Ottava giornata di campionato dove tengono banco i gossip più che i gol: separazione tra Allegri e Ambra e quella tra Icardi e Wanda. Sull’ottovolante del Campionato ci sono il Napoli e Spalletti, 8 vittorie su 8, altro multiplo di 2. Quattro risultati pieni per Allegri e la Juventus, quattro vittorie consecutive che non hanno nulla da vedere e spartire con il gioco del Napoli.

Non molla il Milan che ha recuperato Ibrahimovic, al Salon dell’Olimpico vincono Sarri e la Lazio. L’Inter insegue e Inzaghi Jr incomincia ad essere discusso dopo la partenza sprint. Tra quelle che si giocheranno la Champions in questa settimana spunta nuovamente la Dea di Gasperini a suon di gol contro l’Empoli.

Per i tifosi il caro biglietti e l’entrata agli Stadi con controllo Green pass preoccupano viste le lunghe file. Qualche tiepido supporter pronto a rinunciare ad andare a vedere la gara allo Stadio: meglio la poltrona se DAZN funziona.

Inaugurata la Sala Var a Lissone ma quelle dentro gli stadi o sui pullman continuano a funzionare per non perdere il rimborso spese senza uniformità. Arbitri sempre più restii ad andare a controllare le immagini per non perdere ancor di più credibilità dopo gli errori, troppi, che poco c’entrano con il VAR e tanto con il regolamento non applicato.

È di moda sui campi insultare con “uomo scimmia” i giocatori di colore. Qual è la differenza tra il tifoso becero e l’asino? La parola. Infatti se l’asino potesse dire “sono un asino“ sarebbe un tifoso deficiente.

Orsato sul vantaggio non concesso alla Roma si è arrampicato sugli specchi con “sul rigore il vantaggio non c’è“, ad alta voce nell’intervallo e inquadrato dalle telecamere.  Invenzione del numero uno arbitrale. Il giorno dopo viene giustificato da qualche moviola specializzata cartacea: “ha dato il rigore perché c’era il fallo di un romanista di mano in caduta”.  Allora dove dare fallo a favore della Juve “Merolate”, che non servono alla classe arbitrale. Gli arbitri fanno fatica a cambiare. D’altronde aver visto l’arbitro di Chiffi in Genoa-Sassuolo e il suo futuro prossimo nel ruolo di internazionale è la conferma della crisi del settore arbitrale, in Serie A. Figurarsi nelle categorie inferiori.

Spezia-Salernitana 2 a 1. La prima sfida salvezza è di Thiago Motta e lo Spezia a  7 punti esce dalla zona calda- Salernitana a 4 punti perde l’allenatore Castori sostituito da Colantuono che ritorna in Campania.

Lazio-Inter 3 a 1. Primo KO per i nerazzurri. Gara tra polemiche e risse. Vince la Lazio di Sarri anche se “i giocatori sono stati più con le nazionali che con i club”,  ultimo pianto del bancario allenatore alla vigilia. L’Inter ha avuto spesso in mano la partita, ma ha anche regalato di più . Il calcio di Inzaghi più manovrato e meno verticale rispetto a quello di Conte non viene digerito e la difesa, che non è veloce per la fisicità degli elementi, balla. La Lazio rivede la zona Champions, l’Inter a 7 punti dal Napoli.

Milan-Verona 3 a 2. Il Diavolo vede l’inferno nel primo tempo sotto di 2 a 0 contro il Verona, sale in Paradiso quando aumenta i centimetri dentro l’area di rigore con l’entrata di Ibra. Più purgatorio che paradiso per il Diavolo considerato il “gollonzo” su autorete di Günter . Bene Tudor e il Verona che hanno messo in crisi la difesa del Milan non solo con le due reti realizzate, ma giocando di rimessa e non perdendo un pallone nelle ripartenze. Pioli nel secondo tempo si è inventato un’altra squadra con le sostituzioni.

Juventus-Roma 1 a 0. Allegri è il medico della Signora con il 3-5-1-1 marchio non europeo. La Roma ha giocato meglio, ma paga l’errore del rigore sbagliato. Baci e abbracci tra Allegri e Mou. Orsato per il vantaggio-gol non concesso non sarà perdonato facilmente nella Capitale. Mou torna sotto il Cupolone con i complimenti di Allegri: “la Lupa ha giocato una bella partita e siamo stati messi in difficoltà“.

Napoli-Torino 1 a 0. Il Ciuccio non segna e ci pensa Osimhen. Spalletti continua a vincere  pur sbagliando un rigore con Insigne. Napoli gioco e qualità, anche contro il duro Torino di Juric. Il Toro ha sbagliato tre ripartenze in superiorità con porta spalancata e il Pirata è andato in ebollizione. Mandragora KO pesante, ma Juric anche se era l’ottavo del primo tempo non ci ha pensato due volte a mandare in campo un 2000, Kone, con presunti titolari in panchina datati.

Udinese-Bologna 1 a 1. Rimonta beffa dei friulani in 10 uomini per 60’ di gara. Mihajlovic se la prende con l’arbitro (“stufo di questi arbitri“) invece di fare un esame di coscienza dopo aver pareggiato in superiorità numerica e in vantaggio.

Empoli-Atalanta 1 a 4. La squadra di Andreazzoli si inchina alla Dea e al ritrovato Ilicic che ha fatto la differenza. L’Empoli ha concesso troppo e Gasperini ha rimesso in moto il pallottoliere del gol anche con Zapata in panchina per un tempo.

Cagliari-Sampdoria 3 a 1  Il  primo sorriso a Mazzarri lo ha fatto trovare la Sampdoria. D’Aversa rinuncia a Caputo, dentro Gabbiadini. In coppia con Quagliarella dovrebbe funzionare meglio, ma Gabbia è troppo fuori condizione e quando entra Caputo al 10’ del secondo tempo lo dimostra.

Genoa-Sassuolo 2 a 2.  Scamacca fa venire i brividi alla Nord in festa, il cambio modulo e il cuore del Grifo non finiscono mai e il pareggio viene acchiappato al gong finale. La formazione rossoblu non meritava di perdere e senza i primi 30′ di gara iniqui, perfidi, forse poteva anche vincere. Il 3-5-2, modulo che staticamente non può paragonarsi al 4-3-3 o 4-2-3-1, il Vecchio Balordo lo ha fatto vedere in tutte le otto gare giocate in questo campionato. Già detto tante volte: il Genoa ha bisogno di una mezzala che cuce le due fasi di gioco. Di Cambiaso pronto a farlo ne abbiamo scritto ieri. Oggi si può aggiungere Besaggio, altra mezzala tutto campo vista nuovamente all’opera in Primavera contro il Torino sabato scorso. Anche lui è giovane, classe 2002, una data di nascita che spopola sui campi europei. Ballardini lo conosce bene: se lo è portato in ritiro in Austria per 7 giorni e la settimana precedente la gara con il Sassuolo si è allenato con la prima squadra al Pio Signorini. Taldo nuovo direttore sportivo ufficiale: in bocca al Lupo. Aveva già lo stesso ruolo in Primavera e potrebbe consigliare Ballardini, avendo visto i miglioramenti e la crescita della gioventù di Chiappino. Sul rigore non concesso perché Ferrari aveva fermato il pallone con le mani dopo aver ricevuto la rimessa dal portiere, il varrista di DAZN, la novità in diretta durante una partita, sarà stato assente come il VAR ufficiale Fabbri e i calciatori del Genoa: regolamento questo sconosciuto.

Zangrillo Presidente del Genoa? Aspettiamo l’ufficialità come sempre. Il DNA rossoblù non gli manca, ottimo professionista, comunicazione con tutto il mondo, al Genoa servirebbe anche se qualcuno ha arricciato il naso aggiungendo al suo DNA  anche la “preziosianità“.

Venezia-Fiorentina 1 a 0. Italiano e la Fiorentina hanno fatto un bagno in Laguna. Tre punti d’oro per i veneziani che escono dalla zona rossa. Fiorentina involuta e incapace di cercare il gol fino a 15’ dalla fine della gara. La crisi del gol viola potrebbe derivare dal fatto che a gennaio Dusan Vlahovic potrebbe andare Oltremanica: il Newcastle sta facendo ponti d’oro a lui e il suo procuratore.