Dubbi, tantissimi dubbi, e un tornare all’applicazione del protocollo VAR ancora troppo imprecisa. Che il Genoa non abbia perso la gara dell’Olimpico per un episodio sarebbe ingiusto scriverlo alla luce dell’andamento della gara, buona dalla cintola in giù e imprecisa nel reparto offensivo. Il colpo di testa di Mancini è, del resto, un mix di errori difensivi e gesto del singolo, tra i migliori nel fondamentale del gioco aereo. Un episodio in tutti i sensi. Ma gli episodi sfavorevoli al Genoa potrebbero allungarsi, e il riferimento è al tocco di braccio di Smalling al minuto 12′.

All’Olimpico, come già sottolineato questa mattina dall’editoriale di Buoncalcioatutti, è passato un po’ troppo sotto silenzio il tocco di mano di Smalling al 12′ di gioco. Quasi nessuna menzione, di fatto, nelle cronache del giorno dopo. A rivedere l’immagine immediata del replay televisivo, unico disponibile (non è dato sapere di quale immagine abbia disposto il VAR), Smalling sembrava effettivamente fuori area col braccio sinistro, quello che impatta (in un movimento dell’arto innaturale) sul pallone agganciato da Destro. Vero anche che il giocatore è tagliato a metà dall’inquadratura e avere una visuale delle gambe e della loro posizione non è possibile. Non è possibile in diretta, insomma.

Gli highlights del giorno dopo evidenziano invece molti dubbi: Smalling è in una posizione molto opinabile. Il piede destro è senz’altro sulla linea dell’area di rigore, parte integrante dell’area stessa, mentre meno certezze si hanno sul mancino. Il braccio sinistro, che intercetta il pallone poco sopra il polso, non si capisce con esattezza dove si trovi in quel momento. Non ci sono inquadrature laterali che tolgano ogni dubbio, e la più ravvicinata delle visuali, come già detto, taglia completamente Smalling dal busto in giù. Impossibile non rimanere col dubbio che questo potesse trattarsi di un episodio da rigore, o quantomeno di una dinamica da on field review. Rigore ineccepibile laddove il difensore giallorosso si trovasse in area di rigore.

Ora veniamo al motivo per cui il VAR Banti non è intervenuto e non ha richiamato Fabbri. Le alternative sono esclusivamente due: o il VAR ha ravvisato che il tocco fosse in area di rigore (ma non si trattasse di chiaro ed evidente errore) oppure ha ravvisato l’esatto contrario, cioè che il difensore giallorosso non fosse in area di rigore, come alcune angolazioni tradirebbero. In quest’ultimo caso le polemiche stanno a zero, considerato che il protocollo è applicabile fuori area di rigore solo in due casi: un giallo da tramutare in rosso (un po’ quello che non è accaduto a De Paul in Udinese-Sassolo, e ancora non se ne capisce il perché) e uno scambio di persona col giallo comminato a giocatore differente da quello che avrebbe dovuto riceverlo.


Roma 1-0 Genoa, vittoria giallorossa col minimo indispensabile. Decide Mancini