Conquistato un prezioso punto contro una squadra ostica e nel suo miglior momento come l’Udinese, il Genoa oggi al Tardini affronta il Parma, in una partita importantissima per entrambe le squadre impegnate, nella lotta salvezza. Va sottolineato come per il Parma la vittoria sia quasi indispensabile, mentre al Genoa anche un pareggio andrebbe più che bene.

Uno sguardo d’insieme sul Parma.

Il Parma nel mercato di gennaio ha effettuato numerosi ed importanti acquisti, domenica scorsa è tornato alla vittoria contro la blasonata Roma ed ora i gialloblu credono fortemente nella disperata rincorsa. All’andata la formazione emiliana era guidata da Fabio Liverani, poi esonerato. Il nuovo allenatore è D’Aversa, mister dei ducali negli ultimi anni ed ancora sotto contratto. Stando ai si dice, D’Aversa è stato il vero punto di rottura, tra il presidente Preziosi e l’ex d.s. rossoblu Faggiano, che avrebbe voluto portare al Genoa proprio l’attuale tecnico dei parmigiani. D’ Aversa, che a Parma ha ottenuto vittorie, applausi e consensi, è un allenatore metodico e pignolo, e confeziona il sistema di gioco sempre in base alle caratteristiche dei singoli calciatori. In questo momento il 4-3-3 sembra quello più adatto.

L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

Sepe è il portiere e il suo rendimento nella passata stagione è stato assai elevato, quest’anno in più di un’occasione ha palesato qualche incertezza. Reattivo e svelto tra i pali, sufficiente coi piedi anche perché usa quasi solo il sinistro, Sepe ha il suo tallone d’ Achille nelle uscite sulle palle alte. I quattro difensori in linea Conti, Osorio, Bani e Pezzella formano un reparto che non sempre lavora di gruppo, ma che fa molto affidamento sulle qualità dei singoli. Conti, ex Atalanta e Milan, ha elevate capacità aerobiche e di corsa, è valido tecnicamente, calcia quasi esclusivamente con il piede destro, però non ama difendere. La coppia centrale Osorio-Bani gioca insieme da poco tempo. Osorio, venezuelano con una fisicità importante, ha buone capacità tecniche e per questo ama uscire dall’ area palla al piede, in più è bravo nel gioco aereo. Bani, ex Genoa di fresca data, è grintoso ed attento, rapido, può essere impiegato anche come esterno. Pezzella, altro ex genoano, dalla buona corsa e dall’ ottimo piede sinistro, sta disputando una bella stagione, non certo come quella giocata in maglia rossoblu.

Il centrocampo.

Il rientrante Kucka, Brugman e Kurtic compongono la mediana. Kucka, anche lui nostro ex, è in possesso di una forza dirompente, abile nei tackle e nel recupero palla, munito di tiro forte dalla lunga distanza: in questo scorcio di campionato il Parma ha trovato in lui il vero uomo squadra. Brugman, il vertice basso, sudamericano, ha corsa e piedi buoni, non è molto veloce di gamba, ma è veloce di pensiero, bravo nel leggere la partita e nell’ accorciare gli spazi. Kurtic, interno di sinistra, alle doti di gamba e di quantità unisce una buona qualità, ed è bravo negli inserimenti da dietro soprattutto sulle palle alte.

L’attacco.

I tre giocatori offensivi sono Mihaila, Pellè e Man. Mihaila e Man sono gli esterni e giocano a piede invertito, entrambi hanno caratteristiche simili. Sono veloci, dotati di buon dribbling e buon tiro, due giovani romeni con un futuro importante. Pellè, centravanti dalla stazza notevole, forte di testa ed abile nella protezione della palla, è tornato in Italia dopo l’esperienza cinese e i dirigenti crociati ripongono in lui molta fiducia. Karamoh, ivoriano naturalizzato francese, potrebbe giocare o subentrare e in terra emiliana si sta riscoprendo giocatore di talento dopo un periodo di appannamento: la velocità e i virtuosismi sono le doti migliori del suo repertorio.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sui corner a sfavore marcano ad uomo lasciando solo due uomini a zona, e uno di questi è quasi sempre Pellè. Sulle punizioni laterali dalla trequarti invece coprono a zona. I corner a favore sono calciati da Mihaila, Man o Pezzella. In mezzo all’ area vanno a colpire sono Pellè, Kucka e Kurtic, ai quali si aggiungono Bani ed Osorio. Inutile dire che sono tutti pericolosi, in particolare Kucka.

In conclusione?

È passato tanto tempo dall’ultima vittoria, riassaporare oggi il gusto dei tre punti vorrebbe dire aver ipotecato la salvezza al 75 per cento, ma per il Parma questa è quasi l’ultima spiaggia e quindi ci sarà da lottare e da sudare. Anche un pareggio, tutto sommato, sarebbe tanta roba.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.