La corrente filosofica genoana b.o.b (difficile scriverlo con la dieresi non esiste sui pc italiani) “battobelin”, nella scuola genoana sembra essere andata rottamata, termine politico in auge, quando si parla di Genoa.

Tutti “taffazziani” per mancanza di tempo e voglia di aspettare notizie ufficiali dal fronte societario. Le fantasie sul prossimo acquirente o socio di Preziosi che entrerà in società hanno scatenato la fantasia di molti tra gli addetti ai lavori e sui social.

La voglia, la frenesia di dire una notizia prima senza accertarla, come nel calciomercato, ormai la fa da padrona sui telefonini, sugli sms, sui whatsapp. La società Deloitte ha fatto un’indagine nella quale i Genoani potrebbero essere nel top ten: molti svegliandosi nel cuore della notte la prima cosa che fanno è guardare il telefonino.

Il telefonino con il Vecchio Balordo di mezzo, in particolare durante la campagna acquisti e vendite e ancor più in particolare in questa attesa di notizie di Preziosi sulla vendita della società, ha smesso di essere un telefono ed è diventato una protesi del sistema nervoso cercando di raggiungere i presunti amici, sempre e ovunque in qualsiasi momento, non per godere ma per preoccuparsi: le notifiche, le fake news, ripetute e rilanciate, di qualsiasi sito sono diventate una condanna.

Non è una crociata contro i telefonini (non saprei farne a meno neppure io per ricevere e telefonare) ma tante volte chi mi cerca lo trova spento di giorno, figurarsi di notte. Bisogna autodisciplinarsi perché quando sei bombardato da click e notifiche non riesci a leggere un libro, fare i compiti, creare qualcosa, parlare con qualcuno, non solo con la moglie o coi figli a tavola.

In questa settimana in attesa di notizie spegnete il telefonino qualche ora al giorno: la vendita del Genoa ad oggi è vera. E oltre che vera è seria: Preziosi ci lavora da qualche mese in silenzio e finalmente ha trovato un interlocutore che non sappiamo quanto capiente sia in euro, ma di razza italica e magari con qualche giro particolare. Responsabile, che non ha cercato pubblicità ed altri canali per fare una trattativa.

Preziosi lo terrà segreto fino a quando le firme non saranno messe in calce al contratto. Il “mugugno” a voce più o meno bassa da parte di qualcuno, anche se dietro ci fosse Paperon de Paperoni, sarebbe accompagnato da parole di risentimento, improperi, pessimismo, scongiuri e vivisezione: si mugugna su tutto, ora con internet si fanno le pulci a 360°, tutti tuttologi in tutte le materie.

Il Genoa non sarà più in toto della famiglia Preziosi. Preziosi difficilmente sbaglierà l’operazione dopo tanti giorni di lavoro sia per lui, sia per la sua famiglia e anche per il Genoa, come detto tante volte. Ieri una domenica senza notizie e “sgobb”, ma meno male che c’è “Viperetta”,  per cui sono state scritte farneticazioni del lunedì mattina.

Certo che non avendo notizie sul passaggio di proprietà del Vecchio Balordo, i giornali, i siti specializzati, i media tv sapranno di tutto. Gli amici degli amici hanno saputo…e saranno le trattorie dei cervelli e degli animi che non hanno una cucina propria.

Perciò proviamo a lanciare un #bobbattobelin tornando alla vecchia filosofia genoana. In modo sano, anche sognando con molte illustrazioni nel testo.