Non poteva essere la Notte dei Miracoli, anche se la Juventus non è più la Signora del Campionato. Non è stata una notte da Grifoni. È stata la Notte delle altre gare fotocopia giocate in questo campionato, con gol incassato nei primi minuti di gara, fotocopia dell’ultima gara giocata con il Milan con tanta sofferenza sul palleggio dei tre dietro la prima punta. È stata la notte dei troppi errori, come consuetudine, in tutte le zone del campo da parte dei rossoblù a quarti. È stata un’altra notte di neanche un tiro in porta, solo una volta dentro l’area delle zebre, delle 10 parate da notte dei miracoli di Sirigu, colpevolizzato senza motivo sul gol da corner di Cuadrado dopo 7 minuti di gioco: al rallentatore guardare attentamente la traiettoria, pazzesca. Quei gol in precedenza hanno fatto la storia del calcio.

D’accordo, le assenze erano tante, Sheva ha tante attenuanti e la principale è che in futuro sarà anche della nuova proprietà: squadra ereditata e non costruita, principio che difficilmente farà salvare la stagione al Vecchio Balordo. Tante assenze ma anche una squadra che non ha fatto vedere nulla da Grifoni. La qualità non si può comprare, la grinta, la “cazzimma” e la corsa, quelle sì. Nel passato il Vecchio Balordo andava sotto, cambiava modulo non ci arrivava con la qualità ma con il cuore qualche pareggio l’aveva recuperato. La rivoluzione in panchina  dovrebbe essere legata al concetto di miglioramento. Questo dopo 4 giornate di cambio non è successo al Genoa. Shevchenko  e il suo staff non sono riusciti a stravolgere il passato rossoblù a quarti, non per colpa loro, il miglioramento tattico è stato difficile vederlo. Semplicemente perché le convergenze tattiche del Genoa che è stato e che probabilmente sarà, si spera,  fino a gennaio, fanno  spavento considerato che le pedine che lo devono muovere hanno preso scacco-matto in tutte le 16 giornate di campionato.

Si possono preparare strategie tattiche tutto salta in area per errori individuali.  Sirigu ha illuso con le sue parate, con una Madama in difficoltà un gollonzo avrebbe potuto far vacillare Allegri e compagnia. Sheva non è riuscito a dare una scossa psicologica. Ci ha provato con la tattica ben preparata finita in fumo  al primo errore. Difficile capire calciatori come Tourè , Hernani , Eukuban siano arrivati a Pegli . Per i centrocampisti il sacrificio è importante. Sono 3/4 anni che ogni anno peggiora il mix-qualitativo della rosa con giocatori che si integrano male e la rosa non è funzionale . Il campionato 21/22 è la somma di tutti gli errori del passato. Quante volte si è scritto che simili lezioni non sono contate per qualcosa, non sono state messe a frutto , allora non possiamo che temere il peggio. Con la Juventus si poteva perdere,  tutti avrebbero voluto vedere un Grifone esaltato nelle difficoltà, compatto, organizzato votato al sacrificio. Non è successo e il Derby incombe. Partita che non si prepara solo sul campo ma dentro la testa e lo spogliatoio.

Il  Genoa dalle parole dei protagonisti in società, 777 e il Presidente Zangrillo, è una società forte che però adesso deve fare scelte radicali, esaminando i contratti lunghi e onerosi dei calciatori in essere e capire perché non rendono, chiamandoli uno per uno nelle stanze di Villa Rostan. Importante anche capire cosa succede nell’infermeria di Pegli. Ad esempio Maksimovic, infortunatosi il 9 ottobre per una lesione di secondo grado, dopo 56 giorni ancora non si vede in campo. Ha avuto una ricaduta? Si legge  che dopo 35/40  giorni altri giocano.

A  questa rosa Sheva sembra non possa chiedere di più. Sheva cerca i miracoli, più di così il Genoa non può fare, con il potenziale davanti e nel mezzo difficile fare gol e risultati. Il pallone d’oro riesce a fare poco di quello che si era immaginato di poter dare. Sheva conosceva bene il calendario e meno la rosa del Genoa, al di là degli infortuni, altrimenti avrebbe accettato l’incarico dal 1 gennaio quando la squadra dovrebbe cambiare fisionomia con i dollari americani. L’immagine internazionale di Sheva, tanto voluta dai 777, non è scalfita ad oggi per i tifosi genoani. Sui siti stranieri, che non conoscevano il cammino del Vecchio Balordo in questa stagione, si chiedono se il flop è anche di Shevchenko.


Juventus-Genoa, le pagelle: Sirigu è il migliore in campo. Tourè e Vasquez tra i peggiori