Un babà al veleno servito al 90’ di gioco al Vecchio Balordo. Peccato, la vittoria ci poteva stare anche se le analisi diranno che il Napoli ha tirato di più in porta e ha avuto più possesso del pallone non calcolando il poco raziocinio del gioco. Il Genoa ha giocato da squadra, il Napoli no. Il Genoa ha avuto e cercato una identità di gioco, il Napoli l’ha persa. 

I partenopei hanno pareggiato attraverso un caos tattico, non un schema. Nel secondo tempo giocando in fase offensiva con 5 uomini ha segnato grazie all’unico errore difensivo del Grifone: cross da sinistra a destra, Di Lorenzo  libero di fare l’assist e Ngonge libero di battere a rete. Non è un errore solo dei difensori. Gli esterni dove erano?

Il Genoa ha fatto vedere dentro il Maradona di essere una macchina in via di perfezionamento, avendo tutta la rosa a disposizione da pochi giorni. Il suo gioco e le sue ripartenze in futuro dovranno giocarsi con il pallone per terra, con la qualità che potrà mettere sul terreno di gioco il tecnico giocandosi la partita in 16 uomini, senza far mancare pressing e intensità. Tutti pronti a giocare da squadra a difendere, attaccare e correre. Un punto sotto il Vesuvio darà morale e certezze. La ripartenza dopo la gara con la Dea per  riprendere e fare continuità di risultati.

Al Maradona il primo cambio ad inizio gara di Gilardino e lo staff: Messias nel cuore del gioco

La rappresentazione numerica del numero di modulo è insufficiente per illustrare il gioco del Genoa contro il Ciuccio, c’è stata una novità con il recupero dei tenori e in particolare quella di Messias: chiamiamola “muso corto”, termine che va tanto di moda, con ripartenze e con palleggio da dietro e anche con palloni lunghi e brevi calibrati.

Il contesto tattico illustrava in prevalenza solo una situazione statica quella di non possesso: una semplificazione troppo facile per dare i numeri di modulo, realista dei compiti dei singoli calciatori .

Invece allo stadio di Maradona sono stati molto significativi e importanti i compiti e le funzioni assegnati (da migliorare)  ad ogni singolo giocatore in funzione delle caratteristiche degli  stessi .

Il principale è stato Messias: oltre ad avere gamba e farsi vedere nelle due fasi di gioco il brasiliano è bravo perché prende in considerazione la posizione del pallone e di che ne ha il possesso, la posizione dei compagni, la posizione degli avversari. Percependo nel prossimo futuro questi elementi con i compagni sarà  il piano risolutivo efficace per passare a sviluppare azioni di gioco viste in particolare nel primo tempo.

Strategia tattica che Gilardino e lo staff potrebbero ampliare di più prossimamente cercando di partire da un potenziale offensivo più probante e integrarlo con una tattica difensiva funzionale. Una sintesi difficile da trovare perché devi avere gli attori giusti per farla. Il tutto funzionerà ancor di più quanto tutti i 16 da schierare, saranno  al Top della forma.

Gilardino e lo staff pensano che il fiato rappresenti le fondamenta su cui costruire  ma poi servono tecnica e ltattica per fare la differenza. A Pegli si continuerà  a lavorare come mettere in campo i calciatori sempre alla ricerca della compattezza con cui la squadra si deve muovere in spazi stretti, ma anche larghi.

La visione non è contare le lastre per terra, ma le stelle a  disposizione di Gilardino e chissà se qualcuna si avvererà vedendo giocare il Vecchio Balordo con la strategia tattica e lo schema più caro al violinista, con Messias, Ruslan e Albert dietro a Retegui: tutti e tre hanno fatto vedere di essere abili anche nel cuore del gioco.

Per fare tutto questo sarà importante anche la compattezza dentro lo spogliatoio. Tutti sono utili al raggiungimento dell’obiettivo da parte di chi gioca subito e di chi subentra: ormai le gare si giocano in 16 e le 5 sostituzioni sono il 50% della squadra.

Il Genoa quando gioca in verticale è divertente e meno controllabile da parte degli avversari.

A Napoli calcisticamente si continua a vivere di canzonette e poesia, ma nel calcio ci vuole anche praticità. Andato via Spalletti (e anche Giuntoli) tutto è sparito.

Al Maradona  Stadium il Ciuccio è uscito contro il Genoa subissato di fischi. Mazzarri sempre più sul banco degli imputati e qualcuno voleva decisioni forti al termine della partita. Giocando in settimana in Champions contro il Barcellona , anche gli spagnoli in crisi come i napoletani , facile che Mazzarri rimanga sulla panchina ma De Laurentiis ha già contattato Giampaolo per sostituirlo.

Genoani, difficile godere per i 30 punti in classifica se non si metteranno da parte le paturnie del gol incassato ormai in zona Grifone non più Cesarini.