In questa Domenica di Pasqua sono arrivati alla nostra redazione, che molto volentieri li ricondivide con tutti voi, gli auguri a tutti gli appassionati di sporti e gli sportivi liguri e genovesi da parte di Monsignor Granara. Sullo sfondo il Santuario della Madonna della Guardia, che dall’alto sorveglia tutta la città.

Volevo mandare un grande e forte augurio di Pasqua ai nostri amici sportivi. So che tribolate per tanti condizionamenti posti dalla condizione odierna, ma credo che questo tribolare soffrendo e sognando di superare in bellezza un momento difficile possa diventare non solo costruzione, ma un momento generale di ripensamento e rilancio di uno sport che sia sport, che non sia solo un tifo che appiattisce e non esprime i grandi valori dello sport”.

“In questi ultimi tempi ho riaperto rapporti molto belli con molti di voi, con le squadre della città e i loro rappresentanti, che sono persone in gamba. Sia Genoa che Sampdoria, sia le squadre della pallanuoto di Recco o il mondo che ruota attorno alle moto, al trial, alle bici. E tutti coloro che legano la loro attività sportiva al camminare. Quante persone veramente in gamba ci sono, che non pensano a un loro impero autonomo, ma ad uno sport che diventi davvero promozionale“.

L’occasione per farvi gli auguri mi è venuta da questo testo (l’estratto delle dichiarazioni di Papa Francesco alla Gazzetta dello Sport in una recente intervista, ndr). Sulla Gazzetta è uscito un tentativo di intervista, ma per me è quasi una piccola enciclica di questo grande uomo che è Papa Francesco. È il mio regalo di Pasqua: vorrei suggerirvelo e se verrete a trovarmi spero di potervelo regalare, altrimenti potete procurarvelo senz’altro attraverso la Gazzetta. È una cosa bellissima: un Papa anziano che crede nello sport, nel suo grande valore, che parla di uno sport di squadra. Ancora recentemente alle nostre squadre che l’hanno visitato ha parlato di valorizzare la naturalezza, cioè metterci un professionismo che un domani possa diventare un molo che valorizza e non soffoca talvolta lo sport, riportando lo sport alle sue dimensioni costitutive. Riconcepiamo lo sport e grazie a tutti voi che ci credete, non per un tornaconto o per quattro soldi. Lo sport è molto, molto di più“.