Raffaele Palladino se ne andò dal Genoa all’apice della sua carriera, proprio quando con la maglia rossoblu aveva fatto grandissime prestazioni. Da gennaio ad oggi, per volontà di Juric, è tornato sotto la Lanterna per portare esperienza in uno spogliatoio che adesso deve fare quadrato per ottenere i punti necessari per la salvezza.

Ecco le parole del calciatore rossoblu, che dall’alto della sua esperienza ha rilasciato importanti dichiarazioni nella zona mista dello stadio “Barbera” al termine della partita contro i rosanero:

La spiegazione per una partita così è semplice: non esistono moduli, non esistono tattiche, uomini. Per me è una questione caratteriale e oggi abbiamo sbagliato l’approccio alla partita, che è cosa molto grave perché comunque veniamo da dieci giorni di ritiro e dovevano servirci a caricarci con una grinta e una cattiveria agonistica, quelle messe contro l’Inter, che oggi in campo non abbiamo messo”. 

“Quando ti ritrovi sotto uno a zero ti si complica poi tutto, oltretutto recuperare partite così non è facile. Per quanto mi riguarda dobbiamo farci un esame di coscienza noi calciatori, dal primo all’ultimo, e dobbiamo capire che questi errori non li dobbiamo più commettere. Domenica avremo una partita delicatissima: che ci serva per capire che non dobbiamo commettere certi errori, che il tempo stringe e che la situazione è molto delicata“.

“È sbagliato guardare troppo gli altri. Ho esperienza in questi campionati e quando sei in queste situazioni tendi sempre a guardare più sotto di te che non in casa tua, ed è sbagliatissimo perché ti distrai. La nostra fortuna è che siamo ancora davanti e che dobbiamo essere bravi a fare qualche punto: gli altri devono preoccuparsi di dover fare punti perché anche noi li facciamo. Oggi invece abbiamo pensato troppo al Crotone e ci siamo distratti da una partita che sarebbe dovuta essere una finale”.

Stupito di essere partito dalla panchina? No. Juric in settimana ha provato tante soluzioni e fino a prima della partita non sapevamo chi avrebbe potuto giocare e con che modulo, il tutto anche in base agli avversari. Non esistono discorsi su chi ha giocato dall’inizio, su che modulo o che tattica si è vista: per me quelle sono tutte cavolate. Oggi abbiamo sbagliato l’approccio alla partita”.

Paura di retrocedere? Dal mio punto di vista non ce n’è, anche perché non sono venuto a Genova, al Genoa, per retrocedere, e ce la metterò tutta perché non accada. Lo prometto a tifosi e società: cercherò di dare una mano. E come me gli altri: nello spogliatoio ci siamo parlati e ci siamo detti che non vogliamo retrocedere. Questa settimana ce la metteremo tutta per fare quella partita di cuore, testa e orgoglio che i tifosi del Genoa meritano”.