Domani nel Tempio si gioca la decima di campionato. Gilardino ha indicato la strada già al termine della gara di Bergamo. “Guai a sottovalutare i prossimi avversari, dobbiamo essere quelli visti nelle altre e in particolare nelle ultime due: arcigni, compatti, organizzati”.

Il Genoa di Gilardino ha fatto registrare e vedere progressi nelle otto gare giocate, escludendo la prima, attraverso il gioco e l’atteggiamento e mai un lamento o un alibi per le assenze patite e per gli errori degli altri.

Non solo prove di volo da parte del Grifone, essendo già decollato con il gioco e l’organizzazione di Gilardino e il suo staff. La sfida con la Salernitana vale tanto da ricordare a tutti i presenti al Ferraris che dovranno ruggire, oltre cantare, dopo le angherie delle ultime due giornate di campionato.

La voglia di Gilardino è tanta, voglia di scalare la classifica consapevole che tra il dire e il fare c’è di mezzo la Salernitana. Pippo Inzaghi dopo l’esordio di domenica scorsa ha intenzione di continuare la rivoluzione per alimentare la sua fame di punti in fondo alla classifica. Il cambio in panchina è una incognita che si risolverà all’annuncio della formazione campana.

Domani sera vincerà il Vecchio Balordo se dimostrerà di avere più fame. È una tappa importante dando prosieguo al gioco visto con le grandi. Con la Salernitana chi giocherà dovrà essere consapevole che è una partita che vale molto e potrà dire tanto sul futuro del campionato rossoblu a quarti consolidando la fiducia attraverso il risultato e non solamente con la prestazione. Novembre è il mese della verità per il Genoa.

Il Vecchio Balordo farà risultato se giocherà bene, che non significa dare spettacolo perché sarà una gara sporca, e se Gilardino e lo staff faranno le scelte giuste prima e durante la gara.

Senza Retegui no gol? L’italo-argentino ha lavorato con corsa, pallone e cambi di direzione non solo in questa settimana, in attesa degli accertamenti diagnostici per il via libera. Al Lagaccio per vedere la sorella giocare a Hockey ha lasciato buone speranze ai genoani che lo hanno riconosciuto.

Scalpitano Strootman e Badelj, che era già in panchina a Bergamo, mentre assente sicuro sicuro sarà Messias assieme a Jagiello. Gilardino potrebbe mandare in campo con i recuperi altra strategia tattica? Le idee non gli mancano. Per i recuperi  dall’infermeria,  almeno per la panchina, aspettiamo le convocazioni; per la formazione come sempre un’ora prima della gara su Buoncalcioatutti.it     

In casa Salernitana, appena preso il posto di Paulo Sousa sulla panchina campana il 10 ottobre scorso, Inzaghi ha avuto un solo pensiero: cercare il gol. Il Presidente campano Iervolino alla firma del contratto gli ha chiesto di insegnare le sue caratteristiche quando giocava e faceva gol, dimenticandosi che Super Pippo giocava con Cafu, Serginho, Pirlo, Rui Costa e Kakà.

Pippo Inzaghi alla sua prima all’Arechi ha puntato subito alla difesa a 4, dopo che Sousa aveva utilizzato nelle gare precedenti sempre quella a tre. Un modulo quasi fantasia, un 4-3-2-1, cadendo nella trappola di Ranieri che ha lasciato in panchina Lapadula, Pavoletti, Shomorudov affidando l’attacco al debuttante Mancosu dietro due punte veloci, il 2002 Oristanio e Luvumbo e creando preoccupazioni ai salernitani nelle ripartenze.

Inzaghi alla prima in panchina ha rispolverato Fazio in difesa che non giocava dalla prima partita di campionato e tra i pali Costil, portiere francese ex Lille al posto del messicano Ochoa titolare con il precedente tecnico. L’altra novità Maggiore ex Spezia a fare il playmaker, operazione non riuscita bene viste le caratteristiche del calciatore.

La rivoluzione di Inzaghi c’è stata nel secondo tempo con i cambi levando Candreva e Cabral trequartisti dietro alla prima punta Dia  e cambiando quasi totalmente il centrocampo facendo uscire Kastanos e Coulibaly, tutti giocatori che giocavano con Sousa.  La partita con il Cagliari, alla fine, è stata decisa e giocata solo negli ultimi 22’ di gioco compresi gli undici minuti di extra time accordati dal direttore di gara Chiffi di Padova. Sarebbero arrivate 4 reti dopo che per ottanta minuti di gara i due portieri erano stati spettatori non paganti.

Per Inzaghi il lavoro sarà tanto anche se alla fine in conferenza stampa ha dichiarato che possono fare più di 40 punti in classifica.

La doppia rimonta campana è stata  frutto di generosità e non di gioco, in particolare quando sono saltati tutti gli schemi da una parte e dall’altra. I problemi da risolvere sono la qualità del gioco e della personalità e degli errori individuali degli interpreti sul prato verde.

Contro il Cagliari la Salernitana non ha palleggiato dal basso puntando sul lancio lungo del portiere Costil che saltava il centrocampo.

Contro il Genoa Inzaghi ha il dubbio del modulo che sembra dipendere da quanti attaccanti schiererà il Genoa: 3-5-2 o 3-4-1-2. Contro il Cagliari la novità della difesa a quattro potrebbe andare in cantina, Pippo aspetta di sapere come giocherà in attacco il Grifone. Ballottaggi a centrocampo dove sicuramente Maggiore non farà più il play come contro il Cagliari: non è nelle sue corde. In dubbio Kastanos. In attacco dopo la doppietta fiducia a Dia e Inzaghi cerca uno veloce, alla Canotto dei tempi della Reggina, con più fisico per dare fastidio nelle ripartenze.

Salernitana a 0 vittorie, 4 pareggi, 5 sconfitte, 6 gol fatti, 4 casalinghi, 19 incassati di cui 8 in trasferta.

Arbitra Massa di Imperia, al VAR Mariani. Dopo le VAR avariate contro Milan e Atalanta, Rocchi ha mandato i migliori reduci da gare importanti di Champions League. Massa di Imperia martedì scorso ha diretto Galatasaray-Bayern 1 a 3. Primo assistente Di Iorio (VCO), secondo assistente Bercigli (Valdarno), quarto uomo Tremolada (Monza), AVAR Di Vuolo (Castellammare di Stabia). Diffidato Bani.