira e Matuidi mezzali nel 4-3-3. Pjanic diventato regista che ha sofferto nella posizione di vertice basso, non convincendo come lo scorso anno quando il tecnico quasi dalla disperazione si votò al  4-2-3-1. Difficile che il bosniaco diventi il nuovo Pirlo non avendo il fisico e i tempi. Matuidi se l’è invece cavata, Dybala centravanti nel tridente è stata l’operazione più interessante dell’esperimento.

Contro il Genoa Allegri cercherà ulteriori soluzioni vista la grande abbondanza a disposizione con il mercato ancora da chiudersi. Il tecnico toscano proverà qualcosa di diverso, cosa che non ha fatto in Super Coppa e contro il Cagliari, affidandosi alla vecchia guardia o darà spazio ai nuovi arrivati Douglas Costa, De Sciglio, Matuidi? La risposta allo speaker del Ferraris, questo perché ormai anche le grandi fanno pre-tattica.

Per adesso il popolo juventino domenica ha goduto ancor più del risultato sul Cagliari perché ha sconfitto il VAR grazie a Buffon. Una soddisfazione non da poco, che non ha permesso di dire “ci voleva il VAR per dare un rigore contro la Juventus allo Stadium“.

Per le formazioni di entrambe le squadre rimandiamo tutto alle 21.30 di oggi, alla nostra rubrica Dal Pio Signorini, specialmente perché avremo sentito le conferenze stampa dei due tecnici.

Genoa-Juventus sarà diretta da Banti di Livorno, agente di commercio. Il 1974 è l’anno di nascita ed è arbitro dal 1991. Nel 2004/2005 prime gare alla Can A e B, debutto in serie A nel 2005, internazionale dal 2009. Dal 2014 arbitra in Champions League .

193 gare dirette in serie A con 32 rigori concessi e 53 rossi sventolati. Debutta  in questo campionato 2017/18: lo scorso anno diresse 16 gare e solo una volta il Genoa al “Ferraris”, nella vittoria con il Milan. Ha arbitrato invece la Juventus in trasferta contro la Roma.

Con il Genoa dirette 22 gare in carriera (6 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte). La prima direzione fu in un Ternana-Genoa del novembre 2004 in serie C. A sua volta, con la Juventus risultano 24 le gare arbitrate (16 vittorie, 4 pareggi, 4  sconfitte). La prima fu un Juventus-Cagliari all’esordio in serie A nel 2005.

Primo assistente Tegoni di Milano, secondo asisstente Carbone di Napoli. Quarto uomo Pasqua di Tivoli. Al VAR Fabbri di Ravenna, mentre all’AVAR La Penna di Roma.