Contattato telefonicamente dalla nostra redazione, l’avvocato difensore di Armando Izzo, Antonio De Rensis, ha così commentato la richiesta di sei anni di squalifica per il difensore campano:

Non c’è nessuna sorpresa: la richiesta è una conseguenza del castello accusatorio. Dobbiamo concentrarci sul castello di accuse senza fondamento da cui deriva: la richiesta è stata alta, ma è normale: contestano due illeciti. Devo dire che non ricordo un caso in cui un giocatore che non gioca nemmeno un secondo in nessuna delle due partite abbia avuto una richiesta simile: è un record.  

Io non parlo neanche dell’ipotesi di chi ha raccontato un sacco di favole senza riscontro. Ricordo solo che Pini, al termine dell’interrogatorio, ha sostenuto che l’illecito non c’è stato ed è stato soltanto un tentativo di truffa da parte di Millesi. Il Tribunale sportivo deve occuparsi di illeciti, non di truffe: l’accusatore dice che non c’è stato l’illecito, quindi appare tutto molto chiaro.

Cosa mi aspetto di qui al 10 marzo, data della sentenza di primo grado? Mi aspetto che i giudici, persone serie, leggano le carte: se le leggeranno – e sono certo che le leggeranno – sarà tutto molto chiaro“.

In realtà, come ormai noto, dopo un’ora e mezza dalla fine dell’udienza, quando sembrava che la sentenza di primo grado dovesse avvenire il prossimo 10 marzo, si è programmata un’udienza bis il 7 aprile. Un vero e proprio colpo di scena.