Il numero 8 nella smorfia napoletana è la Madonna – o a’ Maronn – e in questa occasione, dopo otto giornate di campionato, è quella di Sarri in fuga. In archivio è andata la maxi giornata di campionato, anzi il sabato maxi dell’ottava giornata di campionato.

Dopo esserci “sussati” per due settimane la sbiadita nazionale di Ventura, sabato è arrivata una giornata che ha messo una contro l’altra le prime della classifica. In molti avranno capito che le modeste prestazioni della nazionale italiana sono figlie di tutto il calcio italiano. Contare nelle sfide da sabato del Villaggio e nel derby della Madunnina  quanti erano i calciatori italiani impegnati.

Dopo questo giro di partite da 102 punti per 6 squadre, ancor più paura per i Ventura boys in previsione degli spareggi mondiali di novembre, considerato come ha ballato la BBC juventina, compresi Bonucci e il suo compagno di merende Romagnoli con il Milan. Immobile si è confermato il bomber italiano del momento ma per andare in gol facilmente ha sempre bisogno di avere vicino Milinkovic e Carlos Alberto.

Detto questo dispiace che la stampa sportiva e le pagine dei quotidiani nazionali abbiano voluto con i titoli di sabato, domenica e lunedì dividere ancor di più  il campionato: non solo  spezzandolo in due, ma con titoli a tutta pagine per le tre gare big e da “necrologi” a pagamento per tutte le altre partite. Tutto questo avrà il suo peso anche quando oggi alle 14 uscirà l’avversaria dello spareggio mondiale di Novembre per l’Italietta di Ventura. Tranquilli tanto “Immodium” chiunque sarà l’avversario.

È evidente che ormai nel campionato italiano è difficile competere alla pari tra le 20 squadre e neanche la pia illusione della vittoria della Lazio in casa della Juventus dopo 41 gare può rallegrare i cuori italici, perché anche i capitolini ben allenati da un italiano che lo scorso anno doveva essere ai margini del Loco Bielsa, autore di un 3-5-1-1 mordi, fuggi  e colpisci, erano composti su 14 calciatori in campo solo da due italiani: Parolo e Immobile.

Perdere con la Lazio, una delle squadre più in forma del campionato, ci sta per la Vecchia Signora, ma è difficile da digerire per Allegri aver perso con le stesse caratteristiche della Supercoppa di qualche mese fa. Sconfitta che dovrà far riflettere non solo il tecnico bianconero ma anche Marotta e compagnia analizzando la campagna acquisti estiva. Tutto sarebbe passato nel dimenticatoio se Dybala non avesse subito la sindrome dei portieri albanesi, considerati i due rigori sbagliati contro Atalanta e Lazio che avrebbero lasciato le zebre continuare a correre e cavalcare il campionato italiano per la settima volta consecutiva in attesa della guarigione tattica che arriverà come sempre nel mese di dicembre.

Finalmente il Napoli di Sarri è sul calcio d’Europa. Unica squadra a punteggio pieno nei 5 principali campionati. Napoli fortunato grazie a pali e traverse della Roma, ma inizia la prima fuga del campionato. La Roma di Di Francesco ha provato a fare pressione: troppo concreto il gioco di Sarri per soccombere.

Stasera Sarri contro Guardiola in Champions cercherà una risposta per chi utilizza il miglior calcio in Europa. Importante che il Ciuccio non soffrire più di mal di quota. Dopo Guardiola ci sarà un altro esame per la formazione di Sarri: l’Inter. Negli ultimi sei anni di dominio bianconero, Napoli e Roma sono stati gli unici due club che in qualche maniera hanno provato ad intaccare la supremazia bianconera.

L’ottava giornata di campionato indica pure che anche l’Inter potrebbe aggiungersi vista la classifica e la vittoria nel derby contro il Milan. Inaspettatamente al secondo posto in classifica con tre punti di vantaggio sulla Juventus, Spalletti lancia un messaggio al calcio italiano: “meglio giocare bene o vincere?“.

Per Spalletti e il Biscione, che dopo 8 giornate hanno dimostrato solo di saper soffrire e non giocare, conta solo il risultato. Del resto si è vista una Inter in apnea anche con il Milan. La sua fase difensiva quando Montella ha messo Suso mezzala è andata in tilt e senza le dabbenaggini della difesa di Capitan Bonucci e di Biglia il play dei play il risultato sarebbe stato un altro.  Vedere giocare il Milan e non volare con un 3 5 2 provinciale farà  riflettere cinesi e italiani considerata la rosa a disposizione del club.

Si è giocato anche l’altro campionato e la protagonista è stata la Sampdoria, soprattutto il suo allenatore Giampaolo. Decisivi i cambi del tecnico doriano per far andare KO la Dea di Gasperini. In vantaggio gli orobici che sono durati solo un tempo. Gasperini ha iniziato a parlare di “mancanza di fame” ma probabilmente incomincia a sentire l’Europa League scegliendo di lasciare in panchina Papu Gomez. L’Atalanta non perdeva da 7 gare e  Gasperini sarà dispiaciuto ancor di più dopo l’adrenalina da derby contro la Sud.

Le altre gare della domenica sono servite per le martingale. Il Crotone non fa calcoli: va in vantaggio due volte, manda in tilt il Toro nell’arena dello Scida dove i pitagorici soffrono meno rispetto allo scorso campionato. Mihajlovic senza Belotti non fa gol e la difesa balla. I calabresi della curva sud lo offendono chiamandolo “zingaro”.

Derby emiliano al sugo di Palacio. Il più vecchio in campo ha disegnato calcio. Donadoni si gode il suo record di tre vittorie consecutive. Troppo “Semplici” la Spal del primo tempo. Gli estensi ci provano nel secondo tempo sfortunati e non aiutati neanche dal VAR dopo tre minuti di neurovisioni del direttore di gara: rigore anche ad occhio nudo.

La Fiorentina batte l’Udinese 2 a 1. I friulani si svegliano come le altre gare in ritardo. puniti da due sgarbi sottoforma di gol dell’ex Thereau. Nulla di gigliato il gioco di Pioli sempre viola salvato dalle individualità.

Sassuolo Chievo uno zero a zero che conferma la paura degli Squinzi boys e la tranquillità degli over 30 di Maran: partita non da lambrusco al Mapei Stadium. Lunedì sera: vince il Verona di Pecchia, uno a zero rosicato contro il Benevento. Vittima già designata prima dei Santi e morti di novembre?

Capitolo Genoa – Della domenica l’impresa potrebbe essere del Genoa di Juric che sbanca con il gioco, la corsa e la volontà l’Arena Sardegna. Partita che nel cinemascope dell’ottava giornata di campionato conferma che il Vecchio Balordo ha i mezzi per risalire la china della classifica anche senza parlare o descrivere moduli e numeri tattici, che non contano nulla se in campo vedi solamente possesso sterile.

Dispiace che il VAR dell’ottava giornata di campionato metta nuovamente in mezzo il Genoa. Arbitri moviolisti da TV i e giornalisti del sud che non riescono a capire che la volontarietà di giocare il pallone con le braccia esiste sempre nel regolamento del gioco calcio: Veloso usciva dall’area e il rimpallo è avvenuto sotto il gomito con Laxalt, ma il portoghese non guardava il pallone ed è stato punito ingiustamente, anche se Massa ci aveva visto subito bene, dopo imbeccato dall’immarcescibile Pairetto che anche davanti ai monitori e non solo sul campo è accecato dal rossoblu. Il figliol prodigo di Nichelino avrà  “varizzato” a posteriori anche i falli di Bertolacci e quello su Biraschi in Udinese Genoa?