Per coloro che credono non è necessaria nessuna prova. Basta rivedere e ricordare le 7 gare giocate dal Genoa d Blessin. Per coloro che non credono nessuna prova sta in piedi.

Visto il campionato e i risultati non si crede soltanto in quel che piace. Il Vecchio Balordo tra tutte quelle che si giocano la salvezza è l’unica squadra ad avere le caratteristiche giuste attraverso una identità precisa che sfocia nel gioco.

Manca, è vero, il gol, ma mancano i centravanti in infermeria con le caratteristiche giuste per il gioco di Blessin:  Ekuban, Piccolo e anche Buska con i loro centimetri di altezza e peso fisico, considerato che con il gioco di Blessin l’esperienza passa in secondo piano.

Per i giocatori che scenderanno in campo contro il Torino credere nella salvezza e non metterla in  pratica sarebbe ingiusto.

Contro  il Torino la fotocopia della Dea di Gasperini: occorrerà un altro Grifone tripallico che infiammerà non solo la Gradinata Nord.

Altra partita da corpo a corpo con le marcature a uomo di Juric a tutto campo, altra partita che saranno le seconde palle a decidere.

Il Totalblessin ha dimostrato di essere bestiale come la teresina quando si gioca a Poker. Il Genoa ben organizzato tatticamente e forte fisicamente ha annullato nelle sette gare giocate col tedesco  tutto il gap tecnico con avversari importanti come Roma, Inter, Atalanta.

Totalblessin è una pressione immediatamente successiva alla perdita del pallone, tutta la squadra deve premere come un’unità organizzata nel momento stesso in cui l’azione offensiva termina e diventa difensiva. Gli undici giocatori non scappano all’indietro ma si muovono in avanti a caccia del pallone, che idealmente porta nell’immediato ritorno del possesso. La buona riuscita del pressing dei calciatori di Blessin è dipesa dai movimenti dei singoli giocatori: giocare e mantenere le giuste distanze tra i reparti senza però lasciare scoperti spazi di gioco tra i singoli ruoli.

Il TotalBlessin deve continuare ad avere altra peculiarità, quella di giocare sulle corsie laterali e accompagnare il possesso avversario fino alla linea laterale, dove le scelte sono limitate e il recupero è più semplice. Del resto la linea laterale nel calcio è sempre stata il “miglior difensore in campo”. Isolare l’avversario con una pressione sia centrale che esterna in una sorta di accerchiamento che lo obbliga a rifugiarsi all’indietro o calciare in avanti senza ratio.

Quello scritto non è fantasia: è solamente quello visto e recepito nelle 7 gare giocate nell’era Blessin. La formazione interessa poco. Blessin ha a disposizione 20 titolari e chi giocherà infiammerà il Tempio, che vuole assolutamente la prima vittoria.

La speranza che la gara non sia condizionata dal Tam-Tam giornalistico dei piagnistei sugli episodi arbitrali del Torino e il lamento di una settimana intera sull’essere l’unica squadra a non aver usufruito di gol su rigore.

Il Torino, piuttosto, fa arrabbiare il Pirata per i troppi alti e bassi nelle 28 gare  giocate (devono recuperare una partita  in casa di Gasperini). È la classifica a testimoniare di questo Toro che passa dall’Altare nella polvere con 9 vittorie, 8 pareggi e 11 sconfitte, 34 gol realizzati e 29 subiti. Tutto questo è stato accentuato nelle ultime nkve gare di campionato, partite con pareggi sontuosi con Juventus e Inter e sconfitte con Udinese e soprattutto Venezia e Cagliari in casa. Il Toro per incornare gli avversari ha bisogno di adrenalina?

Juric appena arrivato al Filadelfia e ancora prima del ritiro ha dato un impatto importante in un ambiente reduce da annate deprimenti, sempre giustificate dalla stampa del Presidente Cairo padrone della RCS. I principi di Juric, che sotto la Lanterna a ponente e al Ferraris i genoani conoscono benissimo, sono stati subito chiarissimi nell’identità che la squadra cerca senza pallone contro qualsiasi avversario. Il Toro vuole recuperare pallone davanti per tutti i novanta minuti più recuperi con un pressing fortemente orientato sull’uomo per non permettergli di giocare e costruire in modo pulito, costringendolo al lancio lungo per non perdere palloni importanti in zone fondamentali del campo.

I granata giocano con la difesa a tre, il centrocampo a quattro in fase offensiva con tre uomini e con uno o due trequartisti dietro le punte. Le squadre di Juric sono sempre state molto aggressive e caratterizzate da un grande sacrificio con il pallone. La squadra vuole costruire dal basso con la difesa dei tre centrali che cercano il fraseggio per poi scaricare verso gli esterni. Quando non ci riescono optano per il lancio lungo per Belotti che di fisico cerca di proteggere il pallone e far salire la squadra.

I punti di forza del Torino e delle altre squadre allenate da Juric, vista l’Hellas dello scorso anno, sono l’organizzazione e la compattezza che i 16 schierati cercano di mantenere per tutti i 90 minuti. Dopo il gran lavoro, il Toro va in affanno nell’ultima mezz’ora di partita, sono i numerosi gol incassati a testimoniare il tutto. Juric ha difficoltà a creare efficacia realizzativa, per qualche critico il gioco del Pirata è abbastanza prevedibile nella manovra offensiva.

Insomma, Genoa-Torino una partita da vivere, non da campionato italiano. Per le formazioni come sempre a domani alle ore 20. Il risveglio muscolare di domani mattina potrebbe cambiare le carte in tavola in particolare in casa Genoa con il recupero di Hefti, Gudmundsson da infortunio e il rientro di Sturaro e Rovella da squalifica.

Arbitra Maurizio Mariani di Aprilia, classe 1982, arbitro internazionale  dal 2021, 119 gare in serie A, 43 rigori e 41 rossi sventolati in carriera. In stagione 10 gare e un

Anche questa designazione di Rocchi non fatta con algoritmi: il Genoa su 14 gare dirette con il consulente informatico di Aprilia ha vinto una sola volta nel 2016, pareggiate  3 perse 14 l’ultima quella con la Salernitana. Il Torino su 21 gare vinte 11, pareggiate 2 perse 8.   

Anche lui e non solo lui ma anche Mazzoleni a Lissone a fare il Var da professionista lo giudicheremo domani sera alle ore 23. Primo assistente Bindoni (Venezia), secondo Longo (Paola), quarto uomo Meraviglia (Pistoia), AVAR Zufferli (Udine).

Diffidati Genoa: Portanova. Diffidati Torino: Aina, Buongiorno, Djidji, Pobega.