Alla vigilia della sfida tra Hellas Verona e Genoa, il tecnico rossoblù Alberto Gilardino è intervenuto in conferenza stampa a Villa Rostan. Queste le sue parole.

Come ha visto la squadra questa settimana?

“Per la situazione infortunati Matturro, Cittadini, Vitinha, Retegui e Malinovskyi saranno i giocatori assenti. Retegui è squalificato e sta riprendendo dal problema ala caviglia: non dovrebbero esserci problemi per il rientro la prossima settimana. Cittadini mi auguro di poterlo riavere la prossima settimana, anche Vitinha spero possa riprendere prima del previsto. Ruslan è quello un po’ più lungo: ci auguriamo possa rientrare prima della fine del campionato. È stata una settimana positiva: ho visto i ragazzi vogliosi e determinati per la partita che ci aspetta domani. Come ho detto prima e dopo la gara col Frosinone, incontriamo squadre che hanno necessità di punti e più passano le partite, più diminuiscono e si avvicina la fine del campionato. Noi abbiamo l’obbligo di tenere alta l’intensità mentale, alta la voglia di andarci a prendere ancora punti importanti con atteggiamento, rabbia agonistica e desiderio di migliorarsi sempre. Deve essere il nostro credo da qui a fine stagione. Nulla c’è ancora di concreto e matematico e abbiamo bisogno di fare la prestazione a partire da domani, su un campo difficile e contro una squadra che ha avuto mille difficoltà, anche nei cambiamenti in rosa. Hanno però mantenuto un’idea, un DNA e una filosofia, e questo grazie ad un allenatore, Baroni, a cui faccio pubblicamente i complimenti, che sta facendo un lavoro straordinario tra mille difficoltà. Sappiamo benissimo che gara ci aspetta e in che campo andiamo a giocare”. 

Quale sarà il suo approccio alla partita per avere equilibrio difensivo e aggressività in attacco?

“Loro hanno giocatori fastidiosi nella metà campo avversaria, individualità importanti come Noslin, Suslov, Folorunsho, Bonazzoli che ha segnato anche a Cagliari. Hanno giocato anche a livello europeo, fuori dal campionato italiano, e hanno esperienza calcistica. Si sono adattati bene a questo calcio. Sappiamo bene la loro bravura, cercheremo di fare una partita per difenderci sì, ma per metterli in difficoltà quindi avremo la palla perché abbiamo le qualità e i singoli per metterli in difficoltà”. 

Come siamo messi davanti? Hai tante assenze, ma che idee hai?

“Martin ed Ekuban sono rientrati tre giorni fa, c’è Ankeye e c’è Messias che può ricoprire quel ruolo. Confido in quelli che ci saranno, come ho sempre fatto, perché questo gruppo ha dimostrato a tutti, anche nelle difficoltà, di tirare fuori qualcosa di importante. Chi giocherà sia per un tempo sia subentrando dovrà dare il massimo. Ankeye ha prospettiva e fisicità, ha sicuramente progressione in campo aperto e una buona destrezza nel primo controllo e nel tiro in porta, però è un campionato a lui sconosciuto e ci vuole tempo per inserirsi nel meccanismo della squadra. Ci vuole tempo anche per lui, ma bisogna che questo tempo qui passi ne giocare. Credo che la crescita più importante sia nel giocare e nell’avere sensazioni all’interno del campo. Già da domani e nelle prossime partite cercherò di dare un contributo di minutaggio a questo ragazzo anche in base a chi avrò a disposizione davanti”. 

Il campionato non è ancora finito, forse siete l’unica squadra con meno esigenze di classifica anche se i punti vanno ancora fatti. C’è chi già ti dà a Firenze: com’è la situazione? So che vi siete parlati con la società?

“Basta domande sul mio futuro perché ci si annoia anche a parlare e a sentire. Con la società Genoa c’è un dialogo costante e ci siamo detti che, nel momento in cui ci saranno novità, verranno comunicate. In questo momento ho talmente tante situazioni a cui pensare per il Genoa, per ogni singolo giocatore e per la squadra, per motivare la squadra, che tutte le mie energie sono indirizzate su questo obiettivo. Ho grandissima fiducia e rispetto per il Genoa, per i dirigenti del Genoa e ciò che mi hanno dato. Devo ringraziarli quotidianamente, mi hanno dato e mi stanno dando tanto. Questa è la certezza. Mancano otto partite alla fine della stagione e dobbiamo focalizzarci su questo”. 

Qui c’è il gioco delle parti, fra due parti che non sembrano separate in casa. Loro parlano bene di te, tu parli bene di loro. La Fiorentina non ti ha mai contattato, avrà contattato il tuo procuratore. La gente, però, se la prende con noi perché non facciamo le domande. In questo momento saremmo tra le 4/5 squadre che non dovrebbero cambiare allenatore e si potrebbe cominciare a lavorare tra una settimana per preparare la prossima stagione e avere, al primo luglio, una rosa quasi completa e non aspettare l’ultima di campionato. Questa domanda non la faccio solamente a te e spero che si possa riuscire a fare un’intervista al CEO. Che risposta dai al tuo popolo e ai tuoi ragazzi che ti vorrebbero vedere su questa panchina? Tu sei un uomo e lo hai dimostrato

“La risposta è quella che ho appena risposto. La tua domanda è una considerazione sull’organizzazione del futuro e credo che nell’ottica di un allenatore e di una società portarsi avanti sarebbe il top, per tutto l’ambiente. Per la domanda che mi hai fatto, che dire: io ho fatto un’intervista pochi giorni fa e credo che anche dal mio viso e dai miei occhi rispecchi l’emozione quando parlo di Genoa, dei tifosi, dell’ambiente e quanto sono affezionato a questo ambiente, a questa squadra, a questi ragazzi e a chi mi ha dato la possibilità e l’opportunità di allenare questa squadra. Per il momento mi sento di dire questo anche perché ci saranno incontri prossimamente per parlare con la società, e ci saranno valutazioni da fare. Questa è la verità. Essendo un allenatore a scadenza di contratto, come sanno tutti, è normale che nel calcio italiano e dopo una stagione costruita, dopo aver vinto un campionato, è normale possano esserci notizie come successo questa settimana e come potrà succedere, finché non ci sarà un punto netto sulla vicenda”. 


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