DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI NICCHI A RADIO SPORTIVA

 

Il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Marcello Nicchi è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva. “Noi siamo pronti a riaccendere il motore ma certo non possiamo mandare arbitri allo sbaglio a rischiare la vita – ha ammesso il numero uno dell’AIA – Servono garanzie per tutti, anche per noi. Credo che prima di parlare di sensazioni e prospettive a breve lungo termine bisogna guardare al presente e alla battaglia che stiamo combattendo contro il Coronavirus. Gli arbitri sono persone di regole, come sempre rispetteremo le disposizioni governative e della Federazione. Nella drammaticità del momento continuiamo a lavorare sulla ripartenza, ma il quando non dipende da noi. Noi saremo pronti ma questa volta devono essere pronti tutti gli altri ad accogliere anche gli arbitri, quando sarà, come persone di grande spessore morale. Lo abbiamo sempre dimostrato, saremo ancora una volta coinvolti e ci faremo coinvolgere da protagonisti nella ricostruzione. Per tutti: per le famiglie, per chi perde il lavoro. I punti di riferimento, fra cui ci sarà anche l’AIA, saranno quelli che contribuiranno a ridare entusiasmo nella ripartenza del sistema”.

Nicchi ha confermato di aver diramato una serie di disposizioni nazionali (nessuna attività di allenamento, tecnica) e che alcuni arbitri “di vertice” verrà chiesto un sacrificio economico di comune accordo con l’associazione, che sta già lavorando in silenzio nel mondo della beneficenza: “Fin da subito mi sono messo in contatto con Banti, Mazzoleni, Maresca e tutti i componenti che erano stati ad allenare a Genova e a Torino. Fin da subito li ho sentiti ragazzi forti, così come in campo: hanno capito subito di aver corso un grande rischio e si sono messi in quarantena. Mi sono sentito con tutti, specialmente con quelli che gravitano nelle zone più colpite dall’epidemia – Bergamo, Brescia e le sezioni del Nord – e fortunatamente non abbiamo subìto nessun tipo di problema. Parliamo sempre di professionismo, ma io non dimentico il mondo periferico e dilettantistico. La cosa che più mi entusiasma al momento è la compostezza, il rigore e l’educazione: ho diramato 3 disposizioni nazionali che prevedono la sospensione dell’attività tecnica e di allenamento, tute seguite alla perfezione. I motori al momento sono fermi, poi ognuno a casa fa quello che si sente di fare. Tutele economiche? Parleremo di tutto al momento opportuno, al momento queste sono cose futili. Se il campionato riparte ci saranno delle cose da fare, se non riparte serviranno altre misure. Noi faremo la nostra parte. Se verrà chiesto un sacrificio agli arbitri di vertice sotto contratto, sicuramente ne parleremo con la Federazione. Siamo professionisti sotto ogni punto di vista, non lesiniamo sulla settimana o sul mese. Come arbitri ci stiamo muovendo anche sotto il profilo delle beneficenza ma lo stiamo facendo in grande silenzio”.

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