Per commentare quanto ci ha detto la prima giornata di campionato abbiamo contattato telefonicamente il collega di Repubblica, Enrico Currò. Queste le sue parole.


Un tuo giudizio su questa prima giornata di campionato? 

“La prima cosa che salta agli occhi è che – temo – la differenza tra le squadre forti e le squadre normali si sia molto, molto accentuata al netto della sconfitta della Lazio a Lecce e del pareggio della Roma con la Salernitana. Vedi proprio che c’è una differenza tecnica abissale e questo separa, spero di sbagliarmi, il campionato in due tronconi. Ci sono squadre oggettivamente inarrivabili per le altre”. 

Nella prima giornata hanno giocato il 33,5% dei calciatori impegnati in questo campionato, e sono addirittura sotto il 34% quelli che dovrebbero aiutare la Nazionale a risalire la china

“Questo è un dato che ad ogni inizio di campionato continua a scendere. Credo sia irreversibile. D’altronde, quando l’allenatore del Milan che ha una tradizione storica di un nucleo italiano e forte (è sempre stato così quando ha vinto scudetti e grandi competizioni) dice, a domanda precisa, che nel 2023 non ha senso di parlare di calciatori italiani e stranieri. E allora basta, non facciamo più le nazionali: a che cosa servono? Spiace per Pioli ma ha detto una cosa del tutto inaccettabile. Non è così, assolutamente. Per carità, non siamo l’unico Paese a trovarci in queste condizioni, ma l’Italia viene da due mancate qualificazioni consecutive al Mondiale. Se vogliamo avere la terza, non abbiamo altro che da continuare in questa maniera”. 

Il Genoa?

“Il Genoa fa parte del concetto iniziale. Purtroppo sta nel troncone delle squadre normali e deve fare in modo che questa normalità non significhi debolezza totale. Credo che i giocatori che non hanno giocato, e che sono rinforzi per la squadra (cioè De Winter, Messias e soprattutto Malinovskyi), avrebbero ridotto la distanza con la Fiorentina, ma penso non sia ancora sufficiente. Il che non vuol dire che il Genoa debba ulteriormente rivoluzionare la squadra, però significa che deve prendere atto del fatto che, al momento, questa distanza esiste. I gol che ha fatto Retegui con il Modena, d’accordo che si fanno contro una squadra di B, ma sono due gol che non fa chiunque. Il primo gol soprattutto si fa col Modena, ma si fa anche con la Juventus o col Milan perché è un centro da grande goleador. Allora penso semplicemente che quel gol lui lo abbia fatto semplicemente perché gli è arrivato il pallone, mentre con la Fiorentina non gliene sono arrivati”. 

Ieri è circolato il nome di Kjaer. Sembra che le speranze siano poche…

“v. Magari lo diventerà negli ultimi giorni di mercato. Per il momento no”. 


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