Ritorna il campionato dopo la pausa per le nazionali e il primo anticipo è in programma al “Franchi” tra Fiorentina e Juventus. Sarà partita ricca di errori, giocata su un terreno di gioco non certo al massimo della condizione e con un grande caldo, corroborato nella seconda frazione dallo sciabordio del vento che qua e là ha condizionato la traiettoria del pallone.

Ma più che il contorno, è in campo che le due squadre si sono annullate a vicenda. La Fiorentina ha condotto costantemente la partita offrendo una buona prova in fase di pressing, insistendo nella strada di non dare punti di riferimento al centro dell’attacco nel 3-5-2 e chiedendo a Ribery settanta minuti di grande sacrificio anche in ripiegamento difensivo. Una strategia che porterà frutti, rispettata da tutto l’undici titolare: alla prestazione viola mancherà di fatto soltanto del gol.

Dal canto suo, la Juventus non inizia col piede giusto: al 7′ perde Douglas Costa per infortunio muscolare, alla mezz’ora è costretta a rinunciare anche a Pjanic per un infortunio analogo (e al 60′ uscirà anche Danilo per crampi, sostituito da Cuadrado che andrà a fare il terzino destro). Il gioco bianconero non cresce quasi mai nell’arco dei novanta minuti ed è lontano parente di quello visto contro il Napoli.

Un po’ la fortuna (al 14′ Szczesny sbaglia un clamoroso rinvio e lo spedisce addosso a Chiesa: pallone leggermente alto sulla traversa), un po’ la presenza di un’avversaria diligente e attenta in fase difensiva la costringeranno a correre qualche pericolo di troppo senza mai rendersi veramente insidiosa.

Non a caso le parate di Dragowski non si contano sulle dita di una mano: l’unica che si ricorda è quella su Matuidi nel primo tempo, seguita nella seconda frazione dal tiro di Ronaldo. Quelle di Szczesny, invece, sono molte. Così come diversi sono i gol sbagliati dalla Fiorentina, che ha spinto per larghi tratti della partita affondando soprattutto a sinistra, sulla corsia di Dalbert e Ribery. Doppia cifra nei calci d’angolo per i Viola, che però colpiscono solamente una volta il pallone di testa con Milenkovic e senza creare problemi al portiere avversario.

Al “Franchi” è venuta fuori una gara strana, a strappi, con poca brillantezza sul fronte bianconero e tanti errori in fase di impostazione. Spirito di rivalsa e attenzione al massimo per la squadra di Montella, che però deve ancora fare i conti con l’assenza di un numero 9 che finalizzi la produzione offensiva della sua formazione. Il tempo dirà se Pedro o Ghezzal, più esterno che centravanti, potranno risolvere questo problema.

In vista della Champions League, la Juventus non può vedere il bicchiere mezzo pieno: perde due giocatori, con l’interrogativo Danilo, e stasera potrebbe vedersi scavalcata o agganciata da Inter e Torino. La Fiorentina, invece, può vederlo eccome: smuove una classifica ferma a zero punti e si gode la crescita e la conferma di giocatori come Castrovilli. Non senza qualche nervosismo finale da parte del tecnico Montella, anche ammonito dall’arbitro Irrati per la decisione di fermare il gioco per un fallo su Cuadrado. Ma in generale, conduzione lineare dell’arbitro che non tira mai in ballo il VAR.