Buoncalcioatutti, come sempre, prima di commentare l’articolo di Josimar ripreso in Italia dalla testata giornalistica Calcio&Finanza e non solo, prima di esprimere la propria opinione ha aspettato la risposta dei 777 arrivata puntuale, considerato il fuso orario.

Gli articoli pubblicati in Italia avevano un titolo solo di convenienza che ha tirato in ballo il Genoa mettendolo di mezzo pur essendo il Vecchio Balordo marginalmente coinvolto da quella che è stata definitiva un’inchiesta giornalistica di stampo norvegese. La verifica si è diretta sugli autori del pezzo per Josimar, che non erano norvegesi ma un collega inglese e un secondo francese.

Il ruolo della stampa, dall’osservazione del potere, ha subito una modifica totale. Il cane di guardia della democrazia o quinto potere come veniva descritto, oggi si trova a confrontarsi con una dimensione nuova, quasi un nemico della ricerca della verità: il tempo. Se una testata giornalistica o un sito web non riesce a descrivere in poco tempo qualsiasi cosa non sarà letto e quindi l’analisi e l’apprendimento saranno una zavorra per la diffusione di una notizia.

Non solo una notizia, anche se falsa o imprecisa, può così diventa virale, ma assume persino in automatico la dignità per essere ripresa. Calciomercato docet.

I fondi d’investimento dominano il calcio non solo europeo e italiano da tempo, prima sono entrati dietro le quinte del calciomercato vendendo calciatori dei quali i fondi possedevano una parte o la totalità dei diritti economici. Ora sono entrati in modo diretto nel calcio, non solo in Italia.

Adesso acquistano società con debiti – dato che nell’inchiesta ha meravigliato ma è la base degli acquisti nel calcio quello di avvicinarsi a club in non buone condizioni di bilancio – e non solo una società, ma anche più di una arrivando ad una multiproprietà e finanziando il club che ha bisogno di liquidità.

Leggendo l’inchiesta norvegese sui 777 su una testata che dovrebbe essere avvezza sul comportamento di fondi e holsing scappava un risolino a leggere che non avessero capito che la finanza – e non solo nel calcio – non è gestita come un messa sull’altare : non ci sarà mai nessuno a scagliare la prima pietra perché senza peccato.

La battaglia di FIFA e UEFA di alcuni anni fa è stata persa in partenza quando i fondi tramite l’acquisto di calciatori per detenere “legalmente” i diritti sportivi compravano società a prezzi stracciati.  Ora le acquistano con i debiti. Qualcosa di positivo? La risposta la darà futuro.

Un tempo, la letteratura era un’arte e la finanza un mestiere: oggi è tutto il contrario” diceva Jacques Roux.