Il 21 dicembre del 1925 ci fu la prima della Corazzata Potëmkin e Juric non vorrà farla rivivere ai tifosi rosso blu durante le vacanze, il 21 dicembre del 1937 invece fu la prima di Biancaneve e i sette nani e Juric la favola potrebbe e vorrebbe farla rivivere domani sera all’Olimpico di Torino.

Qualcuno asserisce che Juric contro il Toro potrebbe mettere in campo la difesa a quattro per paura dell’attacco granata invece avendo visto Napoli Torino potrebbe essere il contrario. Difesa a quattro per bloccare gli attaccanti ma anche attacco a tre punte con Ninkovic, Simeone e Ocampos a non far muovere gli esterni Zappacosta e Barreca di Mihajilovic che nelle precedenti partite prima di Napoli furono trasportatori di gioco con le loro discese. Il Napoli con Callejon, Mertens e Insigne, (lasciamo da parte i nomi) è riuscito a spezzare in due il Toro e le conseguenze si sono viste con gli ampi lasciati a diposizione del Ciuccio.

Formazione, tattica, modulo, strategia rosso blu definitive domani mattina durante il riscaldamento muscolare e il risveglio del Generàl, se sarà convocato.

TORINO

 

Mihajlovic da quando è arrivato al Torino ha messo in cantina il 3 5 2 di Ventura. Il tecnico di Vukovar ha impostato la difesa a quattro schierando per le 17 giornate di campionato in archivio il 4 3 3. Adesso come al Milan, causa scarsi risultati considerate le 3 ultime sconfitte consecutive, 10 gol incassati con Doria, Juve e Napoli potrebbe virare sul 4 4 2, vista anche la lite con Ljajic.  A centrocampo ha giocato con un regista puro Valdifiori e due calciatori giovani 46 anni in due Baselli e Benassi. Anche uno di loro potrebbe lasciare posto contro il Grifo a qualcuno con più sostanza e meno qualità come Acquah subentrato nel corso delle tre ultime sconfitte. Le qualità di Baselli e Benassi a suon di ripartenze che hanno saputo dare un contributo offensivo alla squadra prima della 14° giornata non si discutono, ma potrebbero avere le pile scariche.

La scelta del play maker dovuta al fatto di voler puntare su un centrocampo molto offensivo ma allo stesso tempo capace di fare la fase di non possesso ultimamente a scricchiolato in particolare con gli spazi lasciati ai folletti del Napoli.

Il tridente d’attacco Iago, Belotti, Ljaljic è stato cambiato con il Napoli con Zappacosta terzino esterno nel tridente con De Silvestri in difesa e Falque in panchina è naufragato, al 56’ di gioco il tecnico serbo con Falque in campo è tornato  all’antico,  in tempo per non far giocare un altro set tennistico ai granata.

Gli esterni in tal senso hanno spesso giocato sulla fascia opposta al piede preferito, proprio per permettere i tagli offensivi dei centrocampisti i quali, creando il giusto varco tra gli avversari, permettevano alle ali di accentrarsi e calciare in porta, anche Bellotti il capocannoniere del campionato rispetto alla tattica di Ventura ne è stato agevolato.

Formazione probabile: Hart, Zappacosta, Rossettini, Castan, Barreca, Baselli, Valdifiori, Benassi, Iago, Bellotti, Ljajic.

Torino – Genoa diretta da Maresca di Napoli, pompiere del 1981, stabilmente in serie A dal 1 luglio 2016 ha già doppiato in questo campionato le sue presenze della massima serie. 13 le gare dirette dal campionato 2013/2014, 4 i rigori concessi 9 i rossi sventolati.

7 le gare dirette da inizio campionato tra cui la vittoria del Genoa in casa del Bologna, mai il Torino non solo in questa stagione. Con il Grifone oltre la vittoria già detta il pareggio dello scorso anno in casa dell’Empoli.

1° assistente Peretti di Verona, 2° assistente Pegorin di Latina, 4° Lo Cicero di Brescia 5°addizionale Di Bello di Brindisi, Di Paolo di Avezzano.