Juan Arciniegas, Managing Director di 777 Partners, e membro del Consiglio di Amministrazione del Genoa, è intervenuto al The Italian Football Podcast parlando a 360 gradi del Genoa e dei progetti presenti e futuri, oltre che dello scorso mercato di gennaio.

“C’erano dozzine di club in vendita nel calcio, non necessariamente in Italia o Europa, perché il Genoa? Perché la Serie A? Intanto siamo molto contenti e onorati di essere approdati al Genoa, il club più antico d’Italia – esordisce Arciniegas – Siamo approdati a Genova e non in qualche altro club in giro per il mondo seguendo una tesi che abbiamo sviluppato: l’attrattività di investire nel mondo del calcio, in questo momento, e l’incominciare con mercati che sono attraenti e che possono essere attrattivi per diversi motivi. Quello italiano era un campionato al vertice vent’anni fa, e lo abbiamo visto procedere verso il basso rispetto ad altri. Abbiamo percepito che ci fosse più vantaggio in un posto come l’Italia proprio perché dove i valori rimangono in equilibrio, può essere un po’ difficile crescere”.

Ecco perché ora ci troviamo in una città (Genova, ndr) abbastanza grande da avere un grande seguito proprio in virtù della popolazione, della demografia della città stessa. Una squadra che è rappresentativa della città: e forse può sembrare un dettaglio non importante quello delle squadre che portano il nome della città, ma noi lo troviamo importante. È qui che abbiamo trovato il Genoa, squadra che era la migliore in Serie A quando iniziò questo campionato, e la troviamo in una situazione in cui non è all’altezza del suo potenziale, con tifosi che sono semplicemente implacabili, che continuano a cantare e sostenere la squadra anche se è in fondo alla classifica, anche se sta perdendo, anche dopo la partita. Abbiamo visto a Venezia i tifosi rifiutarsi di lasciare lo stadio anche dopo un risultato sfortunato, malgrado pensiamo che avremmo meritato qualcosa in più. Una performance di valore, che non ha prezzo. Il fatto è che quei tifosi che erano là, che ci sono stati e che ci saranno, non sono sostituibili. La scelta è stata un connubio di queste cose”.

Si passa, poi, al tema dello stadio Ferraris, fin da subito messo al centro del progetto di rilancio del Club più Antico d’Italia. “Lo stadio è un costruttore chiave per il nostro investimento nel Genoa e negli altri club che acquisiremo in futuro (ultimo in ordine di tempo lo Standard Liegi, ndr). Prima di prendere la decisione, abbiamo sicuramente esaminato lo stadio di Genova, il Luigi Ferraris. Abbiamo dialogato con il Sindaco per cercare di capire da dove provenga politicamente la voglia di separarsi da quello stadio in cambio di un impegno sostanzioso per un investimento. E fortunatamente abbiamo trovato un’accoglienza incredibile e il Sindaco, che ha vissuto per diversi anni in America, ha riconosciuto l’importanza del nostro stesso investimento. Stiamo lavorando a uno studio che analizzi tutte le possibilità così da poter davvero sviluppare un piano che abbia un senso per tutti. Speriamo davvero di poterlo fare”.

Infine, dopo alcuni passaggi legati anche alle differenze tra Serie A e altri campionati in giro per l’Europa, si parla anche della situazione attuale del Grifone penultimo in classifica. “Possiamo ancora rimanere in Serie A e stiamo lavorando per fare il possibile per riuscirci. Siamo incoraggiati dai progressi che il tecnico ha fatto. È importante vedere le statistiche, i giocatori che lavorano in modo più coeso e vedere che i tifosi sanno che facciamo le cose giuste. I risultati arriveranno. Il vero senso del progetto che stiamo cercando di realizzare è costruire un progetto sostenibile a lungo termine che non richieda milioni e milioni di dollari di investimenti, che se succede qualcosa non comporti il rischio di correre problemi finanziari. A lungo termine questo dovrà essere un club che non solo non debba mai più rischiare la retrocessione, ma anche sia sostenibile da un punto di vista finanziario. Spero che questo accada”. 


UFFICIALE – 777 Partners acquisiscono lo Standard Liegi