GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

GAZZETTA DELLO SPORT – “Fiducia Retegui. Già disponibile per domenica?” è il titolo, sotto forma di domanda, che si pone la Gazzetta dello Sport. “L’italo-argentino lavora sodo per la trasferta di Frosinone, in cui Gilardino ritroverà anche Messias” spiega il quotidiano in rosa, che spiega come i rossoblu dopo la trasferta in Ciociaria accoglieranno l’Empoli di Andreazzoli, partita che dovrebbe con certezza rivedere pienamente recuperato Retegui. Un Retegui “che si avvicina a grandi passi verso il rientro“.

REPUBBLICA – Di differente avviso, invece, è l’edizione genovese di Repubblica che scrive: “Retegui, l’attesa si allunga. Pure col Frosinone niente rischi“. L’articolo è di fatto un focus su tutta la situazione del Genoa in infermeria, con mister Gilardino che attende di capire quando potrà recuperare i giocatori ai box. Sicuramente sarà indisponibile per la gara di Frosinone Bani, Ekuban invece dovrebbe recuperare così come Messias. Per Retegui si resta in bilico e da domani se ne capirà di più. “Gilardino non vede l’ora di riaverlo in campo, ma dopo la ricaduta contro la Salernitana si cerca di evitare il minimo errore” scrive Repubblica.

SECOLO XIX – Oltre a parlare della convocazione di Morten Frendrup con la nazionale maggiore danese e del forfait che ha dovuto dare a causa dell’influenza, il Decimonono propone questa mattina un’intervista a Josep Martinez dal titolo “Stelle di mare”.

Un’intervista dove racconta la sua storia (“ho sempre fatto il portiere, fin da quando avevo cinque anni. Ho sempre giocato in porta, mio papà ha fatto il portiere anche se solo a livello amatoriale. Non l’ho mai visto giocare ma mi ricordo che da bambino mi allenava. Poi dalla squadra della mia città, l’Alzira, ho avuto la chance di andare al Barcellona. La Masia è la miglior scuola di settore giovanile della Spagna, una delle migliori al mondo“), ma anche l’impatto col mondo Genoa e i suoi tifosi (“se mi aspettavo tanto entusiasmo? Sì, anche se non così tanto… Per noi i tifosi sono fondamentali, lo saranno ancora di più nei momenti difficili. Sappiamo che arriveranno ma sappiamo anche che li avremo sempre al nostro fianco. Quando sei in porta sei un po’ solo ma a me piace esserlo. Anche se al Ferraris è difficile sentirsi soli“). Si parla anche del fatto che i portieri giochino molto con i piedi (“quando ho palla al piede al Ferraris, sento il brusio dei tifosi ma riesco a isolarmi. Il portiere oggi è un regista, deve iniziare l’azione“).


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Nazionali Genoa, l’influenza ferma Frendrup. Non raggiungerà la Danimarca