Filippo Melegoni ha parlato ai nostri microfoni a Neustift nel terzo giorno di ritiro austriaco. “Speravamo in un po’ più di sole onestamente, mi sa che ci aspetteranno 10 giorni di pioggia ma va bene così” ha raccontato il centrocampista del Genoa, che per la prossima stagione non ha nascosto di sognare la maglia numero 10. Mi piace avere un po’ di pressione, più sei sotto pressione e più dai il meglio di te e quindi sì…mi piacerebbe quest’anno. A centrocampo ho fatto un po’ tutti i ruoli, quelli in cui mi trovo meglio è trequartista o mezz’ala sinistra, più vicino alla porta per fare assist e gol. I giocatori più importanti sono quelli che segnano”.

Roberto Mancini ha dimostrato di puntare sui giovani di qualità anche in Nazionale, fin da subito. Fra un anno e mezzo ci saranno i Mondiali in Qatar: senza perdere di vista gli obiettivi più concreti, hai mai pensato di poter trovare spazio in maglia azzurra in un prossimo futuro? “Direi una bugia se dicessi che non sogno la maglia della Nazionale. È vero, Mancini ha puntato molto sui giovani, non guarda molto l’età e la carta d’identità. È chiaro che sia un obiettivo ancora lontano, devo ancora affermarmi in Serie A ma se sarà l’anno giusto e farò bene, chiaramente, ci penserò”.

Sul ruolo: Ballardini chiede molto lavoro alle mezze ali per andare a chiudere sugli esterni avversari. Avete dato una mano ai registi con Rovella e Portanova. Avete provato un centrocampo diverso? “Non ho ancora parlato con il mister di ruolo, mi farò trovare pronto a qualsiasi scelta. Spero di far tante partite e dimostrare chi sono. Mi è stato dato spesso titolo di promessa, ma vorrei diventare qualcosa di presente. Per ora abbiamo provato poco a livello di modulo, non sappiamo ancora come andremo a giocare ma siamo a completa disposizione del mister. Le mezze ali, come detto, devono fare un gran lavoro in fase difensiva ed offensiva, ma il calcio moderno va sempre più in questa direzione. Spero di affermarmi in Serie A come giocatore, non con qualche presenza o da subentrato. Il mister ha fatto un lavoro incredibile e quest’anno può portare più idee sue, dare un’impronta di gioco, un’ideologia. E penso che giocheremo anche meglio”. 

Sarà importante riavere il prima possibile i tifosi allo stadio. “È un’attesa infinita, il Ferraris è uno stadio che quando è pieno fa venire i brividi. Non vedo l’ora di provarlo di persona”. 

Quasi obbligatoria una chiosa su Pandev, che Melegoni spera di ritrovare presto nello spogliatoio: “Con Goran ho legato tantissimo fin da subito, spero vivamente che torni. In questi giorni ho provato a chiamarlo ma penso sia in vacanza (sorride, ndr). Non ha risposto a nessuno, ma è veramente una persona speciale dentro e fuori dal campo”. 

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