Salernitana-Genoa se fosse un interrogativo sarebbe la “domanda delle cento pistole” anche senza Sandro Paternostro, non solo per quello che succederà dentro il prato verde dopo le parole del Presidente campano, del Sindaco e dei tifosi che accusano designatore e arbitri sulla loro attuale posizione in classifica, ma anche perché è difficile a priori dare una risposta. Tutto bello se domani  alle ore 20 o giù di lì la soluzione la avesse trovata Gilardino con un altro schema azzeccato e guadagnasse la ricompensa delle cento monete d’oro.

Per essere vincente il Grifone dovrà essere abile anche nelle giocate e nelle  sovrapposizioni degli esterni bassi ed alti e negli inserimenti dei centrocampisti per non permettere a Inzaghi  di cercare la superiorità in ogni parte del campo.

Per battere la Salernitana, chi gioca, gioca: occorrerà in ogni caso un Genoa “tripallico” come diceva il Professore, con pressing alto e “kick and run”, pallone sempre avanti e pedalare, ma con testa come è successo nelle ultime gare giocate non solo al Ferraris.

L’ABC del calcio sono due termini, Tempio e Spazio, e il Vecchio Balordo ultimamente ha fatto vedere che la squadra funziona nelle prestazioni individuali e collettive nelle due fasi del gioco.

Tempo e spazio visti nelle ultime tre gare con Inter, Bologna e Torino tante volte hanno poco a che fare con la tattica, piuttosto hanno a che fare con la qualità. È la sensazione  degli interpreti in quel momento e in quella situazione di gioco fare la differenza.

Gilardino è bravo a preparare lo schema con il suo staff insegnando tattica e tecnica, ma non può percepire dalla panchina e programmare se dopo un lancio lungo arriverà uno stop ben fatto a testa alta, la prerogativa principale per condurre una buona azione in ripartenza.

I tenori del Grifone in campo hanno la possibilità in fase di possesso di fare tutto ciò: se mi smarco in tempo utile e vicino alla “zona luce” facendomi vedere posso semplificare il passaggio di chi ha il pallone giocabile.

In fase di non possesso, operazione fatta bene anche contro il Torino, dare nello spazio e tempo la copertura ad un compagno che sta subendo un dribbling aiutandolo a scegliere l’opportunità più giusta, avendo il compagno vicino, tra aspettare o accompagnarlo verso un lato morto e intervenire sul pallone sapendo di essere coperto.

C’è fiducia per questa trasferta che non sarà da “benvenuti al Sud”. Aspettiamo la conferenza stampa di Gilardino per essere più informati.

La Salernitana è ultima in classifica visti i numeri su 20 gare: 2 vittorie, 6 pareggi, 12  sconfitte, 17 gol fatti e 40 gol subiti ed è difficile pensare che sia solamente colpa degli arbitri e del VAR. Hanno certamente subito errori come è successo a tante altre compagini che non hanno potuto alimentare la classifica per decisioni poco compatibili con il Regolamento del gioco del calcio.

Fino all’8  ottobre 2023, in otto gare di campionato sulla panchina salernitana c’era Paulo Sousa che aveva ottenuto 3 pareggi e 5 sconfitte. Subentrato Pippo Inzaghi nelle altre 12 gare di campionato fino al giro di boa il nuovo tecnico ha conseguito 2 vittorie, 3 pareggi, 7 sconfitte. Il comune denominatore per entrambi gli allenatori sono stati i troppi gol subiti e i pochi realizzati.

Il Presidente Iervolino e lo staff tecnico dovrebbe interrogarsi, illusi del 15° posto in classifica e i 42 punti conquistati grazie a Nicola e Paulo Sousa la scorsa stagione, se erano sicuri che tutto si sarebbe ripetuto nell’attuale campionato confermando gran parte dei giocatori del passato, non facendo i calcoli di aver venduto i due più buoni e determinanti a livello tattico: Djuric ed Ederson.

Pippo Inzaghi arrivato a Salerno si è presentato “senza dogmi” annunciando che non esiste uno schema che fa vincere le partite, chiedendo ai giocatori flessibilità tattica e intensità e sostenendo che per lui la salvezza passava dai gol di Dia. I numeri non gli interessavano, interessava portare entusiasmo e convinzione. “I calciatori si devono divertire. Dobbiamo essere bravi a fare più punti, è questo che fa grande una squadra“.  Dia ha fatto 4 gol e il capocannoniere è Candreva con 5. Pippo Inzaghi si interrogherà come mai non sia riuscito nell’impresa e sfogliando la rosa a disposizione si darà una risposta.

Il Presidente chiede di fare 21 punti nelle prossime 18 gare da giocare convinto che a 33 punti ci sia la salvezza. Pippo Inzaghi vuole la scossa nelle prossime quattro partite da giocare: due con Genoa e Verona, due in trasferta con Roma e Torino. Grazie al calciomercato arrivati ad oggi Zanoli e Basic. Tatticamente pur non credendo nei numeri Pippo Inzaghi  ha cambiato il modulo varie volte  giocando con una difesa a quattro e qualche volta a tre, con l’Albero di Natale davanti o due trequartisti.

L’idea di Inzaghi è quella di semplificare molto il possesso con molti attacchi diretti, con il palleggio e uscite dal basso ridotte al minimo, con il portiere che cerca di trovare il compagno davanti con palloni lunghi e con l’attacco delle seconde palle da parte di chi si trova in fase di possesso.

Anche per la formazione della Salernitana meglio aspettare le 17 di domani, i ballottaggi alla vigilia non sono pochi. Tra gli infortunati Kastanos andrà probabilmente in panchina, rientra Maggiore da squalifica. Da valutare gli ultimi ingaggi Zanoli e Basic avendo giocato poco nel girone di andata.

Arbitra Orsato di Schio. Il numero uno, anche se a giugno dovrà appendere il fischietto al chiodo. Per lui sirene dall’Arabia per formare la classe arbitrate. In stagione mai diretto la Salernitana. Due volte il Genoa al Ferraris: vittorie con Roma e Verona.

Primo assistente Vivenzi (Brescia), secondo assistente Ceccon (Lovere), quarto uomo Fourneau (Roma), VAR Mazzoleni (Bergamo), AVAR Paterna (VMO Teramo).

Diffidati Salernitana: Bradaric, Gyomber, Kastanos. Diffidati Genoa: Badelj, Frendrup, Retegui, Gilardino.