Al “Ferraris”, dove a partire dalle ore 20 è attesa contestazione nei confronti della società come annunciato da un comunicato della tifoseria organizzata a metà settimana, andrà in scena il 107° scontro diretto (fra Serie A e Serie B) tra Genoa e Napoli. I rossoblu sono reduci dalla pesante sconfitta di San Siro contro l’Inter, una prestazione che per stessa ammissione di Mister Juric “non è da riscattare”.

Il Napoli, dal canto suo, vanta una serie di risultati utili consecutivi lunga sette turni e impatta contro il Genoa, cliente storicamente non facile da affrontare. In tribuna non è prevista la presenza del presidente Preziosi. Arbitro sarà Rosario Abisso della sezione di Palermo, assistito al VAR dal brindisino Di Bello. Da ricordare – in ultimo ma non in ultimo – come questa gara celebrerà oltre 36 anni di gemellaggio fra le due tifoserie, che sono legate da un vincolo di forte amicizia e rispetto a partire dal maggio 1982.


LE FORMAZIONI UFFICIALI 

Genoa-Napoli, le formazioni ufficiali


NOTIZIARIO 

Alle ore 19.45 un discreto nugolo di tifosi rossoblu ha già occupato il cuore della Gradinata Nord, dove campeggia lo striscione con la scritta “Genoa campione d’Italia 1924/1925“. In Gradinata Sud sono già moltissimi i tifosi napoletani, che mostrano con fierezza stendardi, striscioni e che vanno ad aggiungersi agli oltre 2mila tifosi azzurri presenti nel settore ospiti (ma diverse centinaia si trovano anche negli altri settori dello stadio, ndr). Campo in ottime condizioni nonostante una settimana intera di pioggia. A piovere sul “Ferraris”, intorno alle ore 20, dovrebbe essere la contestazione (clicca QUI per la cronaca della contestazione). Temperatura intorno ai 16 gradi. Contestazione che parte alle ore 20:10 con alcuni cori e che culmina con l’esposizione di un pesante striscione che, destinato a fare discutere, recita come segue: “Preziosi: prima o poi anche tu morirai…il Genoa mai“. Fra gli altri esposti, di diverso tenore e che rappresentano una novità rispetto alle precedenti uscite casalinghe, ci sono senz’altro “Dall’acqua al cielo, Marco uomo vero” e “Benvenuto Mattia“. Sono 25365 i tifosi presenti questa sera al Ferraris fra paganti e abbonati.

Genoa-Napoli: la cronaca della contestazione


PRIMO TEMPO 

Al momento dell’annuncio delle formazioni, al nome di mister Juric e a quello di Miguel Veloso gran parte dello stadio fischia e rumoreggia. Per il resto della squadra, invece, ci sono stati già cori prima del fischio iniziale di sostegno e supporto. Le squadre sono pronte al fischio d’inizio dell’arbitro Abisso. Il Napoli attaccherà sotto la Nord, il Genoa in tenuta rossoblu da sinistra verso destra.

Cominciata la gara. Insigne a supporto di Milik nel 4-4-2 di Ancelotti. Kouamè e Piatek il tandem offensivo rossoblu. Sugli spalti è il clima delle grandi occasioni. Il Genoa è partito con convinzione in questi primi 3′ di gioco cercando già due volte nel lancio lungo a scavalcare la difesa azzurra una soluzione per innescare le incursioni di Kouamè e di Romulo, oggi schierato come quinto di destra.

Al 4′ di gioco primo angolo per il Napoli dalla zona di sinistra. La battuta è a due e culmina con un cross fuori misura di Zielinski. Manovra avvolgente del Napoli che ha creato qualche grana al Genoa. All’ottavo risponde il Genoa con un destro di Piatek dal limite dell’area al termine di una buna azione in palleggio dei rossoblu. Il pallone termina sul fondo.

Allo scoccare del decimo di gioco, un sinistro di Hamsik che arriva al limite dell’area di rigore genoana palla al piede termina in curva. All’11esimo il Napoli vicinissimo al vantaggio: il palleggio nella zona centrale del campo, per gli azzurri, è più comodo del dovuto e Insigne arriva a poter calciare col destra ad incrociare. La conclusione sbatte sul palo alla sinistra di Radu. Senza esiti il tentativo di ribattuta da parte di Mario Rui, che spedisce sul fondo.

Al quarto d’ora grande progressione palla al piede sulla sinistra da parte di Lazovic che vale il primo angolo rossoblu. Sulla battuta c’è Veloso che impegna Ospina nel respingere coi pugni, ma nessun particolare pericolo per la retroguardia azzurra. Il Genoa sta avendo problemi soprattutto nel pressare alto e nell’impedire al Napoli di salire conducendo il pallone. Situazione che si materializza nuovamente al 18esimo nella seconda grande occasione per andare in vantaggio da parte del Napoli, questa volta con Zielinski che col destro colpisce sulla testa Romero, che devia in angolo.

Al 20esimo, recuperando proprio un pallone sulla trequarti avversaria, il Genoa imbastisce il contropiede che Kouamè trasformerà in gol su cross di Romulo dalla destra, che recapita in area il pallone dopo un doppio tentativo di traversone da parte di Piatek. Genoa in vantaggio!

Al 23′ salvataggio provvidenziale di Criscito su una ripartenza del Napoli nata da un pallone strappato da Allan a Bessa. Sul contropiede, lo stesso Bessa commetterà fallo ai danni di Hysaj. Al 25esimo il Napoli prova ad impensierire il Genoa col suo marchio di fabbrica: pallone scaricato a sinistra per Insigne e taglio di Callejon in area premiato dal capitano azzurro. Difesa rossoblu che si fa trovare impreparata, ma bravo Radu a respingere di pugno. Ricomincia intanto a piovere sul “Ferraris”.

Passata mezz’ora di gioco, in campo ci si ferma (Radu mette in rimessa laterale, ndr) perché Bessa ha un problema al fianco destro. In campo però c’è grande fair-play da parte del Napoli. Il Genoa, rispetto ai primi minuti di gara, difende tutto dietro la linea del pallone ma con maggiore ordine e impedisce al Napoli di trovare gli spazi che trovava inizialmente, sino a prima della rete del vantaggio rossoblu.

Il Napoli quando accelera è insidioso e sull’asse Insigne-Callejon-Milik confeziona una sorta di rigore in movimento per il centravanti polacco dei partenopei. La deviazione di Criscito sul tiro potrebbe indurre in errore Radu, che invece compie un assoluto miracolo con la mano di richiamo e spedisce in angolo. Salgono i decibel al Ferraris per un finale di tempo fatto di continui “batti e ribatti” fra le due squadre.

Mancano tre minuti alla comunicazione dell’eventuale recupero e la gara è ancora ferma sull’1-0 a favore del Genoa, che sta rispondendo colpo su colpo alle offensive del Napoli, spesso trovato scoperto in ripartenza a causa della grande generosità di Koulibaly nel supportare la manovra offensiva azzurra. Abisso concede un minuto di recupero, ma il risultato non cambia. All’intervallo Genoa avanti con rete di Kouamè.


SECONDO TEMPO

La pioggia si sfoga nell’intervallo, alla ripresa il meteo sembra essere più clemente. Lo è un po’ meno Ancelotti, che non soddisfatto a pieno del primo tempo di Milik lo sostituisce con Dries Mertens. Esce anche Zielinski: al suo posto Fabian Ruiz. Si tratta dello steso Napoli anti-PSG schierato dal tecnico partenopeo. Tra le file del Genoa, invece, confermato l’undici della prima frazione.

Il Napoli parte forte con la volontà di trovare presto la via del pareggio. Callejon gioca molto più largo rispetto al primo tempo in quello che spesso, da 4-4-2, si trasforma in 4-3-3 con Fabian Ruiz che stringe all’interno del campo. Al 50′ pericoloso Mertens nell’area di rigore rossoblu: a cercare di contrastarlo è Romulo, che reclama anche un fallo che Abisso, però, non fischia.

Torna a scendere copiosa la pioggia sullo stadio Ferraris. Il Napoli, che ha ben altre prerogative con Mertens in attacco e cerca con maggiore frequenza le verticalizzazioni. Al 53′ un destro a giro di Mertens esce largo alla sinistra di Radu. E mentre un vero e proprio nubifragio si abbatte sul Ferraris, Juric richiama dalla panchina Omeonga, che al 57esimo rileva Veloso.

La gara riprende dopo quindici minuti nel tunnel degli spogliatoi. Si riprenderà da una rimessa laterale a favore del Genoa. Siamo al 58esimo di gioco. Genoa in vantaggio per uno a zero. Abisso verifica prima le condizioni del terreno di gioco, specialmente della fascia sotto i Distinti dove si è accumulata parecchia acqua. Alla fine, però, si riprende a giocare regolarmente. Il ritardo nella ripresa era dovuto a Ospina e Mertens, ritardatari dallo spogliatoio. Ha smesso di piovere, ma il terreno di gioco è davvero pregno d’acqua. Diventerà una gara molto più fisica di prima perché il pallone scorre con difficoltà e ne risente la manovra di entrambe le formazioni. C’è chi reclama dalla panchina azzurra la sospensione della gara.

Al 61′ trae vantaggio da questo contesto da “pallanuoto” il Napoli, che chiude un triangolo aperto da Fabian Ruiz che da centro area batte col mancino Radu, nella situazione incolpevole. Pareggio azzurro dopo un’ora di gioco.

Il gioco adesso si sviluppa sopratutto sulle fasce per esigenze di natura logistica: nel cerchio di centrocampo il pallone di fatto non scorre mai con la velocità che i calciatori vorrebbero dargli, così per inerzia ci si sposta sugli esterni. Al 66′ punizione dal vertice sinistro dell’area di rigore per il Napoli. La battuta è di Insigne, Radu si distende e respinge in corner. Secondo interventi provvidenziale dell’estremo difensore rossoblu.

Abisso, in imbarazzo rispetto alla situazione del campo specialmente nella zona centrale, fischia qua e là dei falli a favore del Napoli che in una situazione di normalità probabilmente non fischierebbe. Una situazione, quella creatasi al Ferraris, che penalizza entrambe le formazioni. Arrivati alla mezz’ora del secondo tempo, infatti, la sola occasione vera è quella che ha portato al gol del Napoli. Al 77′ ammonito Bessa. Dopo la sanzione, Juric effettua il secondo cambio togliendo Hiljemark e inserendo Mazzitelli.

Al 78′ corner conquistato dal Genoa con Kouamè. Sulla bandierina Bessa, ma la retroguardia napoletana spazza via il pericolo. All’80esimo, con Criscito a terra per una spallata ricevuta da Callejon, si concretizza l’ultima sostituzione di Carlo Ancelotti: Malcuit al posto di Hysaj. All’84esimo giallo per Omeonga e punizione a favore del Napoli dalla zona di sinistra. Da questa battuta arriva la rete del 2-1 a favore del Napoli: la traiettoria radente di Insigne prende velocità e su un contrasto Albiol-Biraschi il difensore genoano tocca e segna nella propria porta. Autorete sfortunatissima di Biraschi, che lamenta anche una spinta di Albiol. Spinta che c’è, ma di cui si deve valutare l’intensità. Il VAR Di Bello rivedrà sul momento l’accaduto e alla fine il gol sarà convalidato. Non senza dubbi.

A un minuto dalla fine Juric si gioca l’ultima carta, quella di Goran Pandev al posto di Romulo. Il Genoa tenta l’ultima offensiva per cercare il pareggio. Saranno 4′ i minuti di recupero concessi dal quarto uomo. Al 92′ sia un contrasto aereo Mazzitelli-Mario Rui in area di rigore, sia il giallo per Callejon a cui seguirà, un minuto più tardi, quello a Mazzitelli.

Al triplice fischio, il risultato racconterà di un 2-1 a favore del Napoli. Risultato maturato dopo un primo tempo degno di una partita di calcio e di una seconda frazione degna della migliore pallanuoto, con una sospensione di un quarto d’ora che ha giocato più ai nervi del Napoli che a quelli del Genoa, tornato in campo in vantaggio. Urge una riflessione sulla tenuta di questo terreno di gioco, caduto vittima di cinque minuti di pioggia pesante. In casa Genoa ne urgerà un’altra: si arriva al derby con 14 punti in classifica conquistati contro Juventus e Udinese. Festeggia il popolo napoletano al Ferraris, esce con l’amaro in bocca quello rossoblu: su un terreno di gioco normale, il secondo tempo sarebbe stato differente. A testimoniarlo anche gli applausi dello stadio alla squadra che si dirige sotto la Nord. Gradinata che intona “distruggi la Sampdoria, distruggila per noi!”. Il 25 novembre sarà derby.

LA CLASSIFICA AL TERMINE DI GENOA-NAPOLI