Sono bastati due risultati negativi da parte del Genoa e la fiducia guadagnata da Gilardino e i suoi uomini, goccia a goccia, partita dopo partita qualcuno ha cercato di farla perdere facendo formazioni e schema tattici e dimenticandosi di cercare l’equilibrio.

Tutti allenatori, senza farsi domande. Si può oggettivare il calcio? Lo si può rendere assoluto? Si può programmare e prevedere cosa potrà accadere durante la partita? No. Già è difficile capire cosa sia successo nel primo tempo del Genoa contro il Monza.

Perciò come fanno l’allenatore e lo staff tecnico, dovrebbe farlo chi si cimenta a fare formazioni, tenendo conto allo stesso modo e allo stesso tempo delle due fasi di possesso e di non possesso. In ogni caso la parola “fiducia” ha sempre rimbombato al Pio Signorini in Gilardino e nello staff, entrambi consapevoli di quello che si è fatto nelle 28 giornate di campionato, e restituisce una fotografia di quanto fatto sul campo di allenamento e in tutti gli stadi della Serie A. Anche nello spogliatoio piace la parola “fiducia” e tutti sono consapevoli di aver costruito qualcosa tutti insieme.

La fiducia del popolo genoano che ha riempito non solo il Tempio, ma tutte le gradinate e le curve della Serie A è stata ispirata non solo dai cori da fare tutti insieme, ma dai risultati arrivati. Peccato che a Torino saranno in pochi per le leggi juventine che non voglio bandiere e tamburi, allora tutti davanti alla televisione all’ora di pranzo ma pronti ad aspettarli all’ora del Tè per rinnovare la fiducia.

Pronti, come diceva Ligabue nella sua canzone “Urlando contro il cielo”, ai “fantasmi sull’A14” a causa delle due sconfitte subite senza colpe, stringendo ancor più mi patto per continuare. Anche allo Stadium contro la Juventus il Genoa vuole mettere in campo l’orgoglio, la professionalità, l’entusiasmo e la voglia di fare risultato. L’impegno sarà il carburante per perfezionare gioco e risultati.

La squadra alla quale Gilardino e lo staff hanno dato un copione più spettacolare nel girone di ritorno del campionato dovrà capire che solo con maggiore concentrazione, organizzazione, equilibrio potrà arrivare un buon risultato anche contro la Signora.

La squadra in fase offensiva è in grado di migliorare per idee, capacità, concentrazione, movimenti con il pallone e senza, smarcamento, possesso e ripartenza. In fase difensiva bisogna migliorare il pressing e le vicinanze tra le linee.

Quello fatto vedere come collettivo, convincente e affiatato, con mentalità e determinazione da Grifone, ha fatto vedere la conoscenza di un copione che possiede un gioco di grande interesse. Sfruttare il punto debole della squadra di Allegri in questo girone di ritorno non giocando più a “muso corto” lascia spazi agli avversari: Albert in doppia cifra di gol può essere il pericolo numero uno per la Juventus giocando in velocità e con intensità. Gilardino sempre alle prese con la corsia di sinistra monca con Sabelli squalificato, Spence di piede destro, Martin che non recupera, Haps in dubbio. Formazione alle 11.30 e schema tattico un’ora dopo.

La Juventus attraversa un periodo delicato della stagione, pur non giocando in Europa una sola vittoria nelle ultime 7 giornate di campionato. La Juventus da quando ha mollato il “corto muso” dà l’impressione di essersi sgonfiata. La fragilità difensiva della Signora dopo il cambio tattico è la conferma. La zebra deve essere stimolata dai fischi dello Stadium per incominciare a correre come è successo contro la Dea di Gasperini. Il fortino juventino davanti a Szczesny è crollato non riuscendo a mantenere la porta inviolata nelle ultime 4 gare e prendendo sempre almeno 2 gol. La Signora aveva incassato 12 reti nelle prime 21 gare di campionato, ma ne ha incassati 11 solo nelle ultime sette.

Cosa sta succedendo alla Juventus dopo aver difeso con tanti uomini sotto la linea del pallone per non permettere di violare la propria porta a nessun attacco? I passi da gambero nel girone di ritorno sono frutto delle strategie dei tecnici avversari che hanno cercato le contromisure al primario modo di giocare di Allegri, che ha fruttato punti e pochi gol incassati facendo giocare male gli avversari e minimizzandone i punti forti.

Per i commentatori non è più la solita Juventus che di fronte alle difficoltà non si arrende, anzi trova la forza di andare avanti, capace di trasformare il calcio a “muso corto” e abile ad acquisire risultati al punto da eludere o ingannare di essere l’unica alternativa all’Inter alla vigilia del Capodanno 2023. Per molti questa Juventus a rilento è più vera rispetto a quella dei primi cinque mesi di campionato.

Sotto la Mole di sponda Juventina tutti arrabbiati perché Allegri ha un punto di meno rispetto allo scorso anno alla 28esima giornata di campionato dove tutto era giustificato dalle pesanti penalizzazioni. Il “muso corto” del girone di andata e la fuga dell’Inter che ha fatto capire ad Allegri di cambiare e sfruttare di più la fase offensiva lasciano troppi dubbi con 12 punti conquistati rispetto ai 27 dell’Inter e ai 20 del Milan.

La Signora ha ritrovato Vlahovic, ritorna contro il Genoa, e spera nel recupero di Rabiot, altrimenti ci sarà Miretti a centrocampo, con Mckennie mezzala per sfruttare una delle operazioni che gli riesce meglio: Cambiaso, il più in forma, che da esterno si cambia il ruolo con l’americano per attaccare centralmente.

Partita difficile per Allegri contro il Genoa non tanto per i 17 punti dall’Inter, ma perché costretta a guardarsi alle spalle per non perdere la zona Champions: il Bologna è salito a -4, Roma a 10, Atalanta a -11, con 30 punti in palio. Tatticamente i bianconeri proporranno il 3-5-2, il modulo più europeo mascherato con altri numeri statici visti giocare nelle partite europee di Coppa.

Arbitra Giua di Olbia, 36 anni, ingegnere gestionale. Direttore di gara che in questa stagione sembra aver eliminato difetti tecnici (fischia meno) e disciplinari (meno gialli), tanto da indurre il designatore Rocchi ad utilizzarlo di più nella massima serie con 8 gare dirette e ancora 10 gare da disputare, il tutto con partite importanti per le squadre che si giocano l’Europa e la cadetteria.

In stagione ha diretto 8 gare in Serie A, 5 in Serie B, una in Coppa Italia. Mai diretta la Juventus, con il Genoa ha incrociato il fischietto alla ventesima di campionato, 13 gennaio scorso, Genoa-Torino 0 a 0 con il migliore in campo il portiere del Torino.

Primo assistente Bresmes (Bergamo), secondo assistente Scarpa (Reggio Emilia), quarto uomo Di Bello (Brindisi), VAR Aureliano (Bologna), AVAR Guida (Torre Annunziata).

Diffidati Juventus: nessuno. Diffidati Genoa. Retegui e Strootman.