Vincere non sarà tutto ma in questo momento difficile per il Genoa nel calciomercato è bello. La vittoria contro il Monaco, squadra arrivata sesta nella Ligue 1 lo scorso anno e che inizierà ufficialmente la stagione l’11 agosto è stata dolce solo per il risultato.

Non si è capito se fosse la vera squadra monegasca considerato che aveva giocato la sera precedente a Bologna, a porte chiuse. Due squadre mescolate dal nuovo tecnico tra titolari e riserve, un buon numero di Under 21 in campo nelle due partite. Va comunque considerato, come nota di cronaca, che neppure 24 ore il capitano del club monegasco Disasi è stato ceduto per 45 milioni di euro al Chelsea…

In ogni caso, diceva Michael Jordan in un altro sport: “con il talento si vincono le partite, ma con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si fanno risultati nei campionati“. Il Genoa ha il talento a disposizione di Albert e Retegui e adesso non solo Gilardino e il suo staff, ma anche la società in questi giorni di calciomercato devono fare lo sforzo di illuminare i passi di questi due calciatori.

Difficile in questo calciomercato da parte di tutte le società trovare qualcuno come il sole illumina l’alba con condizioni non proibitive di compera e di ingaggio. Manca attualmente nel Genoa il sole che illumini la fase offensiva nel cuore del gioco e attenzione ad attaccarsi solo all’assenza di Badelj.

Anche contro il Monaco, come contro il Venezia la gara precedente, si è visto il buon lavoro fatto con la preparazione in Val di Fassa: corsa, fiato, grinta, voglia di collettivo, spirito di collaborazione, la famosa identità caratteriale che c’era lo scorso anno e sta continuando. Nelle due gare che portano in Serie A, anche se è calcio d’agosto, sono però mancate geometrie consolidate, giocate, ci sono stati palloni sprecati (non pochi) oppure passaggi laterali nel cuore del gioco deleteri e a favore degli avversari.

Nel Genoa tutti sono capaci di correre, il fiato rappresenta le fondamenta su cui costruire, ma poi serve la tecnica e nella rosa attuale del Genoa qualcuno è carente. Per quanto riguarda la tattica, non ci sono dubbi che Gila e il suo staff siano in grado di fare la differenza, essendo bravi a capire come mettere in campo i giocatori.

Ad oggi la voglia di Gilardino di offrire molteplici soluzioni al gioco alla ricerca di una coralità non è  scontata. Il tecnico rossoblu nella preparazione in Val di Fassa ha chiesto verticalità, intensità, movimento e adesso aspetta qualcuno che possa aiutarlo nel cuore del gioco.

Difficile in questo momento accordare il suo violino facendo fatica a migliorare la fluidità di gioco e arrivare più velocemente e più efficacemente nell’area avversaria per produrre occasioni da rete (modicissime contro il Monaco) o crossare dal fondo e non dalla trequarti. Occorre qualcuno di più pronto a riempire l’area di rigore sullo scarico del pallone dal fondo.

Accelerare, osare, verticalizzare sono i verbi di Gilardino da coniugare con intensità, sono l’unica medicina del Vecchio Balordo. È difficile da trovare in questo inizio di amichevoli,  non ci sono altre alternative in Serie A.

Adesso servono gli innesti giusti per applicare questo gioco e le idee del tecnico. Con l’arrivo di Thorsby sarà l’intelligenza calcistica di Gilardino a trovare l’alchimia giusta nel centrocampo rossoblu a quarti. Il norvegese è un armadio che porterà fisicità nel cuore del gioco con la sua presenza strutturale, è alto e spigoloso, e Gilardino lo sfrutterà non solo a centrocampo, ma anche dentro le due aree di rigore e sui palloni inattivi essendo ottimo nel gioco aereo.

Serve poi un altro innesto nel cuore del gioco, qualcuno con più frequenza di passo e il Genoa darebbe più soddisfazione non solo nella parte destra della classifica.

Non serve un fenomeno in grado di fare sviolinate calcistiche, ma uno concreto che cerchi di migliorare tutto con un passaggio filtrante o direttamente tirare dalla distanza.

Dalla partita con il Monaco in positivo la difesa e la fase difensiva con Frendrup davanti ai  difensori, bravo in fase di non possesso meno in quella di possesso e ripartenza. Martinez ha fatto due ottime parate su tiri da fuori, Leali una grande parata anche se il gioco era fermo per fuorigioco.

Retegui si è presentato alla grande con corsa, grinta, movimento, volontà di far salire la squadra: peccato che non abbia avuto a disposizione un pallone giocabile per battere a rete. Sabelli nuovamente a sinistra. La sua volontà non è in discussione, ma è la conferma che al Genoa servono gli esterni al gioco di Gilardino.

I centrocampi abbozzati dal Violinista con quello che passava il convento nelle ultime due gare giocate sono stati stonati.

Il ritorno di Badelj accorderà tutto? Occorrerà comunque qualcuno in rosa che lo possa sostituire. Gilardino aspetta con pazienza come tutti i genoani, qualcuno che possa riempire questo vuoto nell’organico del Vecchio Balordo.

A Moena Gilardino tra corsa, palestra e tattica in versione Manzi 2 e al grido di “non è mai troppo tardi” ha insegnato – o meglio rinverdito – nozioni di tattica e tecnica, anche se i calciatori arrivati in Serie A non dovrebbero essere analfabeti della materia.

Gilardino ha cercato un efficace gioco di squadra che potesse basarsi esclusivamente su una particolare posizione degli uomini sul terreno di gioco, cercando di fare in modo che tutto corrispondesse alle caratteristiche tecniche generali dei calciatori a disposizione.

Nei due compiti in classe di Moena e di sabato al Ferraris sono bastate delle assenze affinché  qualcuno si dimenticasse della duttilità, con un centrocampo che ha fatto fatica e non è stato il motore e il perno di tutti i movimenti riguardanti tutta la squadra. E la duttilità è un manifesto che dovrà essere importante nella prossima Serie A.

La fiducia nel Genoa è tanta, il fatto di avere lo spirito tranquillo viene confermato dagli abbonamenti che ogni giorno si staccano al Porto Antico e per via telematica.

L’amore per il Genoa è tanto, senza fiducia sarebbe un auto senza motore. Tutti dentro il Tempio e fuori dal stanno provando a spingere ma senza un scossa, che arriverà, dal calciomercato non sarà facile andare lontano.