Il Genoa ha brindato in Coppa col Frizzantino e ha dovuto aspettare più di 100’ di gioco per brindare con lo Champagne.

Un Genoa delle seconde linee che nel primo ha patito in particolare dal 30’ in poi la Reggiana, anch’essa piena di seconde linee. Solo tre i titolari in campo per entrambe le squadre.

Il ficcante gioco granata dopo trenta minuti ha fatto sobbalzare la fase difensiva del Genoa, salvata dal portiere Leali, alzando solamente  i ritmi della gara e passando in vantaggio.

Senza regista non si possono fare film, senza regista nel calcio è difficile fare le due fasi di gioco. Troppi errori da parte dei Grifoni, non solo nella qualità ma anche nella tecnica dei palleggi e passaggi genoani anche a bassa velocità. 

Difficilmente le partenze da dietro, non molte, hanno prodotto gioco: contro squadre organizzate, senza cercare subito cambi campo precisi per coinvolgere i compagni in zona opposta a quella del pallone, diventa più difficile. E difficili diventano anche i passaggi corti fuori misura o una trama di verticalizzazione azzeccata. Il primo tiro è arrivato al sedicesimo di gioco. Meglio precisare, siccome le orecchie sono fischiate via internet a Puscas ed Ekuban, che il rumeno non ha avuto un pallone giocabile.

Gilardino tatticamente ha messo in campo nel primo tempo il Genoa visto nelle gare precedenti con una sola prima punta. Strategia che si poteva cambiare in un partita secca? La Reggiana meritatamente è andata in vantaggio con il suo gioco preferito: il contropiede.

Gli emiliani hanno vinto su tre gare due in trasferta e anche il primo turno di Coppa Italia contro il Monza  con quella modalità. Il Genoa ha patito le ripartenze emiliane e nell’uno contro uno la difesa ha fatto fatica contro i tre giovanotti granata e la loro velocità. Nel secondo tempo cambiati i suonatori è cambiata subito la musica.

Immediatamente dentro Badelj e Frendrup che hanno portato maggiore qualità e si è potuto brindare con il Metodo Champenois di Valdobbiadene. Sono arrivati i tiri e Satalino, il portiere reggiano, è stato protagonista salvando la sua porta con un triplice intervento nel giro di pochi secondi intorno al 65’ sulle conclusioni di Puscas, finalmente servito con un cross dalla trequarti da parte di Strootman, di Badelj e Galdames.

Finalmente il pareggio di Haps nella prima giocata veloce, triangolo con Galdames e assist di Puscas. L’ex Venezia ha tirato un siluro da fuori area che si è incastrato nel sette alla sinistra del portiere.

Attenzione: la Reggiana non ha mollato e Gilardino ha dovuto fare entrare Albert prima della fine del secondo tempo, utilizzando altri due cambi per sostituire Bani e Vogliacco usciti il primo per affaticamento muscolare e il secondo per crampi. Peccato che Gilardino abbia dovuto chiedere a Frendrup di uscire dal cuore del gioco e portarlo a fare il terzino destro.

Nei tempi supplementari finalmente lo Champagne: gol di Gudmundsson per brindare in Coppa,  continuando a soffrire fino al 129’ di gioco anche se Leali non ha dovuto fare miracoli.

Bella questa Reggiana, bravo il tecnico Nesta: sarà protagonista in Serie B in questo campionato, ha risposto colpo su colpo ai 6  cambi di Gilardino, con altri 6 titolari delle precedenti gare. Portanova in campo sul finire della gara sotto la Nord  ha fatto venire i brividi con un gol, meno male che era in fuorigioco, controllato con il VAR dal buon arbitro Santoro di Messina.

Bravissimo Marcandalli, il giovane cresciuto con Chiappino, che ha messo in mostra atteggiamento metodista anche nelle marcature degli avversari. Bravo, è in prestito secco e tornerà sicuramente a Pegli a fine campionato anche se il calciomercato invernale si fa vicino a Carnevale.

Il Genoa si regala la Lazio agli ottavi di finale. La speranza è che si possa giocare nelle due gare programmate il 10 e 17 gennaio e non il 6 e 20 dicembre affinché Gilardino se la possa giocare e vincere come in campionato non con una squadra ipotetica e con qualche dono dal calciomercato.

Dispiace aver giocato 129’ con qualche giocatore stremato. Dispiace per il Genoa perché domenica giocherà a Cagliari, ma anche per la Reggiana che giocherà sabato con il Lecco e i titolari tenuti a riposo dai due allenatori praticamente hanno giocato almeno 75’. L’unica consolazione è che anche il Cagliari ha giocato dopo il Genoa alle ore 21, per di più a Udine e andando a sua volta ai supplementari.

Oltre ad essere assurdo il format della Coppa Italia, la seconda manifestazione del calcio italiano è stato insensato farla giocare da parte di FIGC e Lega calcio il giorno di tutti i Santi alle ore 15, quando tradizionalmente le famiglie si riuniscono per stare insieme. In tanti non sono venuti al Ferraris. Solo i giovani della Nord e della Zena hanno risposto presente. Il Loggione dei Distinti quasi vuoto. Con l’orario spostato  di  qualche ora i 12mila paganti sarebbero aumentati.