Genoa contro Crotone, Juric contro Nicola. È partita importantissima quella che attende il Vecchio Balordo domani al “Ferraris”, stadio che aprirà le porte per la prima volta alla formazione calabrese. O almeno si trova a dovergliele aprire per una gara del massimo campionato. Fino ad oggi infatti gli unici incontri tra Grifoni e Squali si erano disputati in Serie B, eccezion fatta per la gara d’andata conclusa per 1 a 3 a favore dei rossoblu liguri (partita che si giocò all’Adriatico di Pescara, ndr).

Domani si presenterà a Genova un avversario tutt’altro che rinunciatario. Come ha detto il portiere pitagorico Cordaz, “quello con il Genoa è un crocevia decisivo per la salvezza del Crotone”. Andiamo a vedere qualche numero relativo alla formazione dell’ex rossoblu Davide Nicola.

CROTONE: LA SALVEZZA PASSA DAL “FERRARIS”. GLI SQUALI DOVRANNO EVITARE LE AMNESIE NEI MINUTI FINALI 

Partiamo col dire che delle tre squadre che annaspano in fondo alla graduatoria, il Crotone è apparso forse quella più spigliata e combattiva, sia in casa che in trasferta. Non si può dire comunque che all’atteggiamento mostrato in campo corrispondano statistiche così positive. La formazione calabrese ha conquistato infatti solo un punto in trasferta, a Firenze, il tutto avvenuto in condizioni psicologiche e climatiche particolari per i giocatori viola. Fu una gara muscolosa da cui gli Squali per poco non rischiarono di uscire a bottino pieno.

Detto questo, le restanti trasferte hanno restituito “due di picche” a Nicola e compagnia. Resta il fatto che i pitagorici, pur subendo spesso il possesso palla avversario non riuscendo a creare dighe in mezzo al campo, spesso cedono all’avversario soltanto a fine partita e nei secondi tempi. Questo particolare è stato per altro sottolineato dallo stesso Ivan Juric quest’oggi in conferenza stampa (per leggerla integralmente clicca qui).

E’ accaduto a Milano contro Milan ed Inter, con il medesimo copione che si è rivisto poi a Udine e contro la Lazio.

Un dato che sicuramente potrebbe spiegare questa incapacità di gestire gli ultimi minuti di partita è quello del possesso palla. Il Crotone infatti ha una media del 40,8% di possesso palla lontano dallo “Scida” (peggiore squadra della Serie A), dato che non è poi compensato a dovere dalla fase di finalizzazione (sono solamente 2,6 i tiri a partita in trasferta) e in fase difensiva, dove i tiri concessi all’indirizzo di Cordaz sono quasi 19 nell’arco del 90 minuti.

GENOA: AZZERRARE I CONTROPIEDI E RITROVARE LA LINEA MEDIANA PER “RIALZARE L’ASTICELLA”

Numeri alla mano, ci si potrebbe subito adagiare sugli allori e pensare che domani possa essere tutto più semplice del previsto. La realtà tuttavia è un’altra dal momento che il Genoa, da alcune giornate a questa parte, non sta trovando più equilibri in mezzo al campo. Proprio in quella zona il Crotone cercherà di migliorare e di fare la partita, mettendo da parte le statistiche e creando grosse difficoltà alla manovra di Juric. Dovranno essere bravi i rossoblu a far valere un buon ritmo a livello di possesso palla (il Genoa è ottavo in Serie A per il dato del possesso palla e della gestione della gara con una media del 50,6%) cercando di perdere un minor numero di palloni in mezzo al campo e di innescare quelle trame delle due corsie laterali che tanti problemi avevano creato agli avversari nella prima parte di stagione.

Le corsie laterali sono utilizzate con minor frequenza dal Genoa nelle ultime partite, quasi i difetti della zona mediana si riflettessero anche sullo sviluppo di gioco sulle fasce. Evidentemente i due momenti non positivi rendono più difficoltosa la gestione del pallone e le incursioni sul fondo: Juric ne è consapevole e cercherà, scongiurando nuovi infortuni, soluzioni che possano soddisfare lui e l’idea di gioco rossoblu.

Ad accompagnare il Vecchio Balordo, che tutte le settimane finisce sotto la lente d’ingrandimento, proponiamo oggi soltanto alcuni dei numeri che più ci fanno riflettere e che devono invertire la tendenza.

Il Grifone ha subito 9 gol nelle ultime tre partite di campionato. Juric quest’oggi è stato fin troppo chiaro sulle motivazioni di questa involuzione: non solo il mercato che imperversa, ma soprattutto la cattiva disposizione in campo dei calciatori rossoblu, vittime dei contropiedi avversari e dei calci piazzati (e, vorremmo aggiungere, in almeno qualche occasione anche di un buon pizzico di sfortuna).

Queste ultime nove reti hanno peggiorato notevolmente il dato sulle reti concesse che sono diventate 27, valide per il ruolo di 12esima difesa del torneo. In casa, malgrado i passi falsi con Roma e Palermo, il Vecchio Balordo sa di potersi rilanciare ritrovando una solidità difensiva che aveva tenuto banco per quasi tutto il girone d’andata. Con i suoi 9 gol subiti al “Ferraris”, la formazione di Ivan Juric resta la sesta difesa casalinga di tutta la Serie A.