Dopo la gara vinta dal Genoa contro l’Hellas Verona abbiamo chiesto il perché di un’altra stagione con salvezza all’ultimo. Il nostro giro di interviste è proseguito con Sebastiano Vernazza, collega e firma della Gazzetta dello Sport.
Perché il Genoa, di nuovo e dopo le promesse dello scorso maggio, è arrivato a giocarsi la salvezza all’ultima giornata? Cosa non bisogna assolutamente ripetere in vista dell’anno prossimo?
“Bisognerebbe un po’ tutti ritornare all’estate scorsa, quando fu ingaggiato Andreazzoli, quando non ricordo voci dissonanti. Eravamo più o meno tutti concordi nel dire che Andreazzoli avrebbe fatto bene e di sicuro non si sarebbe ripetuta l’annata precedente. Non so perché in realtà non abbia funzionato, perché Andreazzoli rimane un ottimo maestro di calcio. Il calcio è purtroppo così: non ha certezze e non si è sicuri di nulla. La strada giusta a questo punto non saprei neppure dire quale possa essere, perché di tentativi in questi anni e sono stati fatti tanti. Leggo di D’Aversa, leggo di altri allenatori, ma a questo punto è difficile esprimere un’opinione e un pronostico. Credo ci sia stanchezza, dopo tanti anni di gestione Preziosi, e lui stesso la lascia trasparire. Ha detto che è stanco e stufo di soffrire così. Può essere che questa decisione di delegare tutto a Faggiano, se non ho capito male di nominarlo addirittura amministratore delegato per la parte sportiva, possa essere la chiave per decomprimere un po’ l’ambiente. Proporre una figura nuova, chissà che non funzioni. Secondo me, però, non c’è una ricetta e non ci sono certezze“.
Genoa salvo all’ultima giornata: il pensiero di Valerio Arrichiello (Secolo XIX)