Il calcio è fatto di terminologia tecnica e, sempre più spesso, di abusi e licenze poetiche. Il calcio ha però un suo vocabolario, ben chiaro e condivisibile, che aiuta nel racconto – anche e soprattutto giornalistico – delle partite. La famosa cronaca. Abbiamo deciso di aggirare l’estate, coi suoi milioni di nomi sul calciomercato, con alcune puntate del vocabolario del calcio. Partiamo con la prima carrellata di termini e definizioni.

  • Smarcamento: atto di svincolarsi dal diretto avversario. Può essere in profondità oppure in larghezza a sostegno. Un esempio lampante, relativo all’ultima stagione, è la rete di Icardi che con un contromovimento si svincola dalla marcatura di Musacchio.

  • Smarcamento in diagonale: volto ad allargare il fronte, coprire il pallone, vedere la porta
  • Smarcamento indietro: possesso pallone
  • Smarcamento verticale: penetrazione e allungo della squadra. Emblematico, per restare in casa Genoa, il movimento di Piatek su lancio di Biraschi nel derby d’andata della passata stagione che procurerà il rigore a favore dei rossoblu e la rete dell’1-1
  • Zona Luce: spazio di terreno in cui il portatore di pallone può vedere il compagno smarcato all’interno del suo cono visivo;
  • Tempo e spazio: si tratta delll’ABC del calcio che fa funzionare la squadra nella prestazione individuale di ogni calciatore e collettiva nelle due fasi di gioco. Possiamo dire che non fa parte della tattica, ma è una sensazione propria del calciatore in quel momento e in quella determinata situazione di gioco.
  • Difensore centrale: deve avere qualità di comando, capacità di gestire difensori e centrocampisti. Deve avere muscoli e forza d’impatto, essere in grado di controllare il ruolo nei momenti difficili, accorciare sull’avversario e prendere iniziative;
  • Esterno di difesa e di centrocampo: capacità di salire pallone al piede e andare via nell’uno contro uno , la differenza è la capacità di salire negli ultimi venti metri mantenendo l’intensità di corsa e lucidità per mettere il pallone nel mezzo;
  • Attaccante: saper disimpegnarsi con l’avversario di fronte anche in spazi ridotti; tiro secco e  preciso anche ad effetto; sentire la porta avversaria e dirigervi il pallone; scatto, elevazione con buona tecnica a colpire il pallone con la testa, in grado di fare finte;
  • Diagonale difensiva: azione collettiva di copertura con tre difensori partecipanti. Ce la facemmo spiegare a dovere già anni fa da Giovanni Masala, presidente della Sezione di Genova dell’Associazione Italiana Allenatori:

  • Raddoppio di marcatura: situazione di gioco in cui sono coinvolti tutti i giocatori, in particolare sulle corsie laterali;
  • Copertura: situazione in cui un difensore affronta l’avversario per togliergli il pallone o disturbarlo. Alle spalle deve sempre esserci un compagno;
  • Temporeggiamento: operazione di marcamento da fare quando il reparto è in inferiorità numerica;
  • Contrasto/tackle: può essere davanti, laterale, in scivolata e lo si effettua in caso di emergenza e sicuri di prendere il pallone;
  • Intercettamento: ha l’obiettivo di interrompere l’azione offensiva avversaria, agendo direttamente sul pallone. Operazione da fare in prevalenza da parte dei centrocampisti.
  • Controllo  e marcamento: Può essere ad uomo (piazzamento in rapporto all’avversario) oppure a zona (piazzamento nella zona in rapporto al pallone, ai compagni e l’avversario);
  • Pressing: azione collettiva di aggressione degli avversari. È difensivo fino quasi alla linea di centrocampo, offensivo dal centrocampo alla trequarti avversaria, ultra-offensivo dalla trequarti al portiere avversario;
  • Fuorigioco:  ispetto al passato con il VAR è più facile attuarlo con gli avversari in possesso del pallone. Percezione arbitrale e dell’assistente non vista nello scorso campionato con l’aiuto della tecnologia;
  • Corsa in sovrapposizione: azione di smarcamento passando all’esterno del giocatore in possesso del pallone sopravanzandolo in profondità o dentro lo spazio libero;
  • Passaggio: gesto tecnico che serve per costruire il gioco, per superare uno o più avversari, per conquistare spazio, per mantenere possesso pallone, per mettere il compagno in condizione di concludere a rete;
  • Modulo: schieramento scelto da un allenatore;
  • Schema: situazione di gioco provata a tavolino;
  • Palla coperta:  chi attacca e porta la sfera dà le spalle alla porta avversaria;
  • Palla scoperta: chi attacca portando il pallone guarda frontalmente la porta avversaria;
  • Palla coperta o scoperta: cambiano il modo di muoversi della difesa. Se il pallone è coperto si può fare il fuorigioco alzando la linea difensiva, se è scoperto bisogna coprire lo spazio.
  • Scappare: copertura del difensore in situazione di palla scoperta coprendo la zona alle proprie spalle.
  • Seconde palle:  pallone non in controllo di entrambe le squadre. Prevede un atteggiamento aggressivo e reattivo;
  • Transizione : dinamica simile al contropiede per recuperare il pallone più alto;
  • Contropiede: passare repentinamente dalla propria difesa all’attacco degli avversari;
  • Traversone: trasmissione  laterale  alle spalle dell’ultima linea avversaria tra questa e il portiere  con  pallone rasoterra;
  • Cross: giocata da zona esterna con avversari di “fronte” e pallone con traiettoria area;
  • Smarcamento fuori linea: in possesso del pallone liberarsi della marcatura nella zona “cieca” dell’avversario;
  • Half-spaces:  mezzo spazio, interspazio e spazio di mezzo in un campo suddiviso per 5  vie verticali invece che orizzontali;
  • Timing difensivo: sincronismo tra chi pressa l’avversario con il pallone e il resto della squadra che deve chiudere le traiettorie di passaggio;
  • Cambio di gioco: passaggio che cambia il fronte di attacco da destra a sinistra o viceversa;
  • Attacco diretto: Passaggio in profondità con pallone alto a superare la linea difensiva avversaria;
  • Copertura preventiva: in possesso di pallone significa essere utili, qualora si perda il pallone, con una copertura dello spazio in relazione alla posizione del pallone e non dell’avversario;
  • Marcatura preventiva: prevede di presidiare lo spazio in relazione alla posizione del pallone e dell’avversario, cioè marcandoli anche in fase offensiva della propria squadra;
  • Allenamento propriocettivo: allenamento con  continue sollecitazioni per passare da una condizione di disequilibrio ad una di equilibrio e viceversa. Allenamenti per ginocchia, bacino, busto e spalle: cambi di direzioni, stacchi di testa, tiri al volo;
  • Tapering: riduzione del lavoro applicato al training con una riduzione dei carichi e della fatica effettuati nel precedente ciclo di lavoro più duro.
  • Elastico difensivo: movimento principale della difesa e dei singoli calciatori: avanzamento e indietreggiamento  della linea difensiva a secondo della  circostanza  del gioco in base alla superiorità, parità e inferiorità numerica dell’azione;
  • Over-reaching: sovra- affaticamento causato dall’allenamento;
  • Over-training: sovra-allenamento o eccesso di allenamento prolungato;
  • Agility: coordinazione conoscitiva e di forza : cambi di direzione e di senso, accelerazioni e decelerazioni , corretta posizione del corpo cambiando direzione;
  • Allenamento:  secondo il professor Vittori è “un processo educativo, continuo dell’esercizio fisico ripetuto in qualità, quantità e intensità per aumentare le capacità fisiche”;
  • Allenabilità: capacità dell’individuo di adattarsi ai vari carichi di lavoro;
  • Difesa su calcio d’angolo: uomo, a zona, a zona mista. A uomo con avversario di riferimento, la zona prevede di coprire e gestire una parte dell’area; zona mista, gli avversari più pericolosi ad uomo, mentre gli altri a zona;
  • Cambio di direzione: curva di raggio variabile a seconda delle esigenze di gioco con cambi di direzione netti, con partenza da fermi, cambi di senso. Usati in particolare quando i calciatori rientrano da infortuni muscolari, al ginocchio e alle caviglie;
  • Presa di posizione: in fase di non possesso, mettere il proprio corpo tra il pallone e la propria porta  per disturbare e interrompere l’azione dell’avversario;
  • VAM: velocità aerobica massimale misurabile in Km all’ora o in metri al secondo per impostare intensità di allenamento e migliorare la potenza aerobica;
  • Hamstring: termine medico che in inglese intende i muscoli dell’arto inferiore  posizionati nella zona posteriore della coscia: bicipite femorale, il semitendinoso e il semimembranoso.

Genoa 9-0 Val Stubai, tripletta Pinamonti e doppio Kouamè. Pandev e Rovella fari di centrocampo