Ventiseiesima giornata di campionato in B. Perde il Frosinone e tutte le inseguitrici vincono. Eccetto il Cagliari, vi è stata l’impressione che anche il primo posto dei ciociari, con abbondante scarto dalle altre, potrebbe riaprirsi per demeriti della squadra di Grosso che ha perso con la sua bestia nera della stagione. Fuori e in casa il Parma prosegue il suo campionato ad altalena. I ciociari hanno pagato l’approccio molle, ma in particolare gli errori in difesa e una fase di impostazione non aggressiva e attendista.

Il vantaggio ora è di 9 punti sul Grifone genoano e prossima settimana si giocheranno altre due gare in 6 giorni: una fase che potrebbe raccontare qualcosa di più sul futuro di questo campionato. In zona playoff sono rientrate Parma e Cagliari, rispettivamente al settimo e ottavo posto, mentre il Pisa è al sesto posto. Non mollano la terza, la quarta e la quinta posizione le due neopromosse Bari e Südtirol e la Reggina.

Virtualmente in Serie C alla ventiseiesima giornata ci sono Spal, Brescia e Cosenza e la distanza è aumentata dalla zona rossa di Venezia, Perugia e Como.  In questa Serie B la differenza alla fine la faranno i dettagli e, in particolare, i direttori di gara in crisi con la gestione dei cartellini in una B caotica. Operazione gialli e rossi sventolati in modo insufficiente per congruità e uniformità: tutto  ciò  potrebbe essere decisivo  per formare le  future classifiche. Se si aggiunge la conoscenza delle regole e la relativa applicazione di arbitri e VAR saranno tre mesi di fuoco per la classe arbitrale.

Rocchi dovrebbe pensare, per aiutare i giovani arbitri, a soccorrerli tramite gli auricolari del VAR mettendo da parte il protocollo, in un sistema che aiuti e consigli i direttori di gara non solo dentro le aree di rigore. Mentre gli arbitri in A e B fanno fatica, a Santa Maria Capua Vetere presso l’Università di Giurisprudenza è stata installata la prima cattedra universitaria italiana dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco calcio fra teoria e prassi” alla presenza di Gravina, presidente FIGC, e Lorenzo Casini, presidente della Lega Calcio Serie A. La motivazione: “maggior rilevanza sociale e di interessi economici del calcio e il suo svolgersi presenta evidenti riflessi giuridici che devono essere studiati e comunicati, analizzati con serietà”. Parteciperanno gli arbitri? 

Frosinone-Parma 3 a 4. Cade la capolista e per la legge dei grandi numeri ci può stare dopo 26 giornate di campionato tra le mura amiche. Il risultato del Parma è roboante, ma anche avvenuto con due uomini in meno: il primo rosso dopo 10’ del secondo tempo, l’ultimo al minuto 87′. Parma che ha fatto vedere un Vazquez in grande spolvero nel ruolo di falso nove. Adesso il Parma dopo aver fatto un punto in precedenza con Ternana e Ascoli non dovrà ripetere quello fatto in tutta la stagione: grande con le cosiddette grandi, piccolo  con le piccole. Il Frosinone al Parma ha concesso 6 punti, ma più che il risultato conta anche il fatto che abbia incassato quando reti allo Stirpe dopo averne incassate in precedenza solamente tre. Importante non rilassarsi  per i ciociari,  la Serie B non permette a nessuno di guardarsi allo specchio.

Pisa-Perugia 2 a 1. Anche il Pisa in inferiorità numerica dal 30’ del primo e fino al 32’ del secondo ha battuto in rimonta il Perugia di Castori, avanti su un calcio di rigore. Castori privo di 7 titolari dopo aver vinto il derby umbro si è buttato giù dalla Torre. Operazione che i tifosi pisani avrebbero fatto anche con l’arbitro Santoro di Messina, scarso non solo nell’applicazione del regolamento oltre che nella gestione dei cartellini. A Pisa sul primo rosso diretto, che non c’era, se la sono presa anche con il genovese Ghersini al VAR. Sconosciuto il protocollo VAR: non poteva intervenire.

Brescia-Bari 0 a 2. Il Brescia sempre più inguaiato, ma Cellino ha annunciato dopo aver cambiato la panchina almeno cinque volte, con corsi e ricorsi storici in panchina, che non molla e non fugge: “dopo la salvezza tolgo il disturbo“. Per le Rondinelle non è bastato il cuore contro i galletti baresi, che non si sono fatti pregare nello sfruttare al meglio gli errori degli avversari.

Como-Cosenza 5 a 1. La “manita” fa respirare il Como e il Cosenza continua a vivere l’incubo delle trasferte verso la Serie C.  Prima vittoria casalinga del 2023 per i lariani. I lupi silani non hanno più morsicato nel secondo tempo e hanno incassato altri gol pesanti con la speranza di raggiungere il pareggio sotto di una rete ad inizio secondo tempo.

Reggina-Modena 2 a 1. Perdono i canarini come tutte le squadre illuse di aver fatto la gara della vita contro il Genoa. La Reggina ringrazia il Modena presentatosi sullo Stretto sicuro di aver risultato a portata di mano, sbagliando invece gli inizi dei due tempi di gara.

Südtirol-Palermo 1 a 1. Il solito Sudtirol che colpisce a freddo al 5’ di gioco e dopo si chiude con nove calciatori davanti alla propria area, cercando il contropiede. Ciononostante non è riuscito a vincere contro un Palermo che ha dominato, facendo fatica ad abbattere il muro altoatesino pur facendo la partita e conquistando un pareggio meritato. Bravo Corini che ha immesso più forza e fisicità con i cambi.

Ternana-Cittadella 1 a 2. Perdono le Fere al 93’, Andreazzoli a fine gara si dimette. Ternana nel caos con il Presidente Bandecchi che litiga con i tifosi. Torna Lucarelli? Sul campo la formazione rossoverde va in vantaggio, solita gara attendista ed efficace dei padovani, rosso all’11esimo del secondo tempo per Proietti e la gara si mette in salita per Andreazzoli che si fa superare  al 93’ e superare con una punizione da 25 metri che leva le ragnatele tra palo e traversa sulla destra del portiere umbro.

Venezia-Cagliari 0 a 0. Il Cagliari in trasferta non sa vincere. Ranieri incanta gli avversari con un 4-2-3-1 inaspettato. I sardi poco incisivi in fase di possesso, qualcosa manca sempre davanti per di più con le assenze di Lapadula e Pavoletti. I sardi hanno fatto fatica a creare occasioni da gol. Il Venezia ha provato ad affondare nel finale di gara andandoci vicino. Ranieri continua a fare i complimenti a tutti e  come tutte le altre squadre aspetta il fondamentale incontro di mercoledì contro il Genoa.

Genoa-Spal 3 a 0. Vittoria sonante del Vecchio Balordo anche con un gol a giro, difficile da vedere nelle precedenti 25 partite. Gilardino ha dato serenità al gruppo facendo capire che tramite il gioco, le idee e, in particolare, la pazienza la scalata alla A non è come scalare il Cervino. Walter Bonatti diceva: “Le grandi montagne hanno il valore degli uomini che le salgono, altrimenti non sarebbero altro che cumuli di sassi“. Quello che tutto il gruppo genoano ha imparato nelle 26 giornate giocate e, in particolare, dall’arrivo del violinista che ha fatto subito vedere di non essere un trombone sfiatato come altri colleghi che si danno un gran da fare e lasciare sfuggire che un po’ di vento. La Spal poca cosa, Oddo deve pensare a salvarsi e come nel passato cercare qualcosa di diverso tatticamente. Adesso mercoledì per il Grifone trasferta a Cagliari e neanche i probabili cerotti faranno paura.

Ascoli-Benevento 0 a 0. L’Ascoli, pur giocando un’ora con un uomo in più, non è riuscito a battere il Benevento di Stellone. Un buon punto per i campani che con il cambio in panchina hanno confezionato quattro punti in due gare. Continua anche la serie positiva di Breda con 7 punti in tre gare. Partita bloccata, poche le azioni, solamente una traversa per i marchigiani a un minuto dal termine.