Nell’ambito della conferenza stampa di presentazione di 777 Partners alla stampa tedesca e berlinese dopo l’acquisizione del 64,7% delle quote dell’Hertha Berlino, ha parlato il co-fondatore della holding statunitense, Josh Wander, ieri presente al Ferraris per assistere a Genoa-Ternana assieme alla famiglia.

Dopo aver ribadito di essere investitori di lungo termine rispondendo ad una domanda legata alle cifre circolate sui media tedeschi relativamente ad un investimento intorno ai 100 milioni che si prevede, almeno inizialmente, nell’Hertha Berlino, Josh Wander spiega quale posizione possa avere l’Hertha nella famiglia dei club 777. “Conoscete dove abbiamo scelto di investire in club di tutto il mondo, club che hanno grandi eredità e un impegno incredibile con i loro appassionati tifosi. Pensiamo che sia molto difficile entrare in un club e dire “sei il primo, o il secondo, o il terzo migliore”. Quello che vogliamo fare, piuttosto, è fornire ai nostri club gli strumenti affinché tutti possano tutti essere i migliori“. 

Sottolineata anche la piena condivisione con le altri parti in gioco, ossia l’attuale presidente del club berlinese Kay Bernstein e l’amministratore delegato del club, Thomas E. Herrich, circa la convinzione comune che la priorità assoluta dell’Hertha sia la “sostenibilità finanziaria“, viene domandato quale sarà l’obiettivo che si sono prefissati per il club della capitale tedesca. Wander nella sua risposta parte da lontano, confermando la realtà di investitori di lungo termine dei 777 Partners, ormai un gruppo consolidato nel mondo del calcio da un anno e mezzo a questa parte. Investiamo in sessanta società in tutto il mondo, in settori come il trasporto aereo, l’assicurazione, la comunicazione, i media – esordisce Wander – Valutiamo un’attività perché cerchiamo di stabilire cosa può essere redditizio in futuro e cosa possiamo guadagnare con i nostri investimenti. Abbiamo iniziato a investire nel calcio perché crediamo che evidenzi flussi di cassa importanti: siamo investitori in media rights da tempo e ovviamente i media rights sono uno dei flussi di cassa primari e fondamentali nel bilancio del calcio”.

“Abbiamo iniziato a investire in questo settore e questa è una vera opportunità per costruire club per la sostenibilità finanziaria e, in definitiva, per creare redditività. E così facendo garantire il loro successo a lungo termine e il successo nelle cose di campo. Per molto tempo, e per molti versi non è colpa di questi club, i club di calcio sono stati gestiti come club e non come imprese. E penso che oggi, nel 2023, le persone stiano iniziando a rendersi conto che gestire qualcosa come un business non è negativo, peggiorativo, ma ha la capacità di aiutare il club a sostenersi. Per uno, due o cinque anni, o per quaranta, cinquanta o cento anni. Ed è proprio questo il nostro obiettivo, garantire in un processo di investimento che il business possa diventare un profilo aziendale sostenibile a lungo termine. Si tratta di preservare l’indipendenza, le profonde e lunghe storie dei club. Si tratta di fornire strumenti per dare a ciascun club opportunità individuali e modi per avere più successo”. 


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