Oggi 2 gennaio 2023 inizia il calciomercato invernale. Il circo invernale del pallone finirà il 31 gennaio. Già da giorni il mercato bolle meno in Serie A, ferma da due mesi, e ben di più in Serie B.

I dirigenti e i direttori sportivi vorrebbero approfittare della sosta fino al 14 gennaio, inizio del girone di ritorno, per colmare le lacune emerse nella prima parte di stagione. In particolare le squadre che hanno l’obiettivo di salire in Serie A e quelle di non retrocedere in Serie C.

La classifica che balla tra playoff e playout in pochi punti dopo 19 gare non lascia tranquilli molti team, in particolare quelli che lo scorso agosto erano dati per vincitori finali: Genoa, Parma e Cagliari. Per i deficit di personalità, tecnica e ritmo vorrebbero rimediare  provvedendo subito a dare elementi giusti e pronti ai loro tecnico per non far scappare Frosinone e Reggina.

Il campionato di Serie B generalmente si è deciso in primavera, ma il 2022/23 lascia poco tranquille le società che avevano – e hanno – altri traguardi. Rimanere indietro nei mesi di gennaio e febbraio potrebbe essere deleterio se si vogliono puntare le prime due posizioni. Rimanere invischiati nei playoff potrebbe essere una lotteria come i calci di rigori dopo i tempi supplementari.

Inserire elementi nuovi a gennaio è sempre stato difficile per tutti i tecnici senza affinare le conoscenze sul campo e non solo sulle piattaforme specializzate. Per tale motivo gli allenatori – basta vedere gli attuali bollettini del calciomercato manipolati da agenti – cercano elementi che hanno conosciuto o avuto in rosa.

Altro lavoro difficile per i direttori sportivi nel mercato di riparazione trovare non solo calciatori che dovrebbero sanare i difetti del girone di andata o coprire i ruoli scoperti nella rosa, ma anche salvaguardare il gruppo che ha funzionato con qualche scricchiolio tecnico, compito importante da non sottovalutare.

Se calciatori entrano altri dovranno uscire, quelli che non hanno convinto tutte le volte che sono scesi in campo. La formula non è cambiata: prima vendere e dopo acquistare e ingaggiare. Le formule di vendita e di prestito saranno sempre le stesse, le più varie.

Saranno quattro settimane di parole, di tante trattative tante e pochi euro. Gli affari a gennaio sono sempre stati pochi e difficilmente sono riusciti ad aggiustare, rimediare, rinforzare e continuare ad alimentare sogni di gloria, tante le “ciofeche” senza risultati.

Ingaggi che dovranno essere mirati rispetto ai risultati visti nel girone di andata consultandosi con gli allenatori, i primi a rimetterci, anche se sono pagati fino alla fine di contratti che non sono mai annuali.

Per il Genoa non dovrà essere una rivoluzione. Lo dicono i numeri e l’andamento cambiato dall’arrivo di Gilardino. Sui ruoli da coprire ormai hanno la consapevolezza non solo società,  direttore sportivo e scouting, ma anche la tifoseria.

Carne al fuoco ce n’è a Pegli, dovrà – e lo vogliono anche in società – che sia cotta prima del 14 gennaio. In arrivo serviranno qualità e quantità e in uscita coloro che cercheranno di emergere in altri team o campionati: la galassia dei 777 è ampia.

Calciomercato invernale che dovrà vedersela con la fiction “Il Grande gioco”, andata in onda in Tv nel mese di novembre/dicembre. Una fiction che ha cercato di svelare il dietro le quinte delle trattative calcistiche, degli affari e dei personaggi senza scrupoli.

Fiction che potrebbe far vivere con meno ansie e aspettative il calciomercato di riparazione cercando di vederla su Sky.