La paura fa 90 a nove giornate dal termine del campionato. Nel sabato del villaggio tre 0 a 0 nelle gare che potevano decidere una classifica: Bari-Frosinone e Parma-Südtirol in alto, Benevento-Como nella parte destra. Ha vinto solo il Modena contro il Pisa, oltre la goleada del Cagliari contro l’Ascoli nell’anticipo.

Ci sono stati altri due pareggi con gol, quello tra Venezia e Brescia da “vogliamoci  bene” per muovere la classifica , e il roboante 3 a 3 al Tombolato tra Cittadella e Palermo, un pari difficile da ricordare tra i tifosi delle mura venete.

Alla domenica en plein del Genoa contro la Ternana  per sigillare meglio la classifica al secondo posto e del Cosenza contro la Spal per superarla in fondo alla classifica.

La zona playoff dà l’impressione di diventare nobile con l’entrata di Cagliari e Parma, anche se le due neo promosse non mollano (Bari e Südtirol), seppur entrambe con problemi da risolvere. A Bari si è più parlato sugli spalti della vendita della società da parte di De Laurentis che della partita. A Bolzano studiano dove andranno a giocare se saliranno in Serie A.

In ogni caso, entrambe non molleranno i playoff, occasione ghiotta per mettersi in mostra e rimpolpare le casse societarie.  In zona playoff c’è anche il Pisa che pende come la Torre di gara in gara, anche se i playoff gara dopo gara danno l’impressione di accorciarsi tantissimo considerati i 42 punti di Reggina (una partita in meno), Pisa, Cagliari e Parma(41) che sono tallonate da due squadre a due punti, Palermo e Modena.

In fondo non c’è più il Cosenza, salito a 29 punti, ma il Brescia ultimo in classifica, la Spal e il Benevento in zona retrocessione. Ad oggi Venezia e Cosenza sarebbero ai playout con il Perugia (una partita in meno) sopra di un punto. Nella zona di mezzo Ternana, Como, Ascoli, Cittadella tra 35 e 36 punti.

La classifica racconta che saranno  battaglie su tutti i campi nelle prossime nove gare da giocare in cima e in fondo, ma basta solo una vittoria o uno scivolone per disegnarne un’altra, partita dopo partita.

Cagliari-Ascoli 4 a 1. Dopo un primo tempo sardo non da playoff anche per errori di Ranieri che ha azzardato uno schieramento 4-4-1-1 senza filtro a centrocampo, gli isolani sono andati sotto contro un Ascoli che ribatteva colpo su colpo. A Ranieri i fischi hanno fatto male. Nell’intervallo ha corretto la squadra e con un “uno-due” ha mandato KO la squadra di Breda che ha incassato altre due reti, quando nelle precedenti gare aveva subito solo un gol.

Bari-Frosinone 0 a 0. Terminata  a reti bianche la partita clou della giornata. Con galletti e ciociari che hanno fatto vedere nessun gioco: tanto palleggio da parte dei laziali a centrocampo, solo lanci lunghi in avanti senza costrutto per i pugliesi. Che il Bari temesse il Frosinone ci poteva stare, che il Frosinone giocasse a chi fa meno no considerati i punti di vantaggio in classifica. Partita senza reti e poche occasioni.

Cittadella-Palermo 3 a 3. Partita strampalata al Tombolato non solo per le sei reti, ma anche per l’ammonizione dell’allenatore Gorini e il rosso a Corini per un’accesa discussione al limite delle loro zone di competenza. Cittadella in vantaggio per 2 a 0 raggiunto prima da un rigore e dopo al 47’ del primo tempo da un gran gol di Brunori. Palermo che passa in vantaggio nella ripresa, raggiunto a sua volta dal Cittadella nel secondo tempo con un calcio di rigore fischiato dal VAR, come in precedenza, e non dal direttore di gara Massimi di cognome, ma “ai minimi” come arbitro.

Modena-Pisa 1 a 0. Il Pisa si conferma, prende gol nei primi 10’ di gara e dopo cerca di recuperare. Operazione non riuscita come in altre occasioni con  i canarini chiusi nella loro gabbia. È bastato un solo tiro in porta del Modena per vincere.  

Venezia-Brescia 1 a 1. Non basta Pohjanpalo al Venezia, l’unico a salvarsi  in laguna contro un Brescia che non ha demeritato il pareggio. Partita giocata molto a centrocampo, portieri poco impegnati: un punto che non risolve i problemi in classifica per entrambe le squadre, sempre in zona rossa.

Benevento-Como 0 a 0. Per le streghe il calvario continua. Non battono il Como, Stellone si lamenta per il rosso a Tello e per aver giocato 50’ con l’uomo in meno. I Lariani ringraziano e si portano a 36 punti in classifica in zona tranquilla. Il Benevento in piena zona playout.

Cosenza-Spal 1 a 0. I Lupi silani conquistano tre punti importanti, abbandonano  l’ultimo posto in classifica e salgono al terzultimo gradino. Primo tempo sonnacchioso. Solo un gol per i ragazzi di Mignani al 65’ completato da un altro monologo di azioni non andate a segno. Gli estensi, come è successo al precedente allenatore  mondiale  De Rossi e oggi a Oddo, non riescono a dare vita ad un gioco e scivolano in fondo alla classifica. Venturato, il primo tecnico, è quello che probabilmente conosce meglio gli spallini e bussa nuovamente alle porte del Mazza di Ferrara. Per Oddo l’ultima spiaggia nel prossimo turno in casa del Südtirol?

Genoa-Ternana 1 a 0. Operazione Carnevale per Gilardino andata in porto con un botto di 10 punti nelle ultime quattro gare , di cui tre al Ferraris, tutto quello pronosticato a Pegli e dai tifosi genoani. Adesso operazione “Uovo di Pasqua” con Brescia, Como, Cittadella, Sudtirol in trasferta, Reggina e Perugia nel Tempio. Il Vecchio Balordo alle Idi di Marzo è secondo in classifica, frutto di 31 punti in 14 gare. Gilardino ha uno staff di persone capaci, ascolta, si consiglia con tutti e anche con le varie anime dei giocatori, così in campo i più esperti diventano allenatori per far eseguire l’intelligenza, la saggezza  del Mister trasferita dai tacchetti alla panchina. E questo senza se e senza ma deve essere riconosciuto.

Ha un atteggiamento semplice, preciso, calmo, tosto quando e dove serve. Nelle conferenze stampa presentando la partita da giocare è come un libro aperto, rispondendo a tutte le domane tattiche; in quella dopo la gara l’esame e la lettura è precisa, senza mai lamentarsi di nessuno.

La Ternana di Lucarelli se vuole fare un salto in avanti per non correre il rischio di farlo all’indietro non deve giocare con il braccino corto. Siamo d’accordo che gli manca la prima punta, ma non deve lamentarsi in continuazione. Ci pensa già il suo Presidente…