Nato e cresciuto a Mignanego, genovese doc partito dalla Fulgor di Pontedecimo, Michele Bruzzo, centrocampista centrale classe ’99, oggi si è ritrovato a segnare una doppietta fondamentale per invertire la rotta del match che metteva contro il Genoa Primavera, attuale tappa della sua crescita in rossoblu durata già ben dieci anni, e gli olandesi dell’AZ Alkmaar. Ecco il suo commento alla partita e la sua storia calcistica, col sogno di proseguirla in rossoblu.

Ci voleva un ragazzo di Mignanego per abbattere il calcio totale degli olandesi, che facevano i diavoli a quattro…

“Certamente nel primo tempo loro si giocavano tutto, facendo molta pressione e vincendo tutte le seconde palle. Noi siamo rimasti un attimo svampiti. Nel secondo tempo siamo rientrati più forti e siamo stati bravi a metterla sui binari giusti. E pian piano è andata meglio”.

Vi siete incacchiati nello spogliatoio vedendo la distinta degli avversari con giovani del 2000, 2001…

“La distinta non ce l’hanno fatta vedere, però sapevamo comunque di essere più forti e non poter giocare in quel modo. Eravamo tutti delusi a fine primo tempo nonostante il gol fortuito. Eravamo molto frustrati”.

Avete cambiato qualcosa tatticamente?

“Il modulo era lo stesso, ma era cambiato qualche elemento. Difesa a tre nel secondo tempo? In realtà lo era anche nel primo tempo, però la nostra pressione alta la facciamo con la difesa a quattro. Primo tempo eravamo sempre alti e sembrava probabilmente più un 4-4-2. Teoricamente doveva essere lo stesso modulo”. 

Da quanti anni sei al Genoa?

“Nel Genoa è il decimo anno. Se è l’unica squadra in cui ho giocato? No, ho fatto anche un anno nella Fulgor, la vecchia squadra di Pontedecimo. Poi sono venuto qua al primo anno di scuola calcio: ho fatto tutta la trafila ed è andata bene. Arrivare in prima squadra? Quello è un sogno. Con la prima squadra qualche allenamento lo facciamo tutti: resta un sogno. Vedremo”.

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